Voglino Editrice: Pedagogia del coraggio

L'esperienza della malattia grave di un bimbo ci coglie impreparati: è sconvolgente, incomprensibile. Ci viene qui raccontata la ricerca di senso e di aiuto negli, umanissimi, scambi con le persone incontrate in ospedale – altri genitori e bimbi, ma anche medici, chirurghi, infermieri, maestri, psicologi, terapisti della riabilitazione… – con storie e riflessioni che toccano nel profondo. L'idea di realizzare un libro-raccolta è nato dall'esperienza diretta a fianco dei bambini ospedalizzati e dall'incontro con un mondo di adulti che li circonda e che crede nella centralità del bambino per un'efficace relazione di aiuto. Questo libro vuole essere un contributo al processo di umanizzazione e lo fa raccogliendo storie, aneddoti e ricordi di grandi e piccini dentro e fuori dall'ospedale infantile: tutte tracce accompagnate da disegni colorati realizzati da bimbi, segni di esperienze vissute che sottolineano come anche nel dolore loro non perdano mai il contatto con il mondo magico. E aiutano anche noi adulti a non aver paura. Tutto il materiale è stato utilizzato con il consenso dei collaboratori alla scrittura e nella più totale anonimia dei soggetti.

L'incipit "C'era una volta…" richiama a un tempo e un luogo lontani e mette chi ascolta in condizione d'allentare le proprie difese, lasciando emergere i contenuti emotivi più profondi che la storia narrata evoca. Il testo, frutto del lavoro di molti anni delle autrici, con le psicopatologie infantili, descrive, oltre alle potenzialità della fiaba, quelle del gruppo e dell'intervento parallelo con i genitori dei bambini. Inoltre sono prese in considerazione le radici antropologiche della fiaba e la vicinanza al mondo psichico - riconosciuta dalla psicoanalisi – descrivendo in modo dettagliato lo strumento clinico dell'atelier fiaba ed evidenziando sia gli aspetti simbolici che quelli tecnici con l'intento di rappresentare una guida per chi sia interessato a questo tipo d'intervento. Prefazione di Pierre Lafforgue.

Che cosa spinge un ragazzo con il passato di balilla a scegliere di entrare in una formazione partigiana? Quali sono le origini del proprio comportamento e dove risiedono? Una raccolta di memorie personali di un uomo che ha intensamente vissuto il secolo scorso nei suoi decenni più drammatici e nelle sue fasi salienti di trasformazione. Una scrittura che comunica, attraverso i ricordi, un’ampia gamma di emozioni. Scatti, quasi fotografici, che ricostruiscono l’Italia rurale, fascista, la guerra e la Resistenza, il dopoguerra e l’industrializzazione. Sottolineando l’importanza della Memoria e della trasmissione di esperienze e valori per le generazioni successive. Prefazione di Bruno Gambarotta.

La morte non appare come l'ultimo atto della nostra esperienza sulla terra, ma diviene occasione unica e irripetibile per vivere con consapevolezza il momento del morire. Viene anche affrontato il tema del conforto e della condivisione del dolore e della separazione che la morte comporta. La tematica può apparire difficile da accettare, ma offre qui spunti di umanità capaci di toccare il cuore e aprire alla speranza. Una "pedagogia" rivolta agli adulti da "educare al coraggio". Prefazione di Silvia Donati.

Una biografia di un uomo che ha vissuto “a tutto diesel”, non solo con il massimo impegno nel modo del lavoro ma soprattutto in quello della vita. Lui che si è occupato di iniettori per motori diesel. Lui che, per sopravvivere a tutte le avversità, ha ripreso in mano la propria vita. Lui che ci regala un esempio di stabilità «tessendo una cornice di memorie » intorno alla sua vita e a quella di chi gli è stato vicino. Un gran bell’esempio di resistenza.

Una raccolta di memorie che passa attraverso i momenti più drammatici e le fasi salienti di trasformazione del secolo scorso. Attraverso la storia di un ragazzo che, dopo un passato da balilla, decide di contribuire alla lotta partigiana, il lettore è posto di fronte alla Storia dell'Italia; un'Italia rurale, fascista, un'Italia della guerra e della Resistenza. Attraverso riflessioni personali profonde ma anche con ironia e distacco, l'autore affronta temi come la crescita, la formazione ai valori di libertà e democrazia e l'importanza della trasmissione di esperienze e principi alle generazioni successive. E poi il dopoguerra, l'industrializzazione, fino ai più recenti anni Ottanta. Un viaggio fra i decenni del Novecento per guardare la storia del nostro paese non come qualcosa di lontano e distante nel tempo, ma come la storia dei nostri nonni o genitori. Prefazione di Bruno Gambarotta.

Un insieme di racconti con un unico filo conduttore: l'attenzione per la realtà di vita dei piccoli ospiti di una comunità residenziale. Uno strumento per rendere la propria esperienza dicibile - quindi afferrabile con la testa e con il cuore - valorizzando sempre potenzialità e sogni dei bambini e degli adulti che li seguono. Un mezzo per comprendere come sia possibile condurre i bambini per mano utilizzando il gesto narrativo. Per aiutarli a destreggiarsi nei meandri della loro difficile storia familiare. Per riuscire a collocare quell'esperienza all'interno delle tappe della propria vita.

Roma. La città eterna, fatta di vita, di rumore, di gente... e di un sottobosco di persone che non stanno, non possono stare al passo di una metropoli tanto frenetica. Accade facilmente di ritrovarsi a passare distrattamente davanti a un uomo seduto a terra sopra dei cartoni, fino a che, giorno dopo giorno, quell'incontro diventa un viaggio tra ultimi ed il viaggio diventa un racconto per dare voce a coloro che, per scelta o destino, vivono le strade della città di Roma. Prefazione di Mons. Saulo Scarabattoli.

Dedicato alle mamme e ai papà dei bambini ospedalizzati, il volume vuole essere un aiuto concreto per affrontare il periodo della malattia dei piccoli. Attraverso il racconto della sua esperienza, in un turbinio di sentimenti contrastanti, l'autrice ripercorre la nascita, l'immediata ospedalizzazione e la conseguente operazione della sua bambina. È una poesia dai toni semplici che trae la sua forza dalle suggestioni della natura e dalle emozioni che esse lasciano nell'animo del poeta.

Quasi tutti noi, in fondo al cuore, ci sentiamo immortali. Non vogliamo prendere in considerazione la nostra morte e tanto meno desideriamo sentirne parlare. E quando arriva il momento, essa ci coglie impreparati e spaventati. Al protagonista, malato terminale, viene in aiuto una figura inaspettata, una dama. L'incontro tra i due si sviluppa in solo sette sere, un tempo breve ma sufficiente per giungere a superare le paure, sperimentando nuove vie per la mente e per il cuore. Non un percorso religioso, ma un coraggioso viaggio di autocoscienza e di consapevolezza di essere parte di un tutto al quale ci riuniremo. Un tocco lieve, un approccio profondo, provocatorio, avvincente e coraggiosamente pratico.