Pungitopo: Memoria e interpretazione
Tracce a margine. Scritture a firma femminile nella narrativa storica siciliana contemporanea
Serena Todesco
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2017
pagine: 728
La luna, mamma Rai e il sorriso della Gioconda
Vanni Ronsisvalle
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2016
pagine: 538
Il cimitero del sole. Il cinema della nouvelle vague in Giappone
Beniamino Biondi
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2015
pagine: 136
Il termine nuberu bagu appare per la prima volta sulla rivista "Shukan Yomiuri" - dopo l'uscita del secondo film di Nagisa Oshima, "Racconto crudele della giovinezza" (1960) -, maturando l'opinione di un'influenza della nouvelle vague sul lavoro dei giovani cineasti giapponesi, che, invece, hanno sempre rifiutato la genesi di questa definizione respingendola con forza. Più giustamente, invece, col termine nuberu bagu e possibile fare riferimento allo spirito di rigenerazione culturale del cinema dei primi anni sessanta e all'origine del clima politico della cosiddetta Nuova Sinistra. Le analogie tra i giovani cineasti si assegnano a una fisionomia comune che risalta nella decostruzione degli elementi della tradizione cinematografica - collocati a una nuova forma di rappresentazione - e nel carattere innovativo dei temi svolti e delle tecniche di stile adoperate. Rifiutando i modelli precedenti con uno stile personale e inedito, i registi della nuberu bagu hanno maturato una "coscienza autoriale soggettiva" (sakkatoshite no shutaisei) dialettizzando uno sguardo critico attraverso nuove forme di espressione, in polemica con gli assunti moderati e rigidi del cinema del passato.
Tra testo e officina. Il gioco a nascondere di Lucio Piccolo
Alba Castello
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2014
pagine: 168
Il saggio di Alba Castello pone al centro dell'indagine la seconda raccolta poetica di Lucio Piccolo, pubblicata nel 1960, Gioco a nascondere. L'opera, che costituisce un momento importante nella produzione piccoliana, coniuga la lezione di illustri modelli, ormai sapientemente assimilata, con una pronuncia originale e armonica. L'autrice mostra come, a partire da raffinate trame metaforiche, il poeta si interroga sull'esistenza, sul mistero dell'oltre-vita, sugli arcani di una natura favolosa e ancestrale. All'analisi puntuale della raccolta e, in particolare, di alcuni componimenti che sono al centro dell'invenzione si affianca, attraverso lo studio di alcune carte inedite, la messa a fuoco di parti dell'officina di Piccolo. In tale prospettiva il lavoro qui condotto rappresenta un acquisto significativo per la conoscenza dell'universo poetico piccoliano.
La letteratura volgare in Calabria. Il Lamento di Joanne Maurello
Anna Panzera
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2014
pagine: 152
Il presente saggio si focalizza sulle remote origini, a tutt'oggi poco studiate e conosciute, della letteratura vernacolare calabrese, la quale affonda le proprie radici nel XV secolo. Infatti, accanto alla produzione di stampo greco-latino, propria di un'epoca caratterizzata dal recupero degli studia humanitatis, la letteratura regionale si protese verso una sperimentazione senza precedenti che si tradusse nell'impiego della parlata volgare, sino a quel momento confinata al contesto della comunicazione quotidiana e alla fruizione nell'ambito del tecnicismo pragmatico-burocratico. Tre sono stati gli autori artefici di tale rivoluzione: Antonio Sergentino Roda, Coletta e, soprattutto, Joanne Maurello. Dopo aver indagato il travagliato percorso di attecchimento della lingua volgare nella tradizione letteraria, la seconda parte del volume è interamente dedicata all'analisi del Lamento funebre in onore di don Enrico d'Aragona dello stesso Maurello, datato 1478; in particolare, la disamina dettagliata del primo capitolo della canzone permette di avere una percezione concreta della complessità e della varietà insite nella lingua impiegata dal rimatore, vero padre fondatore della letteratura in volgare calabrese.
