Aracne: Dimmi il tuo nome
La sintassi trinitaria. Al cuore della grammatica della fede
Jean Paul Lieggi
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2016
pagine: 360
Raccogliendo una feconda intuizione di Basilio di Cesarea, questo studio elabora e propone il "paradigma della sintassi" come concetto chiave d'interpretazione della dottrina trinitaria. Alla luce di questa proposta, si apre un'originale possibilità di dar ragione del mistero dell'unità e della pluralità trinitaria, garantendo simultaneamente la consustanzialità delle tre persone divine e la taxis delle loro relazioni. A partire da questa syntaxis trinitaria, l'autore riesce anche a reinterpretare alcune delle polarità paradossali che attraversano la fede, secondo una logica delle "relazioni asimmetriche" ispirata a quelle intratrinitarie. Si addita così, per la riflessione teologica nel suo insieme, una via feconda che colloca la dottrina trinitaria al cuore della grammatica della fede.
Mistica trinitaria. Ignacio de Loyola, Teresa de Jesús, Juan de Ávila
Rogelio García Mateo
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 240
Su questo monte o a Gerusalemme? Il vero culto nel quarto vangelo
Bernadeta Jojko, Javier López
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 236
C'è forse un luogo e un modo appropriato di relazionarsi a Dio? L'affermazione della donna Samaritana: "I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare" (4,20), rappresenta un esempio efficace della ricerca umana del "luogo" dove è possibile entrare in comunione con Dio. In questo quadro, emergono le immagini tradizionali del tempio e del culto espresso per mezzo di sacrifici rituali e di offerte; l'immagine di un Dio "legato" alla località e a una nazione particolare. Il libro, con un linguaggio accessibile a tutti, ripercorre il cammino del quarto evangelista che rivela, invece, alla comunità post-pasquale, come il culto di Dio raggiunga la sua perfezione "né su questo monte, né a Gerusalemme". Il "luogo" per la relazione con il Dio unico e vero, non è più determinato da privilegi di nascita o di razza, ma va al di là della nazionalità, delle frontiere o dell'osservanza della legge di Mosè. Se il culto è aperto a tutti e non è legato ad alcuna località geografica, qual è dunque "il luogo" che Dio desidera per relazionarsi con noi?