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«Lucidi lapilli»: le opere preziose nell'opera dantesca

«Lucidi lapilli»: le opere preziose nell'opera dantesca
Titolo «Lucidi lapilli»: le opere preziose nell'opera dantesca
Autore
Argomento Poesia e studi letterari Letteratura: storia e critica
Collana Letture corsiniane
Editore Bardi Edizioni
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 44
Pubblicazione 10/2022
ISBN 9788894810776
 
10,00

 
0 copie in libreria
"Lucidi lapilli" oppure "faville vive" sono le espressioni collettive usate da Dante per designare metaforicamente le anime dei beati coi nomi delle pietre preziose. Due nomi di "pietre" sono citati nell'Inferno, quattro di "gemme" nel Purgatorio e quattro di "gioie" nel Paradiso. Non tutti corrispondono alle pietre preziose attuali, anche se i termini sono rimasti gli stessi. La gemma più significativa è il rubino, il cui rosso carminio ricorda il sangue versato da Cristo per l'umanità. Segue lo zaffiro, dall'azzurro che caratterizza il manto della Vergine. Terzo in ordine d'importanza è lo smeraldo, varietà di berillo, ove il verde indica la fede in Dio. Il diamante è poco valutato. Termini come balasso, elitropia e cristallo o sono stati dimenticati o hanno oggi altra accezione. Particolare attenzione è rivolta, infine, all'ardua interpretazione del verso "indico legno lucido e sereno".
 
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