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L'ordine senza piano. Le ragioni dell'individualismo metodologico

L'ordine senza piano. Le ragioni dell'individualismo metodologico
Titolo L'ordine senza piano. Le ragioni dell'individualismo metodologico
Autore
Argomento Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia
Collana Saggi
Editore Rubbettino
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 328
Pubblicazione 02/2025
ISBN 9788849882247
 
22,00

 
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"L’ordine senza piano" è apparso in prima edizione trent’anni fa. È stato subito tradotto in inglese e spagnolo, ricevendo vari apprezzamenti sul piano internazionale. Pone in stato nascente le scienze sociali; e mostra che tutto ciò che non è direttamente imputabile alla volontà umana non è attribuibile all’intervento di forze misteriose. Accade infatti che, co-adattandosi, le azioni umane producano, oltre agli esiti intenzionali, esiti inintenzionali. Nessuno ha il controllo di tutte le conseguenze prodotte dal proprio agire; e queste possono essere di carattere positivo e di carattere negativo. Ciascuno cerca di trarre vantaggio dalle prime e di eliminare le altre. I punti di mediazione che consentono il co-adattamento delle azioni sono essi stessi esiti non programmati; e danno vita a norme sociali e a costellazioni di norme. Istituzioni come il linguaggio, la famiglia, il diritto, la moneta sono il prodotto del l’azione umana. Non c’è stato però dietro di esse un disegno finalizzato alla loro creazione. Sono state la generalizzata accettazione di esiti inintenzionali di carattere positivo. Il che mostra quanto ingannevole sia la credenza che presenta l’ordine sociale come il prodotto dell’intervento di forze di impossibile decifrazione. L’approccio seguito dall’autore è noto sotto la denominazione di «individualismo metodologico». Esso parte dall’azione dei singoli e ricostruisce in tal modo la trama sociale. Non è da confondersi, come spesso avviene, con lo «psicologismo», quella tradizione di ricerca che vede in tutto ciò che è sociale un’esclusiva proiezione delle intenzioni umane. E si oppone al «collettivismo metodologico», quell’indirizzo di studi che, incapace di riconoscere i limiti imposti dalla nostra condizione di ignoranza e fallibilità, si affida alla volontà di un grande e onnisciente legislatore, a cui ogni decisione debba essere demandata.
 
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