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Antenore: Arezzo e Certaldo

La rappresentazione del poeta nel paesaggio

La rappresentazione del poeta nel paesaggio

Carla Maria Monti

Libro: Libro in brossura

editore: Antenore

anno edizione: 2022

pagine: 89

A parole e con il disegno Boccaccio descrive Petrarca in profonda interrelazione con il paesaggio, che non è sfondo neutro ma parte integrante della definizione poetica e morale del personaggio. Egli coglie una delle piú felici e originali autorappresentazioni dell'amico, che mostra se stesso intento a leggere, scrivere e pregare non nel chiuso della cameretta ma en plein air, in un paesaggio solitario, campestre e boschivo, ricco d'acque, come quello di Valchiusa. Petrarca delinea anche con precisione la sua postura: è seduto sull'erba o su un letto di fiori. Questa immagine coincide con quella di Virgilio nella miniatura del Virgilio Ambrosiano, la cui iconografia fu concepita dal Petrarca stesso: i due poeti, Petrarca e Virgilio, sono rappresentati allo stesso modo. L'amore di Petrarca per la natura è reale e nel contempo profondamente connesso con il suo far poesia: i suoi numerosi e vani tentativi di far attecchire allori nei propri giardini non sono disgiunti dal suo sfolgorante e precoce successo di ottenere l'alloro poetico; la sua attrazione per le montagne, dal Ventoux al Monginevro, acquista nel suo racconto una profonda prospettiva autobiografica e spirituale.
14,00

Filigrane. Nuovi tasselli per Petrarca e Boccaccio

Filigrane. Nuovi tasselli per Petrarca e Boccaccio

Loredana Chines

Libro: Libro in brossura

editore: Antenore

anno edizione: 2021

pagine: 125

Negli antichi volumi le filigrane rivelano in controluce dove e quando una mano ha potuto vergare le carte che compongono il libro, fanno affiorare tracce e indizi celati, solo che lo sguardo del lettore sappia inoltrarsi, curioso e attento, di là da ciò che è immediatamente percepibile. Allo stesso modo, nella fitta trama di sensi della parola letteraria, sempre nuove tessere emergono a definire con linee inedite il disegno di un testo. Nelle opere di Petrarca e di Boccaccio si annidano di continuo implicazioni nascoste, rinvii reconditi che l'occhio del critico può cogliere con l'ausilio degli strumenti della filologia e dell'ermeneutica, tanto piú complessi e ardui da indagare quanto piú abile è il gioco di ripresa e di dissimulazione nella variegata polifonia del sistema letterario. Le tenui trasparenze di senso che trapelano dalla parola letteraria, sempre metamorfica e aperta a nuove suggestioni interpretative, sembrano ricondursi naturalmente a un concetto fondante della filologia e della codicologia, che riesce a collocare nello spazio e nel tempo un manoscritto o una stampa antica a partire dalla sua incontrovertibile materialità.
16,00

Boccaccio e i volgarizzamenti

Boccaccio e i volgarizzamenti

Stefano Carrai

Libro: Libro in brossura

editore: Antenore

anno edizione: 2017

pagine: 68

Boccaccio fu traduttore di classici e lettore curioso e attento di alcune fra le più brillanti traduzioni di testi antichi o tardo-antichi. La vivace presenza dei volgarizzamenti nella testura delle sue opere induce a rivedere la valutazione della loro ricezione. I lettori erano affascinati dall'emulazione del mondo antico e dalle ambientazioni anticheggianti del racconto ma non padroneggiavano gli strumenti linguistici per attingere direttamente ai classici. Ed è per soddisfare le esigenze di questo pubblico semicolto che lo scrittore ricorre alla mediazione dei volgarizzatori. Il fatto che tenesse aperti sullo stesso tavolo - come parrebbe - testo latino e versione volgare ce lo fa intravedere dunque in cerca di uno stile "latineggiante". Le “Heroides” ovidiane di Filippo Ceffi e la “Consolatio” boeziana di Alberto della Piagentina furono determinanti per la sua ispirazione, sul piano inventivo e della ricerca di una forma moderna per testi che miravano ad ammantarsi di antico, specie per la “Comedia delle ninfe fiorentine” e l'”Elegia di madonna Fiammetta”.
9,90

La strada più impervia. Boccaccio fra Dante e Petrarca

La strada più impervia. Boccaccio fra Dante e Petrarca

Marco Veglia

Libro: Libro in brossura

editore: Antenore

anno edizione: 2014

pagine: 154

Senza nulla togliere alla grandezza di Petrarca, dovremmo forse dubitare delle sue prospettive di giudizio sull'amico Boccaccio, che, s'intende, scelse la strada letteraria che più gli era congeniale. Per farlo, gli abbisognavano non soltanto le qualità che possedeva copiose, ma le avvedutezze che doveva acquisire con la maturità e l'esperienza. Per conciliare Dante e Petrarca egli non poteva che assumere il ruolo del discepolo chiosatore e del cultore di reliquie letterarie. Con una umiltà, talvolta così esibita da essere non meno goffa della pretesa petrarchesca di non conoscere la "Commedia", con la maschera dello scrittore-commentatore che si dichiarava terzo fra cotanto senno, Boccaccio riuscì a essere fedele a se stesso e, nel contempo, ad affermare la propria "differenza", a salvaguardarla e a nutrirla. La sua "terza strada", tanto faticosa e impervia quanto originale, è per ciò stesso quella di una letteratura conciliante e inclusiva, che non poté e non volle rinunciare a innestare Petrarca sul tronco di Dante, né a mostrare il volto grifagno di Dante tra le ombre e le verzure di Valchiusa.
12,00

Ritratti allo specchio. (Boccaccio, Petrarca)

Ritratti allo specchio. (Boccaccio, Petrarca)

Francisco Rico

Libro: Libro in brossura

editore: Antenore

anno edizione: 2012

pagine: 160

12,00

Padri. Petrarca e Boccaccio nella poesia del Trecento

Padri. Petrarca e Boccaccio nella poesia del Trecento

Paola Vecchi Galli

Libro: Libro in brossura

editore: Antenore

anno edizione: 2012

pagine: 120

10,00

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