Carocci: Classici dell'etnografia delle Alpi
Il pane annuale. Comunità e rito della panificazione nell'Oisans
Marcel Maget
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2005
pagine: 231
Villar d'Arène, nelle Alpi francesi, è uno dei siti di insediamento permanente più alti d'Europa. Per molti secoli, infatti, una popolazione di circa 600 persone ha vissuto con uno sfruttamento quasi del tutto autarchico di suoli molto poveri. E, prima dell'introduzione della patata, la principale risorsa alimentare era la segale. Da tempo immemorabile, gli abitanti di Villar d'Arène una volta all'anno preparano e cuociono il pane di segale tutti insieme, in grosse pagnotte da 5 kg destinate a durare tutto l'anno: è il "pain bouilli". Alla vigilia della ricorrenza di San Martino, per alcune settimane, il forno diventa il principale luogo di aggregazione della comunità prima dell'isolamento invernale.
Un mondo negoziato. Tre secoli di trasformazioni in una comunità alpina del Queyras
Harriet G. Rosenberg
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2000
pagine: 256
Un mondo negoziato è lo spazio vitale di Abriès, una piccola comunità delle Alpi francesi, proprio alle spalle del Monviso, di cui qui si documentano le trasformazioni economiche, politiche e sociali lungo l'arco di tre secoli. In questo libro, che è il prodotto di una ricerca sul campo, l'antropologa Harriet G. Rosenberg racconta il modo in cui gli abriesini sono riusciti a plasmare la propria storia nel contesto del processo di formazione dello Stato nazionale francese, agendo sempre da soggetti attivi, direttamente impegnati e anche scaltri, più che da semplici vittime. Durante l'ancien régime, Abriès faceva parte di una coalizione di cinquantuno villaggi, la cosiddetta "Piccola repubblica" del Brianzonese, che esercitava un notevole controllo su tutti gli affari locali. L'economia era basata sull'allevamento ovino, l'emigrazione stagionale, il commercio e sulla proprietà comunitativa delle risorse vitali: una strategia mista che assicurava alla maggioranza della popolazione un'esistenza relativamente agiata. Dopo la Rivoluzione, il potere centralizzatore del nuovo Stato nazionale lasciò Abriès priva di ogni potere di contrattazione politica e, a partire dalla metà dell'Ottocento, gli abriesini dovettero elaborare nuove strategie di resistenza nel rapportarsi con i poteri dello Stato, che avevano individuato proprio in questa regione le potenzialità per uno sviluppo agricolo di taglio capitalistico. Ma nelle varie epoche della loro storia, gli abriesini sono sempre riusciti a farsi rappresentare a Parigi, hanno comprato azioni della ferrovia Transiberiana e venduto ombrelli di seta a Bogotà: comunque la si guardi, la loro storia si presenta ricca, dinamica e complessa. Infatti, per tutti i trecento anni trattati nel libro gli abitanti di Abriès hanno coltivato e combattuto, hanno stretto alleanze, commerciato, fatto affari, intessuto trame. A volte hanno resistito ai poteri dello Stato, e a volte si sono sottomessi. Hanno colto alcune opportunità di guadagno e altre ne hanno perse. Ma in ogni caso, sono stati persone vere che hanno vissuto trasformazioni storiche concrete e reali. E sono ancora lì. E anche oggi, il paese continua a trasformarsi, e si dibatte nelle problematiche del turismo, della crisi dell'agricoltura e delle difficoltà per i giovani di trovare moglie. Scrive Harriet G. Rosenberg: "Quando arrivai al paese dissi subito alla gente del posto che non ero lì per studiare la storia dei re, dei governi di Parigi e delle grandi guerre, ma la loro storia. "Bien sûr!", mi disse un vecchio contadino, "siamo importanti anche noi! ".
Comunità alpine. Ambiente, popolazione, struttura sociale nelle Alpi dal XVI secolo ad oggi
Pier Paolo Viazzo
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2001
pagine: 416
In equilibrio sopra un'alpe. Continuità e mutamento nell'ecologia di una comunità alpina del Vallese
Robert McC. Netting
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 1999
pagine: 354
La frontiera nascosta. Ecologia e etnicità fra Trentino e Sudtirolo
John W. Cole, Eric R. Wolf
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 1999
pagine: 378
La Frontiera nascosta è il sottile confine culturale e linguistico che divide, nell'alta val di Non all'attuale limite amministrativo fra Trentino e Sudtirolo, paesi vicinissimi fra loro, parlanti dialetto nòneso gli uni, e tedesco tirolese gli altri. Tra nònesi e Nonsberger, la somiglianza delle strategie di adattamento all'ambiente della montagna, è contraddetta da molti aspetti della cultura, della struttura sociale e dell'ideologia, che sono talora del tutto diversi. In due di questi paesi dell'alta val di Non, gli antropologi americani Eric R. Wolf e John W. Cole hanno svolto, a più riprese dal 1961 al 1969, una lunga ricerca. Perché, si sono chiesti, in presenza di condizioni ambientali del tutto simili, le culture dell'uomo possono essere tanto diversificate? E, per spiegare queste differenze, è sufficiente il richiamo a questa o quella matrice etnica o nazionale? A questo proposito, la risposta di Cole e Wolf è una vera 'scoperta' destinata a rimanere durevole negli studi di antropologia: l'etnicità, lungi dall'essere espressione della 'natura' di un popolo, è nella realtà soprattutto un fatto ideologico. Ne La frontiera nascosta, a un resoconto storico della formazione dell'identità tirolese in un contesto storico di complesse rivalità nazionalistiche, fa seguito une descrizione dell'ecologia e dell'economia delle piccole aziende contadine di montagna, e dei loro specifici meccanismi di autoriproduzione attraverso le strutture della parentela e dell'eredità. Infine, attraverso un'analisi delle forze in campo, si descrive la costituzione delle affiliazioni ideali che, in ciascuna situazione di paese, spingono persone simili in direzioni diverse. Il libro è l'edizione italiana di un classico dell'antropologia sociale angloamericana ('The Hidden Frontier', New York & London, 1974) e, per la sua impostazione originale, suffragata da dati di ricerca sul campo, sarà di grande interesse per gli studiosi di antropologia e di sociologia.