Passigli: Passigli narrativa
Baroni in camicia rossa
Giovanna Motta
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2011
pagine: 156
Don Gerardo è un nobile calabrese che, come altri suoi pari, è deluso dalla monarchia borbonica e conquistato all'idea dell'Italia unita. Certo, non ha il carisma né il prestigio del principe di Salina, e d'altra parte la Calabria non è la Sicilia, ma una realtà ancora più dura e difficile dove contadini affamati e nobiltà terriera si contendono le magre risorse di una terra poco feconda, gravata da un sistema sociale arcaico e dal brigantaggio vissuto come unica possibilità di protesta sociale. Attraverso le vicende del protagonista e dei suoi numerosi parenti e amici si segue così un momento particolare della grande Storia, quando il Risorgimento consente di immaginare una nuova realtà anche là dove monarchie reazionarie si opponevano al cambiamento. Antiche ambizioni e passione liberale fanno di don Gerardo un personaggio singolare, un eroe "minore" che in quella porzione di mondo immobile da secoli mette a repentaglio la sua vita per la causa unitaria.
Pane e sangue
Jean-François Parot
Libro: Copertina rigida
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 364
Mentre montano sempre più violente le critiche contro le riforme dei ministri del Re, Nicolas Le Floch viene spedito in missione a Vienna, alla corte di Maria Teresa, dove si trova ad assistere a maneggi e cospirazioni all'interno della diplomazia austriaca. Intanto in Francia scoppia la cosiddetta 'guerre des farines', una serie di violenti tumulti scaturiti dal rialzo dei prezzi del grano; Nicolas rientra in una Versailles e in una Parigi scosse da quegli avvenimenti, e subito si trova a indagare sulla strana morte di un fornaio e a far fronte alle probabili trame di un complotto. Ma c'è qualche relazione fra quanto accadeva a Vienna e quanto accade ora a Parigi? Con il sostegno del giovane Luigi XVI e con l'aiuto degli amici più fidati, Nicolas affronta come sempre la situazione a sprezzo di ogni pericolo, fra trappole e peripezie, prima di riuscire a risolvere questa sua nuova inchiesta nel cuore dell'Europa dell'epoca dei Lumi. Un altro episodio della serie dei romanzi di Jean-Francois Parot, che rivela ancora una volta la sua cura nel ricostruire ambientazione e personaggi di una delle epoche più affascinanti e più turbolente della storia di Francia e d'Europa.
Il rumore del tempo
Osip Mandel'štam
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 157
Nato a Varsavia nel 1891 e tragicamente scomparso in un campo di concentramento sovietico il 27 dicembre del 1938, Osip Mandel'stam è stato uno dei grandi protagonisti della poesia russa del primo Novecento. Se la sua poesia rappresenta indubbiamente una delle massime espressioni del secolo scorso in una generazione di poeti davvero eccezionale - e basti ricordare i suoi 'coetanei' Majakovskij, Esenin, Achmatova, Cvetaeva, Pasternak - di non minore importanza e originalità sono le tre opere in prosa che compongono il presente volume: II rumore del tempo (1925), Feodosia (1925) e II francobollo egiziano (1928). Protagonista di questi scritti è la Russia fra '800 e '900, ma Mandel'stam non vuole scrivere un libro di ricordi né di ritratti, tanto da affermare: "La mia memoria è ostile a tutto ciò che è personale". Quello che più gli interessa è seguire il secolo, "il rumore e l'evolversi del tempo", perché "abbiamo imparato non a parlare, ma a balbettare, e soltanto prestando ascolto al crescente fragore del secolo e imbiancati dalla spuma della sua cresta, abbiamo acquistato una lingua". Una lingua, occorre aggiungere, straordinaria, capace di servirsi in filigrana del tempo storico e dei ricordi autobiografici per ridare fisicamente il clima, le immagini, la musica, la temperie spirituale di quegli anni.
