La vita è ricordarsi di un risveglio, è il celebre incipit della raccolta poetica del 1939 con il quale viene spesso identificata la poesia epigrammatica di Sandro Penna. Questo studio a tre è un esercizio di esegesi del suo nume poetico. Se l'espressione lirica implica soggettivazione, la sua interpretazione tende invece ad un certo grado di oggettivazione. Prima viene la creazione, poi l'ascolto e la lettura. Il poeta è colui che interloquisce col nulla e lo trascrive; l'esegeta, più concretamente, dialoga con la materia poetica servitagli dall'artista. Valéry ha spesso ribadito che i versi hanno il senso che dà loro il lettore. Non è difficile, però, scadere nella mistificazione quando il testo diventa pretesto. Gli autori, interpreti attenti e rispettosi, non sono incappati in questa trappola; possiedono sensibilità da non trasformare i versi in questione nel feticcio di una gratuita ermeneutica e la pratica filosofica operata sul componimento dà una coloritura inedita al libro.
La vita è ricordarsi. Note su una poesia di Sandro Penna
Titolo | La vita è ricordarsi. Note su una poesia di Sandro Penna |
Autori | Andrea Barbetti, Giuseppe Grasso, Silvia Peronaci |
Collana | Micromegas, 18 |
Editore | Solfanelli |
Formato |
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Pagine | 72 |
Pubblicazione | 01/2010 |
ISBN | 9788889756836 |