Bompiani: Campo aperto
L'imprevedibile accade. Vivere e sopravvivere nel XXI secolo
Franciscu Sedda
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2025
pagine: 336
"L'imprevedibile accade" è un viaggio nella turbolenza del nostro tempo. Dalla politica al clima, dall'economia ai media, dalla scienza all'arte, la nostra vita quotidiana è attraversata da continue sorprese, piccole e grandi, che spesso ci disorientano, a volte ci illuminano, quasi sempre ci mettono alla prova. Per affrontare l'imprevedibile – senza esserne travolti – servono nuovi sguardi, strumenti agili, mappe aggiornate. Questo libro prova ad offrirle, esplorando fenomeni disparati e intrecciati: vita e morte, errore e scoperta, crisi e cambiamento, caos e miracolo. Figure dell'imprevedibile che plasmano la realtà contemporanea – dai feed dei nostri smartphone alle scelte (im)prevedibili di Trump o Musk. Con lucidità e passione, Franciscu Sedda ci accompagna in un mondo in cui l'imprevisto non è più l'eccezione, ma la regola. Un libro-bussola, per orientarci nella tempesta del XXI secolo e provare a rendere abitabile, ancora una volta, un mondo grande, complesso e sorprendente.
Fare nomi
Nunzio La Fauci
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2023
pagine: 336
Per T.S. Eliot i gatti ne hanno tre, di cui uno segreto; altrettanti ne ha Roma per Giovanni Pascoli. I nomi propri sono considerati un mistero anche dai teologi (quelli delle divinità sono spesso indicibili), dai filosofi, dai cultori di pratiche esoteriche, dalla Giulietta di William Shakespeare. Ogni giorno però li usiamo senza imbarazzi: per chiamarci l’un l’altro, per ordinare un prodotto commerciale, per dare indicazioni stradali. Con facilità li scambiamo con i nomi comuni, chiamando Roma “l’Urbe” e “una babele” uno stato di disordine. A mezz’altezza fra le speculazioni più criptiche e gli usi spensierati Nunzio La Fauci affronta i nomi propri là dove si trovano: nella lingua in atto. A partire da osservazioni minuziose e sorprendenti (un tempo Antonio diventava “Tonio” mentre adesso diventa “Anto”: perché?) l’analisi schiude prospettive sulla lingua come sistema. Si scopre così che nessun nome è proprio per sempre, o giammai lo sarà. Quella dei nomi propri non è una condizione ontologica: è una funzione.
Gustoso e saporito. Introduzione al discorso gastronomico
Gianfranco Marrone
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2022
pagine: 24
Nessuno può più confondere mangiare con alimentarsi e la tavola è al centro non più della sola vita famigliare ma anche di quella sociale. A giudicare dall'aumento di offerta commerciale di ristorazione nelle strade delle città c'è anzi da chiedersi come facessimo ad alimentarci tutti, prima. Il fatto è che oggi con il cibo non sostentiamo più soltanto noi stessi, ma anche le nostre relazioni. Il cibo infatti significa: elabora valori, narra, costruisce discorsi. Inoltre il cibo comunica: presenzia il campo sociale, anima dibattiti, si dispiega in eventi, genera economia. Con "Gustoso e saporito", Gianfranco Marrone getta le fondamenta di quella semiotica del cibo che negli ultimi anni lo ha impegnato con ricerche sul campo e inquadramenti teorici. Scopre così due veri e propri idiomi: il gustoso, con cui riconosciamo ciò che sta nel piatto; il saporito, con cui percepiamo sensorialmente aromi, temperature, consistenze. Sono le lingue parlate all’interno del discorso gastronomico.
Il girotondo delle muse. Semiotica delle arti
Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2022
pagine: 432
Negli ultimi decenni tanti studiosi si sono interrogati sull’identità e la logica delle immagini, sulle modalità dell’atto iconico, sulla complessità delle relazioni tra opere e spettatori. Anche Jurij Lotman, il fondatore della moderna culturologia, si è posto molte domande in merito (e i saggi raccolti in questo volume lo confermano) ma ha saputo fornire a esse molteplici ed efficaci strumenti di soluzione, che si dimostrano adattabili, in un approccio autenticamente strutturale, a svariati contesti, e anticipano, per di più, molte teorie sul fatto artistico apparse in anni più recenti. Il metodo di Lotman è molto interessante e insieme attualissimo nel campo delle arti visive: perché, oltre a mostrarci in modo totalmente interdisciplinare la densità del discorso segnico, ci insegna una sorta di trasversale “grammatica della percezione”.