Pirati e altri avventurieri. L'arte di raccontare storie
Fernando Savater
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 224
Sandokan, il Corsaro nero, Robinson Crusoe, Ivanhoe, Oliver Twist, Long John Silver, ma anche Tintin, e Humphrey Bogart de Il falcone maltese o James Stewart di Nodo alla gola o de La donna che visse due volte: di quanti adorati personaggi in apparenza culturalmente "poco presentabili" è, fin dall'infanzia, popolata la nostra fantasia? Siamo abituati a considerarli personaggi 'umili', anche se amatissimi, ma ecco che un filosofo e scrittore del calibro di Fernando Savater ci viene in soccorso partendo da un'affermazione che rovescia termini consolidati: "È l'avventura - mistero, emozione, rischio... - che ci ha resi umani. E il resto sono storie". Allora, liberi tutti! Rileggiamo senza vergogna la storia dei nostri gusti letterari, guidati da un cicerone sapiente, libero e spiritoso come Savater, attraverso le storie dei pirati, degli avventurieri, dei detectives, dei vampiri, dei mostri. E allora, come dimostra Savater in questo suo excursus nel mondo della fantasia, scopriremo che alla base di ogni storia c'è sempre l'arte di raccontarla, e che scrittori come Robert Louis Stevenson o Emilio Salgari, Daniel Defoe o Walter Scott, ma anche attori, come appunto Bogart o Stewart, o fumetti come Tintin o Flash Gordon, possono a buon diritto costituire gran parte dei grandi amori non solo nostri, privati, ma anche di un intellettuale raffinato come Fernando Savater, che ci insegna che è l'avventura a renderci umani. Finalmente!
Davanti al mare
David Vogel
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 112
Anni '30: in un villaggio di pescatori della Costa Azzurra arriva dall'Austria una coppia di giovani sposi: belli, spensierati, si abbandonano volentieri al clima dolce della riviera, entrando in relazione con gli abitanti del luogo e con altri turisti. Senza mai rinunciare del tutto ad un loro senso di superiorità ironica e di distacco rispetto al nuovo mondo che li circonda, se ne sentono tuttavia pian piano risucchiare, come se la sensualità del posto si insinuasse lentamente nei loro corpi e nei loro sogni, fino all'imprevedibile esito finale. Ma non si deve pensare a un aspetto 'morale' della narrazione: a Vogel non interessa affatto giudicare i suoi protagonisti, censurarne una certa leggerezza o liberalità di costumi. Quello che è straordinario in questo breve romanzo è semmai proprio l'opposto, l'osservazione quasi distaccata di come piccoli e a prima vista insignificanti particolari arrivino ad incidere sul destino delle persone; e solo allora queste potranno rendersi conto dell'enorme, spaventoso vuoto che le contraddistingue e che non attende che di essere colmato, in un modo o nell'altro. Come scrive Alessandro Guetta nella postfazione al volume: "La piccola pensione della riviera è un laboratorio delle passioni in cui la soluzione è distillata lentamente, quasi inavvertitamente".
Parigi 1928
Henry Miller
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 154
"Nexus", la terza parte della Crocifissione in rosa, termina con la partenza di Henry Miller per Parigi: "Parigi 1928" è la cronaca di quel viaggio a lungo sognato dell'autore americano: la Parigi degli anni folli, dove non solo è possibile inebriarsi della nuova cultura degli intellettuali francesi a lungo ammirati dal grande scrittore americano, Cocteau, Soutine, Ernst, Tzara, Aragon, Cendrars, Varèse, ma anche dove ricongiungersi ai grandi espatriati americani, prima di tutti Hemingway e Fitzgerald, nella ricerca non solo di una cultura più innovativa e più libera, ma anche di un ambiente e di una vita completamente diversa dal puritanesimo della madre patria. D'altronde, è difficile immaginare una città che più corrisponda alle attese di Henry Miller che, dopo questo primo viaggio con la moglie June (nel romanzo chiamata Mona), vi si stabilirà definitivamente, senza June, fino alla scoppio della guerra e dove pubblicherà "Tropico del Cancro", "Tropico del Capricorno" e "Primavera nera", che per il loro contenuto erotico saranno introdotti negli Stati Unito solo clandestinamente. Come sempre in Miller, anche in "Parigi 1928" è difficile segnare il confine tra diario e romanzo, tra cronaca e invenzione, e la narrazione procede secondo lo stile pirotecnico di Miller, nel quale fatti quotidiani, osservazioni fulminanti, incontri stupefacenti e, naturalmente, eros si fondono in uno stile che sta alla base della nuova letteratura del Novecento.
