È possibile che un'opera d'arte, sia essa un romanzo, un racconto o una pièce teatrale, parli al lettore attraverso il silenzio? Questo saggio si concentra su questo paradosso, indagando il confine tra la parola e il silenzio nelle opere di tre autori del novecento: Tommaso Landolfi, Samuel Beckett e Georges Perec. Ciò che qui si tenterà di illustrare, attraverso la mediazione teorica della linguistica saussuriana, la teoria del linguaggio di Jacques Lacan e la filosofia del linguaggio di Wittgenstein, è come in questi autori tale confine sia labile e spesso indistinguibile, arrivando a dimostrare come siano, in alcune opere, proprio i silenzi e i vuoti a essere luoghi privilegiati di interpretazione. In questo modo la funzione del lettore sarà quella di riempire i blanks, gli spazi bianchi di cui parla Wolfgang Iser, alla ricerca dell'interpretazione perché, come suggerisce Roland Barthes, «tutta la moneta logica è negli interstizi».
Tra parola e silenzio. Landolfi, Perec, Beckett
Titolo | Tra parola e silenzio. Landolfi, Perec, Beckett |
Autore | Matteo Moca |
Collana | Biblioteca di studi umanistici, 15 |
Editore | La Scuola di Pitagora |
Formato |
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Pagine | 79 |
Pubblicazione | 04/2017 |
ISBN | 9788865425374 |