Mettere al mondo il mondo. Tutto quanto facciamo per essere detti creativi e chi ce lo fa fare
Stefano Bartezzaghi
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2021
pagine: 240
A un certo punto del secolo scorso si è sentita risuonare una parola rotonda ed espressiva: "creatività". I discorsi sulla creatività si sono presto infittiti e allargati a ogni ambito dell'attività umana: la creatività è dei designer ed è dei cantautori, degli stilisti e dei programmatori di computer, dei pubblicitari e dei bricoleur, dei bambini e dei tecnologi. Cosa esattamente esprima una parola tanto espressiva è difficile e anzi impossibile da precisare. Intanto però questi discorsi hanno finito per edificare una sorta di piramide che dalla terra punta verso il cielo. La creatività eleva: come l'artista con la sua opera pare voler emulare il Creatore, così chiunque può sperare di parere un artista, grazie alla propria creatività.
Persona. Soggettività nel linguaggio e semiotica dell'enunciazione
Claudio Paolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2020
pagine: 400
Per la lingua italiana, la persona è l'individuo; per l'etimologia è la maschera; per il teatro è il personaggio; per la linguistica è la categoria in cui si esprime la soggettività. E per la semiotica? La teoria dell'enunciazione dice che l'io della lingua è un messaggero (o nunzio) a cui ognuno di noi affida la propria parola. Basandosi su analisi di testi diversi e non solo verbali (serie tv, film, la canzone Wish you were here dei Pink Floyd), con questo libro Paolucci apre a una visione più ampia. Mette al centro il "si" impersonale anziché la coppia "io/tu". Fa dialogare in modo originale l'eredità dello strutturalismo con le scienze cognitive. Costruisce una teoria fortemente innovativa, in cui per soggettività si intende la capacità di diventare oggetto delle nostre stesse riflessioni e così di elaborare pensiero strategico e azione efficace. Nell'infanzia si impara a dire "io" e "tu" solo dopo aver sperimentato la fantasia, il gioco di finzione, persino l'inganno. Ed è così che attraverso le maschere della persona si diventa un soggetto.
Teorie di genere. Femminismi e semiotica
Cristina Demaria
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2019
pagine: 464
Ai tempi del #MeToo, di “Ni Una Menos”, dei femminicidi e dei nuovi femminismi, è necessario tornare a riflettere sul genere. Non sulla cosiddetta e inesistente gender theory, lo spauracchio che è lecito chiamare reazionario, perché reagisce alla messa in questione degli stereotipi. Bensì è necessario riflettere sul modo in cui femminile e maschile sono culturalmente costruiti, nella lingua e dalla lingua, nei e dai diversi sistemi di significazione. Il femminismo, infatti, non è solo il movimento politico e sociale che ha già determinato importanti cambiamenti sia nella nostra vita che nella legislazione del nostro paese (mentre il costume e la politica nazionale sembrano piuttosto proporre regressioni). Il femminismo non si esaurisce nemmeno nella pur necessaria critica filosofica al cosiddetto patriarcato. Il femminismo è anche un pensiero teorico profondo e variegato sui processi attraverso cui il soggetto si costituisce in quanto sessuato. Si tratta di processi innanzitutto testuali, che interpellano perciò lo specifico sguardo della semiotica. Di tali processi questo volume offre una panoramica: riconosce ai testi (di letteratura, di cinema e tv, ma anche del web e dei social network) la rilevanza e l’attenzione di cui sono degni, per individuare e affinare gli strumenti teorici e analitici più utili per indagare le rappresentazioni di genere. Una nuova introduzione, alcuni capitoli aggiuntivi e un’accurata revisione e riscrittura integrano alla prima edizione di questo testo i necessari aggiornamenti teorici, tematici e bibliografici.