Il vento sulla collina. Due racconti
Luis Cernuda
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 128
Luis Cernuda è, fra i grandi poeti spagnoli della Generazione del '27, quello che forse continua più degli altri a esercitare un'influenza centrale sulla poesia spagnola dei nostri tempi, più ancora di poeti più tradotti e conosciuti come Federico Garcìa Lorca, Rafael Alberti e Pedro Salinas. Anche se l'importanza della sua opera va ricercata soprattutto nella produzione poetica, sarebbe tuttavia ingiusto sottovalutare le sue pur rare prove narrative, fra le quali un posto preminente occupano i due racconti riuniti nel presente volume, "Il vento sulla collina" (1938) e "Il sarao" (1942). Emergono, anche qui, i temi prediletti di Cernuda: l'ammirazione per la bellezza fisica con le sue conseguenti pulsioni erotiche; l'orrore per la vecchiaia e la morte; la pietas per la vanità umana; la tendenza alla vita contemplativa e all'indolenza, insieme a una sensualità panteistica che vede nella fusione con la natura l'unico modo - insieme all'amore e forse alla musica - per recuperare il paradiso perduto.
Se i morti non risorgono
Philip Kerr
Libro: Libro rilegato
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 490
Berlino, 1934. Hitler è al potere da un anno, e Berlino si prepara a ospitare i Giochi Olimpici del 1936. Bernie Gunther si trova in un momento difficile della vita: costretto a lasciare il suo lavoro di detective alla Omicidi a causa dei suoi sentimenti antinazisti, vivacchia con il modesto impiego di poliziotto privato del famoso Hotel Adlon. Ma due morti apparentemente lontane tra di loro, quella di un uomo d'affari tedesco ospite dell'Adlon e quella di un oscuro pugile ebreo trovato in un canale della città, incuriosiscono Gunther, che nel frattempo è impegnato ad assistere un'affascinante giornalista americana nella ricerca di prove della politica antisemita del governo nazista per sostenere l'ipotesi di un boicottaggio delle Olimpiadi da parte degli Stati Uniti. La tenacia di Gunther porta alla scoperta di un vasto apparato di corruzione sulla costruzione dei siti olimpici che investe, oltre che i più alti esponenti del partito nazista e Avery Brundage, allora presidente del Comitato Olimpico Americano, anche elementi della malavita organizzata. La situazione per Bernie Gunther si fa scottante e estremamente pericolosa, e lo obbliga ad abbandonare il caso. L'intreccio si svelerà solo vent'anni dopo, nel 1954 nella Cuba di Fulgencio Batista, della malavita americana e delle prime imprese rivoluzionarie di Fidel Castro, dove Gunther si è rifugiato sotto falso nome dopo aver dovuto abbandonare la Germania.
La canarina assassinata
S. S. Van Dine
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 267
Tra i personaggi della grande letteratura thriller degli anni Trenta, Philo Vance, con il Nero Wolfe di Rex Stout, è certamente tra i più amati e conosciuti, oltre che tra i letterariamente più significativi: il detective newyorchese dilettante, intellettuale, esteta, grande studioso di psicologia ed esperto d'arte, oltre che uomo di raffinata eleganza, è un diretto discendente del "superuomo" nicciano, una sorta di D'Annunzio poliziotto privato, si potrebbe dire trasportando Philo Vance nella nostra cultura più vicina. D'altronde il suo creatore, Willard Huntington Wright, che scriveva thrillers sotto lo pseudonimo di S.S. Van Dine, era uno studioso di filosofia specializzato in Friedrich Nietzsche (sua la voce riguardante il filosofo tedesco nella Enciclopedia Britannica). Ma un'origine così intellettuale del personaggio, se da una parte costituisce una base letterariamente solida, non impedisce dall'altra il pieno dispiegamento delle migliori caratteristiche del classico poliziesco, arricchite dalla peculiarità del personaggio Vance: indolente, pigro, sempre perso nei suoi sogni, Philo Vance, contrariamente al suo amico Procuratore Distrettuale, persegue una modalità di indagine peculiare, basata non sull'evidenza dei fatti, che Vance considera per lo più ingannevole, ma sulla psicologia dei protagonisti, per lui unico "fatto oggettivo" capace di portare all'individuazione del colpevole.
