Apparso alla fine degli anni '80 in anticipo rispetto all'attuale fiorire di pubblicazioni sui vari aspetti dell'animo umano - vizi, virtù, sentimenti, passioni - il libro della Shklar viene riproposto al lettore con una introduzione di Francesca Rigotti. Rispetto ai sette peccati capitali della tradizione cristiana i vizi di cui parla l'autrice, differenti per numero e per oggetto, hanno una dimensione non solo privata ma anche pubblica, con interessanti risvolti per le esigenze morali di una democrazia pluralista percorsa da molteplici differenze etnico-religiose. Non sono peccati contro Dio, ma contro l'uomo, per questo l'autrice mette al primo posto, a notevole distanza da tutti gli altri, la crudeltà, perché la crudeltà ispira la paura e la paura distrugge la libertà. Questa cifra politica consente di mettere in rilievo le ambiguità e persino gli aspetti tollerabili di taluni di questi vizi laici.
Vizi comuni. Crudeltà, ipocrisia, snobismo, tradimento, misantropia
Titolo | Vizi comuni. Crudeltà, ipocrisia, snobismo, tradimento, misantropia |
Autore | Judith N. Shklar |
Traduttore | S. Sabattini |
Collana | Intersezioni, 323 |
Editore | Il Mulino |
Formato |
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Pagine | 293 |
Pubblicazione | 11/2007 |
ISBN | 9788815120311 |