"Difenderemo il Canale di Suez con il nostro sangue e le nostre armi. Risponderemo all’aggressione con l’aggressione, al male con il male." (Gamal Abdul Nasser). La crisi di Suez è stato uno dei primi drammatici episodi della Guerra fredda. Il 26 luglio 1956 il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser nazionalizza la Compagnia universale del canale di Suez. È l’inizio di una crisi culminata con una guerra che vedrà il ridimensionamento del ruolo delle potenze coloniali europee come Francia e Inghilterra a vantaggio degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica. Come reagì alla crisi la destra nazionale italiana? L’autore ricostruisce accuratamente le posizioni di un’area magmatica come quella della destra italiana. Un’area divisa fra i sostenitori del terzaforzismo filoarabo e gli occidentalisti. I primi vedevano in Nasser un “Mussolini egiziano”, che incarnava l’ideale fascista dell’Islam. Gli occidentalisti vedevano nel gesto nasseriano e nella decolonizzazione un segno inequivocabile dello spengleriano “tramonto dell’Occidente”.
La crisi di Suez e la destra nazionale italiana
| Titolo | La crisi di Suez e la destra nazionale italiana |
| Autore | Matteo Luca Andriola |
| Collana | Sulle orme della storia |
| Editore | goWare |
| Formato |
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| Pagine | 182 |
| Pubblicazione | 02/2020 |
| ISBN | 9788833633121 |