La lente bifocale
Mario Minarda
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2014
pagine: 128
I libri di Vincenzo Consolo risultano attraversati da uno straordinario sguardo bipolare nel quale convergono la propensione all'interrogazione civile e la dimensione espressiva che accentua la ricca artificiosità dei registri di stile. Tra andamenti lirici, snodi metaforici e dissoluzioni della narrazione verso forme che incontrano i palinsesti del mito antico o le partiture della tragedia classica, Mario Minarda indaga i testi dello scrittore siciliano, suggerendo originali percorsi interpretativi in dialogo con i fermenti dell'attualità sociale e con l'essenza stessa della letteratura nel complesso mondo editoriale contemporaneo.
Uno scrittore una vita. Interventi critici sull'opera letteraria di Melo Freni
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2013
pagine: 312
"Francis Scott Fitzgerald notava che è "felice uno scrittore che ha un paese da raccontare" e Melo Freni ha raccontato sempre il suo paese, la Sicilia, da ottiche diverse ma sempre convergenti sul tema di una terra intensamente vissuta con amore e con rabbia. La Sicilia come sintesi del mondo, rivisitata e descritta in modo originale, diverso, attingendo al mito ed alla storia anche per parlare di attualità".
Teatranti
Vincenzo Bonaventura
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2013
pagine: 272
"Ho puntato non tanto sulle recensioni, troppo legate alla fissità di uno spettacolo lontano, ma a "pezzi" su personaggi del teatro del '900 (apparsi per lo più su "Gazzetta del Sud"). Temi, cioè, che avevano una loro attualità al tempo in cui sono stati scritti (una scomparsa, una ricorrenza, una prima..., senza alcuna intenzione esaustiva), che la conservano anche adesso e che probabilmente l'avranno anche domani. E ho cercato di trasformare il tutto in qualcosa di utile per chi legge, con due accorgimenti. Il primo è un "ammodernamento" o "ristrutturazione" dei singoli capitoli (ed ex articoli), aggiungendo concetti e circostanze grazie a uno spazio maggiore di quello ristretto di una pagina di giornale. Il secondo è un complesso apparato di note (insieme con una nutrita bibliografia), appetibile per gli appassionati di teatro, che consente di ritrovare facilmente (grazie anche a un dettagliato indice analitico) spettacoli famosi con la loro distribuzione di ruoli, che instaura collegamenti tra un personaggio e l'altro, che mette insieme nomi e date, utili anche a una "storia" (per carità, tra virgolette e con la s minuscola) del teatro, soprattutto della seconda metà del Novecento".
Sancio, io e l'isola di Nessuno
Vincenzo Bonicelli della Vite
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2012
pagine: 192
"Un volo avventuroso nello spazio letterario, un rischio calcolato nel tempo della "Parola". Il protagonista seduto su Clavilegno, adesso contemporaneo jet personale, pensa in grande come Don Chisciotte e vola basso come Sancio Panza. Nessuno pilota; Dante, Dedalus e Don Chisciotte le torri di controllo. Il desiderio è una vacanza nell'isola di Nessuno (forse è quella promessa al buon Sancio). Ma il Terminal, all'arrivo, è chiuso."
Messina fatamorgana e disincanto
Sonia Bucolo
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2012
pagine: 136
"Messina è già di per sé poesia e il suo Stretto, regno di Scilla e Cariddi, per le cui acque passò Ulisse, è un "luogo sacro" (come lo definì Pascoli), che sfugge alla comprensione umana. Quella peloritana, infatti, non è una città che si svela agli occhi del turista distratto o del viandante frettoloso, ma necessita di uno sguardo critico, di uno sguardo (per usare un'espressione di Giovanni Bechelloni) "lungo" e nel contempo "largo", che va a sostituire lo "sguardo corto" di chi pensa che osservare da una prospettiva più ampia possa essere faticoso e pericoloso, ma anche lo "sguardo ritorto" di chi, concentrato sul passato, non carpisce i mutamenti in atto. Messina, per essere compresa, necessita di uno sguardo curioso, "quella curiosità colta che solo i viaggiatori di altri tempi possedevano" e l'unica che ci permette di scorgere, nella disperazione del suo presente, il suo passato glorioso."