Argo
L'ordine e il pericolo. Conflitti, idee, dissacrazioni nella cultura letteraria tra Cinque e Settecento
Alberto Beniscelli
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2017
pagine: 288
Gli studi che compongono il volume attraversano la letteratura tra la fine del Cinquecento e l'ultima metà del Settecento, mantenendo quale privilegiato campo d'osservazione la cultura secentesca, con le conflittuali asperità che la confermano terreno di incubazione e crescita delle idee verso il relativismo dell'età moderna. Dedicati al topos della città assediata e alla figura del predicatore in armi, i primi due capitoli sono di impronta «battaglista». La coppia intermedia si occupa di geografie "irregolari" in relazione alle tensioni ideologico-politiche e alle corrispondenti scelte letterarie, come quelle ricostruibili all'interno della storia culturale delle repubbliche di Venezia e Genova. I testi conclusivi sono incentrati sulla riscrittura dei passi della Genesi riguardanti l'Eden primigenio e sullo schermo solo in apparenza innocuo della tradizione pastorale. In questo quadro prendono rilievo varie congiunzioni. Alla base di una fìtta ramificazione si pone la lezione di Tasso, con i frequenti riusi del modello-Liberata, del naturalismo aminteo e delle cosmologie del Mondo creato, a loro volta suscettibili di nuove manipolazioni. I dettami di una historia belli sacri verissima sono anche assunti dagli esprits ribelli e contaminati con gli apporti liberamente assunti dalla storiografìa tacitista, con la resistenza, in sottotraccia laica e antagonista, delle analisi di Machiavelli. La spregiudicata elaborazione delle fonti testamentarie diventa un tema di rilievo: non si sottraggono al rischioso compito gli stessi libertini, che nel corso della loro ricerca sugli spazi autonomi e trasgressivi dell'eros accostano all'utilizzo in chiave arguta e paradossale dei repertori mitologici e mitografici le tecniche di prelievo dal tessuto narrativo e simbolico della Sacra Scrittura. Del tutto conseguente appare dunque lo spicco assunto nei dibattiti e nelle fantasie sei-settecentesche dal racconto-archetipo della cacciata dei progenitori dal Paradiso terrestre. All'indagine sulle epistemi della Natura-di cui è portatore il "lucrezianesimo" di molti esiti pastorali - si affianca quella sulla storia del genere umano, e con essa l'estrema, favolistica rappresentazione dei modi, tempi e ragioni dell'origine.
Agrippina la maggiore
Bartolomeo Tortoletti
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2017
pagine: 272
Ancorché ritagliata sul versante profano dell’inventio autoriale - a differenza delle due precedenti tragedie, Il giuramento overo il Battista (1612) e Gionata (1624), e del poema, anch'esso corredato di un'integrazione teorica, Iuditha vindex et vindicata (1628), trasposto, in seguito, col titolo di Giuditta vittoriosa (1648) – l’Agrippina di Bartolomeo Tortoletti costituisce un esempio eloquente della brillante versatilità culturale del suo autore. Pubblicata «in latino sermone» nel 1639 e ristampata, «in hetrusco metro», nel 1645, l'opera rivisita un soggetto di forte interesse ideologico nell'orizzonte europeo del 'tachismo' cinque-seicentesco, e tematizza, per via rappresentativa ed 'icastica', alcune tra le più accese questioni relative all'arte, insieme politica e morale, del governo e della prudenza quale virtù opportunamente pratica. Attualizzando l'antico alla luce delle implicazioni e delle finalità offerte alla poesia coturnata dal più recente dibattito promosso in fatto di estetica e di retorica, e rielaborando, in particolare, la lezione di Torquato Tasso e l'esempio drammaturgico di Pomponio Torelli, l’Agrippina tenta un'audace risposta al diuturno problema sollevato dal rapporto tra verità e finzione, con soluzioni che sembrano anticipare il ruolo assunto dalla 'fantasia' nelle successive riflessioni di Vincenzo Gravina e di Giambattista Vico.
Then an alley, Orfeo 9. Storia di due spettacoli. Nella storia di due spettacoli musicali, una via alla rifondazione italiana dell'opera popolare
Tito jr. Schipa
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2017
pagine: 333
Un adolescente melomane, la scoperta di Bob Dylan, l'invenzione dell'Opera Rock, l'evento epocale al Piper Club di Roma, il progetto mancato su Porgyand Bess, la serie di incredibili coincidenze che portarono a Orfeo 9, la "rivoluzione di velluto", l'azzardo psichedelico, la palude discografica, il cast stellare, la lotta contro la censura radiotelevisiva, gli anni dell'oblio, la rinascita e la consacrazione di un culto dello spettacolo musicale italiano di fine secolo.
Da Micene a Venezia. Storie greche vicine e lontane
Ilias Venezis
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2016
pagine: 126
In questo volumetto, Caterina Carpinato ha assemblato alcuni tra i più interessanti racconti di Ilias Venezis, accorpandoli attorno a due sezioni: una, in cui spicca il noto racconto Micene, e l'altra, interamente tratta dal libro di viaggi Autunno in Italia. Si tratta di storie minime, ai margini della storia ufficiale, ai confini in tutti i sensi. Storie che grondano di crudeltà pubblica e privata, vite minori, che si dipanano in luoghi secondari o in grandi centri carichi di storia, ma divenuti solo lo scheletro della gloria trascorsa. Una rassegna estremamente rappresentativa della prosa asciutta e dolente dello scrittore anatolico.
