Edigrafema: Fuori collana
Il lucano che inventò le 500 lire. Memorie di viaggio e altri ricordi
Nicola Ielpo
Libro: Libro in brossura
editore: Edigrafema
anno edizione: 2018
pagine: 132
Un lucano inventò le 500 lire. Porta il nome di Nicola Ielpo, lucano di Rotondella, il brevetto per la produzione della moneta bimetallica, registrato nel 1982 dalla Zecca italiana. Quell’uomo segnò anche la storia dell'Unione Europea: fu sua l’idea di animare, nel 1991, un gruppo di lavoro che avrebbe deciso forma, peso, materiali e dimensione dell’Euro. Negli anni di attività viaggiò continuamente per tutto il mondo. Nel 2010, quando aveva già lasciato la Zecca, nacque in lui il desiderio di raccontare quei viaggi. L’opera non fu conclusa per la sua morte. Sono i racconti di un uomo che incontra dittatori, principesse, faccendieri, atleti olimpici. Sono gli occhi di un dirigente di successo, con fiuto imprenditoriale, che esporta con intelligenza il brand Italia. Ma il suo è anche lo sguardo di un uomo che si lascia ferire dalla povertà che incontra nel mondo e dal suo contrasto con il lusso degli hotel che lo ospitano. È il mondo dalla prospettiva di un uomo geniale e vincente che è però rimasto umile.
Lo scettro del re. In quattro pièces teatrali
Rosanna Filomena
Libro: Copertina morbida
editore: Edigrafema
anno edizione: 2014
pagine: 132
Il femminicidio a teatro. Violenza psicologica e fisica; sopraffazione subdola e colpa insensata; parole non pronunciate e mani ingombranti. Sofia, Marsela, Ester, Gisele, volti deturpati, abbrutiti, sfiniti raccontano in scena il dramma troppo spesso silenzioso dei maltrattamenti sulle donne. L'autrice, col sapiente uso del non detto, della non punteggiatura, in quattro pièces teatrali celebra il riscatto di ognuna di esse. Perché il divenire, risucchiato sulla pelle, non mostri solo aridi solchi, ma fecondi segni di un tempo non completamente avaro.
La Luna del castoro
Gianfranco Vumo
Libro
editore: Edigrafema
anno edizione: 2023
pagine: 208
«“La Luna del castoro” è un percorso che si snoda in cinquanta tappe. Con una partenza e senza un arrivo. Perché le pagine della vita continuano a scorrere. [...] Sono gli anni dell’infanzia, degli odori che non svaniscono, degli abbracci che ti segnano, delle scoperte che ti formano. Poi la vita segue il suo disegno. Il trasferimento al quartiere Tamburi, all’ombra minacciosa della “grande fabbrica” [...], i giochi con le mollette, l’amata bicicletta, la passione irresistibile per il calcio, le bischerate con gli amici, le avventure amorose, il fascino del viaggio, gli incontri del destino. È come svuotare il magazzino dei ricordi. [...] Un diario esistenziale, un inno alla vita, qualsiasi essa sia, purché vissuta con gusto e, soprattutto, con generosità. [...] È un libro di “vissutezza” perduta. O non ancora.» (Lorenzo D’Alò)

