Da qualche tempo a questa parte, nel gergo giornalistico e televisivo di molti "intellettuali mediatici", laici e cattolici, del nostro Paese, la parola eutanasia è diventata una parola impronunciabile: quasi che colui che osa pronunciarla commetta un peccato mortale, un crimine e sia destinato, in ogni caso, alle fiamme dell'inferno. Eppure, per oltre duemila anni, ha conservato l'originario significato che ben conoscono quanti hanno ancora una qualche familiarità con il greco antico: morte felice, serena, dolce e, in ogni caso, nobile e razionale, in quanto morte a cui si espone il saggio "per la patria e per gli amici e nel caso in cui sia vittima di dolori acuti o di menomazioni o di malattie incurabili" (Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, VII, 130).
In difesa dell'eutanasia. Stoici. Seneca. Hume. Nietzsche
| Titolo | In difesa dell'eutanasia. Stoici. Seneca. Hume. Nietzsche |
| Curatore | C. Angelino (cur.) |
| Collana | Nugae |
| Editore | Il Nuovo Melangolo |
| Formato |
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| Pagine | 61 |
| Pubblicazione | 06/2007 |
| ISBN | 9788870186543 |

