Si dà esperienza del mondo solo attraverso le parole, la lingua. Probabilmente il mondo stesso è una creazione del linguaggio: extra linguam si è in un habitat di cui poco possiamo sapere; di cui potremmo anche disinteressarci, entro certi limiti. Ho ereditato dai miei antenati questa lingua in cui oggi scrivo. Mi è stata trasmessa sin dal tempo dell’origine. Per lei, grazie a lei, penso, sento; nella sua sintassi scarna, nella sua fonetica aspra mi muovo, sono. A me essa appare originaria, incastonata in quel tempo della vita di cui ho ricordi del pari intensi e vaghi. Intessendo parole, assemblando goffi e appassionati versi, ascoltandone il suono nel silenzio ritorno a quel tempo remoto in cui cominciavo a modellare con intraprendente cautela il mondo, il mio mondo. In questa lingua – forse presunta – evoco assenze, sogno con gli occhi aperti cose che solo per me sono. Quel che resta sono fotografie, immagini, scrittura della o con la luce, apparenze in scala di grigi: ¡Lástima grande que no sea verdad tanta belleza!
Dove sono
Titolo | Dove sono |
Autore | Astolfo Lupia |
Editore | ilfilorosso |
Formato |
![]() |
Pagine | 72 |
Pubblicazione | 01/2023 |
ISBN | 9788899416935 |