"La fabbrica Cirio si impianta in località Santa Venera nel 1907, portando alla luce i primi resti di un luogo sacro dedicato al culto di Afrodite, Venere per i Romani, caratterizzato da una straordinaria continuità nei secoli. Afrodite Urania, in quanto nata dal mare protegge i marinai durante i loro viaggi e presenta alcuni tratti che la accostano alla grande dea orientale Astarte, sotto la cui protezione navigavano i Fenici, e alla Venus Iovia dell'epoca lucana e repubblicano-imperiale. Sul santuario antico, dove sorgeva anche il borgo medievale e forse la chiesa di Santa Venera, si impianta la fabbrica: al toponimo secolare di Venere/Venera si aggiunge così Cirio, che ha probabilmente un'origine neo-greca e deriva da kyrios, signore. Sembra quasi un altro ritorno di Venere se accanto alla dea-santa troviamo adesso questo kyrios, titolo dato da Plutarco proprio all'accompagnatore di Afrodite-Venere. Per quanto può sembrare piccolo e innocuo, riesce a dominare uomini e dei grazie al potere dell'amore. Omnia vincit amor, come dicevano i Romani, l'amore vince su tutto." (Gabriel Zuchtriegel)
Sancta Venera. Arte contemporanea e archeologia a Paestum
Titolo | Sancta Venera. Arte contemporanea e archeologia a Paestum |
Curatore | M. Bignardi |
Collana | Arte contemporanea |
Editore | artem |
Formato |
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Pagine | 96 |
Pubblicazione | 11/2016 |
ISBN | 9788856905496 |