Due notizie: una cattiva e una buona. Quella cattiva è che la nostra società termoindustriale basata sul petrolio, sul consumo di massa e sulla globalizzazione è destinata a collassare. Si definisce “collasso” quel processo per il quale una società complessa (altamente specializzata, tecnologica e centralizzata) si semplifica rapidamente, con una conseguente rilocalizzazione delle catene alimentari e produttive, ed una crescente autosufficienza degli Stati e delle comunità locali. Quando una civiltà collassa, essa si disgrega e si semplifica, la disoccupazione esplode, i servizi pubblici e privati si degradano. Lo Stato centrale, ma anche le imprese, cessano di esercitare un controllo capillare ed efficace sull’insieme della superficie di una nazione. La popolazione si disperde sul territorio e mette in piedi forme di organizzazione sociale più semplici e democratiche. La buona notizia è che, alla luce di ciò, possiamo cominciare a pensare al mondo di dopo. Come vogliamo vivere da ora in poi? Per prepararci, occorre ricolonizzare il nostro immaginario con nuovi futuri – il collasso è un processo angosciante, ma perché non vederlo come un’opportunità?
Il collasso della società termo-industriale
Titolo | Il collasso della società termo-industriale |
Autore | Fabrizio Li Vigni |
Collana | Volantini militanti, 25 |
Editore | Asterios |
Formato |
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Pagine | 64 |
Pubblicazione | 06/2020 |
ISBN | 9788893131124 |