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Poesie in versi

Poesie in versi
Titolo Poesie in versi
Autore
Curatore
Argomento Poesia e studi letterari Poesia
Collana Dialogoi. Testi, 7
Editore Aracne
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Lingua Project-Id-Version: Report-Msgid-Bugs-To: POT-Creation-Date: 2025-09-05 18:15+0200 PO-Revision-Date: Last-Translator: Davide Giansoldati Language-Team: Language: it_IT MIME-Version: 1.0 Content-Type: text/plain; charset=UTF-8 Content-Transfer-Encoding: 8bit X-Generator: Poedit 3.0
Pagine 128
Pubblicazione 12/2020
ISBN 9788825539424
 
10,00

 
0 copie in libreria
Gandía va ricordata come patria e dominio dei Borgia che, anche dopo il trasferimento a Roma (Callisto III e Alessandro VI) mantennero un rapporto importante con la patria d'origine. La sua vasta cultura e l'atmosfera valenciana dell'epoca fecero di lui un esponente di spicco del primo rinascimento iberico. Roís de Corella emerge per la sua dedizione alla lezione dei classici greci e latini qualificandosi come uno dei primissimi imitatori ed emuli degli antichi modelli, seguendo i principi delle nuove inclinazioni umanistiche che vanno strutturandosi tra le élites ispaniche. In ciò Corella anticipa gusti e mode che diverranno presto diffusi, come il tema di Leandro e Ero caro e ben presente in Boscán. Il volume presenta un'antologia della sua produzione poetica in versi in cui l'eleganza della forma si coniuga con l'innovazione e la peculiarità della sua visione della metafora erotica. Nella sua poesia si riscontra quell'atteggiamento che José Manuel Blecua ha con genialità identificato con El rigor poético en España, quale tratto comune alle esperienze letterarie in una geografia peninsulare multilingue e multiculturale. Il testo originale in catalano è stato allestito dal filologo, e professore dell'Università di València, Vicent J. Escartí. La traduzione a fronte in italiano si deve a Aniello Fratta, romanista con uno spiccato interesse per la letteratura catalana antica. Fratta ha curato anche i libri di Giacomo I d'Aragona e di Vicent Ferrer, che si annovera tra i massimi predicatori dell'ultimo medioevo europeo. A Giacomo (Jaume) si deve la conquista del Regno di Valencia e Maiorca e anche di Murcia, acquisizioni che trassero la conseguenza della loro inclusione nella complessa identità politica e culturale della Corona catalano-aragonese; mentre Vicent Ferrer è in buona parte artefice della scelta successoria che ricadde su Fernando d'Antequera alla morte di Martino l'umano, nel 1400, ultimo rappresentante della casa di Barcellona nella linea dinastica inaugurata da Ramon Bereguer IV, Comte de Barcelona, istituzionalizzata con il matrimonio con Petronilla, erede del Regno d'Aragona.
 
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