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Ultima Spiaggia: 99celle

«Io non ho ucciso». Errori, ingiustizie, persecuzioni. Storie dall'ergastolo di Santo Stefano

«Io non ho ucciso». Errori, ingiustizie, persecuzioni. Storie dall'ergastolo di Santo Stefano

Giulia Ciancaglini

Libro: Libro in brossura

editore: Ultima Spiaggia

anno edizione: 2025

pagine: 169

Eugenio Perucatti, direttore del carcere di Santo Stefano dal 1952 al 1960, un giorno disse a suo figlio Antonio: «È meglio un assassino per strada che un innocente in carcere». Una frase che compare in esergo di questo libro in cui si raccontano le storie di sette uomini rinchiusi a Santo Stefano per una condanna ingiusta. Accanto a Rocco Pugliese, il giovane comunista accusato dell’assassinio mai commesso di un fascista, c’è Giovanni Andrea Addessi, al quale nessuno ha mai creduto anche se chi lo aveva fatto condannare all’ergastolo aveva confessato di avere mentito ai giudici. Accanto al partigiano Luigi Podda, che quando ci fu la strage per la quale venne condannato era da tutt’altra parte, ci sono i fratelli Sacco, perseguitati perché non si sono mai piegati ai soprusi mafiosi. Accanto a Raoul Ghiani, protagonista di uno dei gialli più clamorosi degli anni Cinquanta, c’è Carlo Corbisiero, scagionato dopo una lunga prigionia dalla tardiva testimonianza di chi aveva puntato il dito contro di lui. Infine, Salvatore Gallo: condannato per aver ucciso il fratello, giurava di essere innocente, ma nessuno gli ha creduto fino a quando il fratello Paolo non è stato ritrovato vivo.
18,50

Uccidi il tiranno. Storia e imprese di Acciarito, Mariani e Zaniboni, attentatori rinchiusi a Santo Stefano

Uccidi il tiranno. Storia e imprese di Acciarito, Mariani e Zaniboni, attentatori rinchiusi a Santo Stefano

Pier Vittorio Buffa, Bruno Manfellotto, Anthony Santilli

Libro: Libro in brossura

editore: Ultima Spiaggia

anno edizione: 2024

pagine: 182

L’ergastolo di Santo Stefano è sempre stato considerato un carcere “speciale”, perché da lì era difficilissimo fuggire: in mezzo al mare, senza approdi naturali è stato anche soprannominato, proprio per questo, l’Alcatraz italiana. “Speciale” perché la sua posizione e il totale controllo sui reclusi lo ha reso un carcere “efficiente”, in cui rinchiudere le persone considerate più pericolose per l’ordine costituito, i nemici dello Stato. Primi fra tutti, coloro che lo Stato hanno attaccato direttamente, con bombe, coltelli, rivoltelle. Come, tra gli altri, Gaetano Bresci, Giuseppe Mariani, Pietro Acciarito, Tito Zaniboni, le cui vicende vengono ripercorse in queste pagine, in una sorta di catalogo dei più noti attentatori della storia italiana che lì furono rinchiusi.
18,50

Fuga da Santo Stefano. Le evasioni dall'ergastolo borbonico

Fuga da Santo Stefano. Le evasioni dall'ergastolo borbonico

Vittorio Buongiorno

Libro: Libro in brossura

editore: Ultima Spiaggia

anno edizione: 2024

pagine: 170

La Alcatraz italiana. Così, nel passato, è stato definito l’ergastolo di Santo Stefano, il carcere borbonico costruito su un isolotto a un miglio da Ventotene e a venti dalla costa. Una fortezza in mezzo al mare dalla quale è impossibile fuggire. O quasi. Perché, in realtà, nei quasi due secoli di storia del penitenziario, non sono stati pochi i detenuti evasi. Qualcuno è arrivato in terraferma, di altri non si sono avute più notizie, altri ancora sono stati ritrovati nascosti sull’isola. In queste pagine vengono ricostruite le loro storie basandosi soprattutto, e per la prima volta, sui documenti dell’archivio del carcere, adesso consultabili presso l’Archivio di Stato di Latina. Storie di astuzia e di coraggio, di sfortuna e di disperazione. Storie individuali che si intrecciano, come in un giallo, con le vicende di un carcere che da “tomba dei vivi” era diventato, negli anni Cinquanta, un penitenziario modello.
18,50

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