Comma 22: I pavoni
Una stella tranquilla. Ritratto sentimentale di Primo Levi
Pietro Scarnera
Libro: Copertina morbida
editore: Comma 22
anno edizione: 2014
pagine: 236
La mattina del 19 ottobre 1945 Primo Levi tornava a Torino dopo un anno di prigionia nel lager di Auschwitz e un viaggio di molti mesi nell'Europa dell'Est. Levi era allora un ragazzo di 26 anni, e ritornava "gonfio, barbuto e lacero", con in corpo un bisogno quasi fisico di raccontare. Più di mezzo secolo dopo, due ragazzi arrivano a Torino per ripercorrere le tracce di Levi, ricostruire la sua storia e soprattutto raccogliere la "delega" che lo scrittore ha lasciato ai giovani in una delle sue ultime poesie. In "Una stella tranquilla" (titolo di uno dei racconti più belli di Levi) va in scena così un confronto tra generazioni, quella di Levi e quella dei suoi ideali "nipoti". Un racconto per immagini, che parte dalle fotografie, dalle copertine dei libri di Levi e dai disegni al computer realizzati dallo scrittore per trasformarsi in un graphic novel a metà tra biografia e fiction. Basato sugli episodi raccontati o scritti dallo stesso Levi, senza mai sconfinare nella vita privata, "Una stella tranquilla" ripercorre l'itinerario dello scrittore, da "Se questo è un uomo" a "I sommersi e i salvati", fermandosi un attimo prima di quella mattina dell'aprile 1987 in cui Levi si tolse la vita. Prefazione di Marco Belpoliti.
Le stagioni
Peter Bichsel
Libro: Copertina morbida
editore: Comma 22
anno edizione: 2014
pagine: 96
"Die Jahreszeiten" (1967), "Stagioni", è il secondo libro di Peter Bichsel dopo "Infondo alla signora Blum sarebbe piaciuto conoscere il lattaio", ed è il suo unico romanzo. Le stagioni del titolo scandiscono un tempo negato, quello della vita di Kieninger, protagonista, inquilino fantasma e alter ego del narratore, e un tempo reale, quello in cui la casa del narratore cambia sotto i suoi occhi attenti e ironici, invecchia, si deteriora. I tentativi di dare una storia a Kieninger si alternano nel romanzo con le minuziose descrizioni della casa e dei suoi inquilini, dando negli otto capitoli una scansione al ritmo volutamente destrutturato del racconto. "Stagioni" è un romanzo sperimentale (molto amato dall'autore) che porta alle estreme conseguenze quella che sarà, anni dopo l'impalcatura teorica delle sue "Lezioni di Francoforte": "Il narrare è la caratteristica fondamentale di una storia, e non il suo contenuto".
Prometeo
Friedrich Dürrenmatt
Libro: Copertina morbida
editore: Comma 22
anno edizione: 2013
pagine: 85
Un libro che è un piccolo evento comprendendo, oltre ai testi inediti, sette acquerelli e cinque disegni dell'autore. L'intento è di dare ai numerosi lettori italiani uno spaccato dell'aspetto più magmatico dell'opera di uno dei più importanti scrittori svizzeri del Novecento. Accanto al teatro e ai polizieschi, Dürrenmatt ha infatti portato avanti un'attività di "ricerca" che comprende progetti iniziati e abbandonati, scritti trasversali tra narrativa, saggistica e autobiografia, riflessioni, "esperimenti letterari" insomma, che Dürrenmatt stesso ha in gran parte pubblicato ancora in vita con il titolo "Stoffen" (materiali). La mitologia, uno dei perni intorno a cui ruota tutta l'opera di Dürrenmatt, quella letteraria come quella pittorica, è presente, in forme diverse, in quasi tutti i materiali narrativi di "Stoffen". Lo studio su "Prometeo", scritto tra il 1981 e il 1990, nasce nell'ambito di questi "materiali narrativi" ma è stato pubblicato postumo ed è a tutt'oggi inedito in Italia. Il racconto ripercorre la Teogonia reinterpretando Esiodo con toni sarcastici e grotteschi per approdare a un ritratto quasi malinconico del ragionevole e troppo umano Prometeo. Altrettanto rappresentativo dal punto di vista di quell'intersecarsi di temi che dal testo strabordano nella pittura per poi tornare a essere imbrigliati nel testo, è il secondo studio pubblicato in questo libro sempre postumo e proveniente dallo stesso ambito di "Stoffen", "Fuga di pensieri", dove la fuga è intesa in senso musicale...
Il lettore, il narrare
Peter Bichsel
Libro: Copertina morbida
editore: Comma 22
anno edizione: 2012
pagine: 85
Nel suo libro, "Il lettore, il narrare", pubblicato per la prima volta in tedesco nel 1982, e ora riproposto in italiano con l'aggiunta di alcuni inediti recentissimi, Peter Bichsel si sofferma, sempre narrando, su una dimensione ironica e malinconica, quasi domestica della lettura e della scrittura. Sottopone al lettore un frammento del suo perpetuo inventario di storie e s'interroga: cosa resta e cosa va irrimediabilmente perso nel quotidiano rimpasto dell'abitudine? È proprio il narrare infatti (perché è il narrare stesso e non il contenuto a trasformare una storia in letteratura), che permette a Bichsel di vincere l'imbarazzo esistenziale che riguarda non solo la letteratura, ma la vita stessa, è il narrare che lo fa entrare in contatto con il mondo. Perciò anche, "Il lettore, il narrare", le Lezioni di Francoforte di Peter Bichsel, non è un testo teorico ma scava nella letteratura un solco di senso tanto più profondo quanto più il ricordo che le accende è vivo nella mente di chi parla. C'è, all'inizio, una sorta di disagio, di impaccio che segna subito una zona di confidenza con il lettore e che lo attira nel cerchio magico del narrare spingendolo poi da una storia all'altra, perdendo e recuperando il filo del discorso con quel ritmo sconnesso che continua a essere il grande fascino di questo erede irregolare della tradizione elvetica.
Quando sapevamo aspettare
Peter Bichsel
Libro: Copertina morbida
editore: Comma 22
anno edizione: 2010
pagine: 120
L'attesa è un tema centrale negli elzeviri di Peter Bichsel, piccole storie da un minuto o poco più, molte volte scritte in treno, luogo ideale, come dice lo stesso Bichsel, per la concentrazione nella distrazione. Ogni racconto traccia un arco di attesa, tra una settimana e la successiva (la scadenza del periodico sul quale gli elzeviri vengono pubblicati) tra un'epoca della vita e l'altra, tra le persone che se ne sono andate e l'autore che ancora rimane, testimone di un mondo che nel presente quasi non lo riguarda ma col quale continua accanitamente a voler fare i conti. Queste 38 storie, scritte tra il 2005 e il 2007, scandiscono dunque il passaggio del tempo il ritmo delle stagioni, degli anni; con un tono sommesso e tenace raccontano soprattutto un luogo, al Soletta di Bichsel, e quella Svizzera così aggrappata a se stessa, e che pure è costretta a cambiare.