La confraternita della buona sorte
Fernando Savater
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2009
pagine: 277
Un cavallo invincibile che però è già stato sconfitto, un fantino che scompare all'improvviso, due magnati senza scrupoli che si contendono la vittoria nel Gran Premio, quattro avventurieri alla ricerca del fantino scomparso... L'ambientazione è quella delle corse ippiche, ma il lettore ha ben presto la sensazione di trovarsi all'interno di una divertita reinvenzione di luoghi, personaggi, generi scaturiti dalle sue mille letture, il tutto accompagnato da un sorriso malinconico e insieme volterriano sulle fortune e sfortune del mondo. Un mondo di cui le corse ippiche sono la metafora, e in cui il sogno della ricerca della "buona sorte" non può che trasformarsi nella consapevolezza che le cose, buone o cattive che siano, semplicemente accadono mentre noi ci dibattiamo più o meno inutilmente per predeterminarle. Come dice infatti un Professore, uno dei due personaggi "narranti", "nessun sogno rivela il senso segreto della vita, ma un segreto molto più grande, ossia che la vita manca di senso".
I quattro giusti
Edgar Wallace
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2009
pagine: 171
Primo romanzo di Edgar Wallace, "I quattro giusti" (1905) fu ceduto dall'autore a un editore londinese per sole settantacinque sterline. Né Wallace né l'editore avrebbero potuto immaginare un successo tanto fulminante: il libro andò a ruba, dando avvio all'incredibile carriera di Wallace, autore di oltre cento romanzi e uno degli scrittori più venduti nella storia dell'editoria. I "quattro giusti" in realtà sono solo tre, integrati in questa loro prima avventura da un "tecnico" reclutato tra la malavita spagnola per portare a termine l'impresa di uccidere di Sir Philip Ramon, ministro degli Esteri di Sua Maestà Britannica, se questi si ostinerà a fare approvare una legge che consenta l'estradizione degli stranieri rifugiatisi in Inghilterra per motivi politici. I "Giusti" non sono nuovi a questo tipo di interventi: convinti che la giustizia si muova troppo lentamente e fra troppi compromessi, i tre, gentiluomini di diverse nazionalità, viaggiano per il mondo per por fine a loro modo a ingiustizie pubbliche e private. Il successo strepitoso de "I quattro giusti" non è stato un caso: già in questo primo romanzo si dispiegano completamente tutte le caratteristiche di Edgar Wallace. In primo luogo l'intelligenza e l'ironia che fanno dello scrittore inglese un acuto osservatore della società del suo tempo. E naturalmente, la costruzione e l'intreccio della trama, perfetti e fantasiosi come si conviene a un maestro del thriller.
Il mercante di panni
Giovanna Motta
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2009
pagine: 157
Tuccio, il protagonista de "Il mercante di panni", è un mercante toscano realmente vissuto nei primi anni del Cinquecento, che ha lasciato tracca di sé nei libri contabili custoditi presso l'Archivio di Stato di Pisa. Stabilitosi in Sicilia, lavora presso la compagnia commerciale dello zio e si muove fra Messina, Palermo, i principali Stati italiani e le più importanti città del nord-Europa come Bruges, Anversa, Londra. Attraverso i suoi viaggi il lettore entra nella realtà dell'epoca: il variegato mondo dei commerci; le forme del potere politico; gli 'ambienti' della quotidianità; la vita nei palazzi della nuova aristocrazia mercantile, in famiglia, per le strade, nelle botteghe. Per affari, i mercanti viaggiano in tutto il mondo conosciuto, e dagli scambi cercano e ottengono alti guadagni, incuranti di guerre, pestilenze, attacchi dei pirati. Con loro, accanto alle merci, viaggiano le idee, le culture, l'arte, nel secolo in cui l'Europa si apre al mondo e il Mediterraneo, che di lì a poco perderà il suo ruolo privilegiato, è ancora il punto di incontro di civiltà, religioni, filosofie. Il giovane Tuccio, che compra e vende panni di Londra e di Fiandra preziosi e ricercati, e che da Messina, vera metropoli multietnica dell'epoca, porta le sue attività fino ai paesi del nord-Europa, dove conoscerà l'amore, è così non solo personaggio reale - come testimoniato del resto dai documenti citati dall'autrice - ma anche simbolo dell'uomo nuovo da cui prende avvio l'Europa moderna.

