Il diritto all'oblio, come possibilità di cancellare per sempre dalla rete i riferimenti che ci riguardano e che vorremmo non fossero più conoscibili, è oggi tra i più discussi. Un sogno da tutti sognato, ma per tutti irraggiungibile. Esso ha assunto una dimensione così importante nella società di oggi a causa dei motori di ricerca. Sono questi che, consentendo il facile accesso ai dati di ognuno, rendono più pesante, per chi volesse cancellare i dati che lo riguardano, la condanna alla memoria eterna della rete. Poiché sempre meno la realtà digitale è separata e distinta da quella reale, di fatto essi hanno un'enorme incidenza sulla nostra immagine pubblica e privata. La sentenza Google Spain ha per qualche tempo fatto credere, agli osservatori meno attenti, che il diritto all'oblio potesse esistere davvero. Questo libro spiega perché non è così. Possono esservi però altri modi per proteggere la propria immagine e identità, persino se si è persone pubbliche. I saggi qui raccolti cercano nuove strade per tutelare la persona in rete. Il filo rosso che le unisce è la rinuncia all'impossibile speranza di cancellare quello che cancellabile non è, in cambio del diritto di "dire la propria verità", con le stesse modalità e la stessa conoscibilità delle "menzogne" o delle "verità sbagliate" che vorremmo cancellare.
Internet e la tutela della persona. Il caso del motore di ricerca
| Titolo | Internet e la tutela della persona. Il caso del motore di ricerca |
| Curatore | F. Pizzetti (cur.) |
| Collana | Astrid |
| Editore | Passigli |
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| Pagine | 352 |
| Pubblicazione | 10/2015 |
| ISBN | 9788836815173 |

