Ananke Lab: Filosofia
L'abitudine
Felix Ravaisson
Libro: Libro rilegato
editore: Ananke Lab
anno edizione: 2009
pagine: 112
L’autore scrisse e discusse il testo, che viene pubblicato per la prima volta in Italia, nel 1838, all’età di venticinque anni. Si tratta di una delle due tesi che il giovane autore presentò all’Università La Sorbona di Parigi per conseguire il titolo di dottore di ricerca in filosofia. Già ad una prima lettura emerge in tutta chiarezza la volontà dell’autore di proporre il percorso di ricerca tramite il ricorso ad un tema, l’abitudine, che di fatto viene usato come chiave di accesso di un intero sistema filosofico. L’intenzione di Ravaisson è quella di difendere la causa dello spiritualismo contro le teorie allora in voga negli ambienti filosofici francesi e, più in generale, nei salotti culturali europei dell’epoca. In altri termini, per contrastare gli effetti del materialismo e per evitare le conseguenze dell’idealismo, il solo metodo rimane quello di partire da noi stessi per ritrovare la natura e Dio. In appendice al testo il saggio di Henri Bergson, La vita e l’opera di Ravaisson.
Il libro del filosofo
Friedrich Nietzsche
Libro
editore: Ananke Lab
anno edizione: 2007
pagine: 144
Questo libro contiene la seconda grande opera che Nietzsche ha scritto tra il 1872 e il 1875 dopo “La nascita della tragedia”: la riproponiamo al pubblico italiano dopo trent’anni di assenza in una nuova edizione corredata da un ampio saggio del curatore, che ne evidenzia l’importanza e l’originalità nel delineare un metodo genealogico di indagine della verità e nel configurare una teoria prospettivistica fondata “sull’esperienza dei sensi”. A partire da questo testo frammentario ma dall’ideazione unitaria (analogo nel suo destino alla “Volontà della potenza”), sarà possibile ricostruire la complessa “filosofia del linguaggio” che individua nel rapporto tra metafora e concetto la “mitologia” dell’intero pensiero occidentale, formulando intuizioni di grande rilievo che saranno riprese (talvolta inconsapevolmente) con differenti accezioni da Mach e Wittgenstein, da Foucault e Derida, da Searle a Williams. Nella disputa tra arte e scienza come legittime “ancelle” di un pensiero “tragico” che esperisce il ritrarsi dell’insidioso “terreno della metafisica”, si potrà scorgere altresì la prefigurazione dell’odierna contrapposizione tra filosofia continentale e tradizione analitica.
Rilke. Biografia di uno sguardo
Paola Capriolo
Libro: Libro rilegato
editore: Ananke Lab
anno edizione: 2006
pagine: 112
Questo libro non è un saggio su Rilke in senso stretto, né tantomeno un romanzo, anche se a tratti la sua forma sfiora la narrazione. Come dice il sottotitolo, è la biografia di uno sguardo che sfocia in una interpretazione filosofica della poesia rilkiana e in una ricostruzione di quel lungo e tormentato cammino interiore di cui le lettere danno testimonianza e attraverso il quale il poeta praghese è diventato uno dei massimi portavoce della coscienza di un’epoca; ne risulta una sorta di trasposizione mitica del dato biografico e insieme un’affascinante esplorazione delle grandi immagini di cui è costellata la sua opera. In un lavoro di mimesi letteraria, dove alla citazione testuale si sostituisce la libera parafrasi interpretativa, Paola Capriolo si prefigge di seguire il lento e travagliato percorso del poeta attraverso tutti i dilemmi e le contraddizioni che possono assillare un artista moderno, fino al punto in cui la sua problematica soggettività si trasforma in “spazio interiore del mondo”, indicando forse una possibile via d’uscita da quel dualismo metafisico che ancora ci imprigiona.
Kant e la verità dell'apparenza
Gianni Carchia
Libro: Libro rilegato
editore: Ananke Lab
anno edizione: 2006
pagine: 160
La teoria del giudizio riflettente, esposta da Kant nella "Critica del Giudizio", viene oggi richiamata da più parti, quale dimensione plurale, aperta al confronto fra stili di pensiero differenti. Fra i contributi più significativi del lavoro filosofico di Gianni Carchia vi è stata proprio l’interpretazione della terza Critica kantiana, in un confronto ventennale coerente, ma non privo di significativi spostamenti di prospettiva. Dall’iniziale indagine rivolta alla rappresentazione e all’apparenza della bellezza Carchia si è infatti avvicinato, nel tempo, alle questioni del giudizio teleologico. Sullo sfondo, il crescente interesse per il platonismo, inteso come tenace difesa del carattere extralinguistico della verità, in opposizione alla tendenza comune del pensiero contemporaneo. Gli studi qui raccolti offrono un documento di grande rilevanza teoretica circa il platonismo dello stesso Kant: tematica spesso genericamente invocata nell’ambito della ricerca, ma di rado indagata – come Carchia ha saputo fare – nella profondità delle sue implicazioni filosofiche.