Banalità. Luoghi comuni, semiotica, social network
Stefano Bartezzaghi
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2019
pagine: 272
La banalità è il nostro nuovo demone. È da quest'ultima che vogliamo rifuggire, come dalla noia, ma è questa stessa fuga a renderci sempre più banali (e noiosi, e annoiati). Per i luoghi comuni proviamo esplicite repulsioni e recondite attrazioni, la nostra idea di successo è che tutti notino come siamo bravi a svincolarci, almeno momentaneamente, da essi. In queste pagine Bartezzaghi si arrischia a seguire due convinzioni. La prima è che abbiamo sbagliato spauracchio e che convenga invece cercare di "avere un buon rapporto" (come oggi si dice) con la banalità, nostra e altrui. Come accade con le persone, per "avere un buon rapporto" con qualcuno occorre guardarlo in faccia, conoscerlo, rivolgersi a lui con schiettezza. Dobbiamo farci amica la banalità. La seconda convinzione è che i social network oggi sono un ambiente particolarmente adatto a farcela guardare in faccia e a conoscerla.
Biglietti d'invito per una semiotica marcata
Paolo Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2021
pagine: 416
Dicerie, voci, etimi, profezie; lingue mistiche, parole poetiche, retoriche scientifiche; Tex, Pinocchio, zombie; tatuaggi e oltraggi. Con l’esempio e l’esortazione, Paolo Fabbri ha sempre sollecitato la semiotica italiana e internazionale a occuparsi di testi di ogni tipo, senza saltare mai gli anelli che tengono gli oggetti dell’analisi in collegamento con il metodo, la teoria e la filosofia. I suoi scritti si leggono allora come biglietti d’invito, amabili sfide a cogliere il senso nel suo emergere e laddove emerge. La vasta antologia che se ne propone è curata da Gianfranco Marrone, suo interlocutore privilegiato, come Fabbri lo è stato per Roland Barthes, Umberto Eco, Algirdas Greimas.
Lo sviluppo della semiotica e altri saggi
Roman Jakobson
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2020
pagine: 192
Come è nata la “semiotica” e su quali altre basi avrebbe potuto svilupparsi una “semiologia”? Questo libro testimonia un dibattito del passato e ne apre uno di interesse non solamente storicodisciplinare. Al centro è il linguista Roman Jakobson, “l’ultimo dei grandi vecchi”, come lo ha definito Umberto Eco (in un articolo ora raccolto per la prima volta in questo libro). Pochi anni dopo Eco passò in rassegna i contributi alla semiotica dello stesso Jakobson. In questo dialogo a distanza interviene un saggio scritto per questa occasione da Nunzio La Fauci, che ricostruisce criticamente fasi e modi con cui i protagonisti sono giunti alla semiotica, mostra le relazioni, e quindi le differenze, fra la linguistica e la nuova disciplina, risale verso le origini sino a trovare nella definizione di “segno” la possibile radice di un equivoco ormai secolare. Con un saggio introduttivo di Umberto Eco e un saggio conclusivo di Nunzio La Fauci.
Maupassant. La semiotica del testo in esercizio
Algirdas J. Greimas
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2019
pagine: 464
Come i flaubertiani Bouvard e Pécuchet, i “Due amici” di Guy de Maupassant si incontrano su un boulevard parigino, innaffiano con assenzio la loro nostalgia per i tempi di pace e decidono l’azzardo: tornare a pesca, malgrado Parigi sia assediata, “affamata e rantolante”, nel pieno della guerra franco-prussiana. È il racconto scabro e tragico che nel 1959 avrebbe ispirato a Mario Monicelli il film La grande guerra. Ma è anche l’opera che il semiologo Greimas scelse per compiere l’impresa di cui questo libro è, a sua volta, il resoconto: quella di far emergere dalla lettura di un solo testo un’intera teoria semiotica, per comprendere come il testo dice quel che ha da dire. Non tanto “il testo di Maupassant”, né “il testo in quanto letterario” e neppure “il testo in quanto linguistico”: il testo in quanto Testo. Da questo capolavoro di acume teorico la semiotica ha appreso fra l’altro come voci, pensieri e passioni costruiscono una storia al pari delle azioni. Ma in un orizzonte ancor più generale ha compreso che della sua analisi il testo non è solo l’oggetto primario: ne è anche il motore.