Paolo Sorba Editore: Garibaldina
Garibaldi oltre il mito. L'azienda agricola di Caprera
Libro: Libro in brossura
editore: Paolo Sorba Editore
anno edizione: 2016
pagine: 144
La figura di Garibaldi agricoltore è stata delineata da diversi autori che ne hanno scritto con competenza e passione. I curatori di questo volume hanno fatto piuttosto una riflessione su quanto abbia inciso la sua opera a Caprera, su cosa sia divenuta nel tempo quella che fu la sua azienda agraria e attraverso le specie vegetali da lui stesso piantate, ricostruire un aspetto non meno importante della storia e del paesaggio che contribuì a creare.
Ricciotti. Il Garibaldi irredento
Annita Garibaldi Jallet
Libro: Libro rilegato
editore: Paolo Sorba Editore
anno edizione: 2012
pagine: 267
Garibaldi. Segni particolari. Un mito raccontato in 48 pagine
Valeria Serra
Libro: Libro in brossura
editore: Paolo Sorba Editore
anno edizione: 2011
pagine: 48
Il giornale di bordo del capitano Garibaldi
Anna Tola
Libro: Libro rilegato
editore: Paolo Sorba Editore
anno edizione: 2011
pagine: 176
Garibaldi. Orizzonti mediterranei
Libro: Libro rilegato
editore: Paolo Sorba Editore
anno edizione: 2010
pagine: 416
Angelo Tarantini uno dei Mille ed altri garibaldini
Antonello Tedde, Gianluca Moro
Libro: Libro in brossura
editore: Paolo Sorba Editore
anno edizione: 2007
pagine: 168
Menotti Garibaldi. Un eroe di due mondi
Marco Formato
Libro: Libro rilegato
editore: Paolo Sorba Editore
anno edizione: 2015
pagine: 128
Menotti Garibaldi fu il primogenito di Giuseppe e Anita. Nato in Brasile nel 1840, partecipò dal 1859 al 1871 a tutte le campagne militari del padre, compresa la Spedizione dei Mille. Si distinse in particolare a Bezzecca, nel 1866, dove meritò una medaglia d'oro. Negli anni Settanta divenne deputato del collegio di Velletri, carica che ricoprì per un ventennio, battendosi sempre per il miglioramento delle condizioni dell'Agro Romano e dei suoi abitanti. Divenne imprenditore agricolo di una vasta area nella zona veliterna, trasformando il piccolo centro campestre di Carano in un borgo rurale attivo e importante, provvisto di telegrafo, scuola e stazione sanitaria. La sua incessante attività di bonificatore lo portò ad ammalarsi e a morire, nel 1903, sconfitto dalla malaria. Una figura tra le più romantiche del mondo garibaldino e certamente un "degno figlio di tanto padre".