Noé in città. Testo greco a fronte
Efrossìni Mandà-Lasàru
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2016
pagine: 89
Nella prosa poetica di Efrossìni Mandà-Lasàm, una delle più interessanti autrici greco-cipriote contemporanee, Noè non sta allestendo nessuna arca: pallida comparsa, si limita a benedire il provvidenziale lavacro che potrebbe salvare la città. È infatti una straziante e tenera realtà urbana a occupare pienamente la scena: in un clima allucinato che solo la minuta quotidianità è in grado di esprimere, la città pare vivere le sue ultime ore o, forse, le premesse di una sua rigenerazione. Estraneo agli orizzonti poetici convenzionali, il libretto della scrittrice cipriota impegna il lettore in un'ardita avventura letteraria da vivere come un teso dormiveglia popolato di fantasmi bifronti, al tempo stesso incubi e speranze.
Amore in greco si dice eros. Antologia della poesia d'amore greca del Novecento. Testo greco a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2016
pagine: 206
"Amore in greco si dice eros" è un florilegio che mette insieme le più belle poesie d'amore del Novecento greco: si possono leggere versi celebri e meno noti di Kavafis, Seferis, Elitis, Ritsos, Embirikos, Engonopulos, Livaditis. Una felice selezione nella quale si ritrova il meglio della sensibilità e della cultura erotica dell'Occidente. Scorrendo questi versi, è possibile ripercorrere una storia millenaria ove, se da un lato si avvertono gli echi magici di Saffo o di Mimnermo, dall'altro si colgono tutti i segni drammatici della contemporaneità.
Quando i corpi ricordano. Esperienze e politiche dell'Aids in Sudafrica
Didier Fassin
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2016
pagine: 366
All'inizio degli anni Duemila, mentre si scatenava un'aspra polemica sulle cause e le cure di questa malattia, il Sudafrica è diventato la nazione con il più alto numero di malati di Aids al mondo. Frutto di cinque anni di ricerca nelle township e nelle ex homeland, ma anche negli ambienti scientifici e politici, in "Quando i corpi ricordano" Didier Fassin ricostruisce lo sviluppo di una crisi epidemiologica e politica senza precedenti che, nel contesto del post-apartheid, ha scosso il rapporto fra sapere e potere. Mentre la storia della segregazione razziale si perpetua nelle violenze e nelle disuguaglianze di oggi, questo libro mostra come il lavoro della memoria delle sofferenze collettive faccia rivivere negli eventi del presente le tragedie del passato. Con una riflessione che va al di là del caso sudafricano, l'autore indaga i modi in cui, nelle società contemporanee, i corpi ricordano.
Ospiti illustri a Gallipoli. Guida culturale alla città bella
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2016
pagine: 192
Sono qui raccolte le voci di alcuni viaggiatori eccellenti che nei tre secoli della Modernità visitarono e soggiornarono a Gallipoli, lasciandone tracce scritte in diari e appunti di viaggio. Nella cornice introduttiva, queste voci vengono concertate con quelle dei gallipolini, che dall'interno dei bastioni di fortificazione riflettevano e agivano per conservare e sviluppare i prodotti di pregio della terra e del mare. Difficilmente la città si sarebbe caratterizzata per capacità imprenditoriali e commerciali se non avesse conservato ancora nei secoli della Modernità le virtù fondative di un'antica colonia di Magna Grecia. Furono proprio quei tratti fieri e pugnaci di un popolo di pescatori, contadini e bottai a salvarla dalle miopie di un potere in ogni tempo distante. La presenza discreta di un ceto illuminato vive ancora nella pietra e nelle arti, di cui la parte fotografica di questa "guida" offre una significativa campionatura, segnalando i tratti di signorilità di un passato gentilizio, vissuto tra utopie e filosofie del buon vivere, e di un devozionale ben radicato nei ceti medi e popolari. Un patrimonio di Storia e storie che consentirebbe di fronteggiare il tempo globalizzato con le risorse culturali di cui la città bella è ricca.
Lo sol sen va...
Maria Acierno
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2016
pagine: 176
Lettura della «Secchia rapita»
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2016
pagine: 251
Il volume propone una lettura critica integrale della "Secchia rapita" di Alessandro Tassoni. A quel poema di centrale importanza nella letteratura secentesca italiana e di rilevante risonanza europea viene così dedicata un'attenzione sistematica come quella che risale alla tradizione delle letture dantesche e che per il Seicento è stata concessa all'"Adone". Secondo lo schema di tale tradizione, l'esame della "Secchia rapita" procede canto per canto, ciascuno dei quali è affidato a un critico diverso (Davide Conrieri, Daria Perocco, Rinaldo Rinaldi, Giovanna Scianatico, Maria Teresa Girardi, Marco Corradini, Andrea Lazzarini, Maria Cristina Cabani, Elisabetta Selmi, Grazia Distaso, Marco Leone, Quinto Marini). A queste dodici letture si aggiungono due saggi: uno, di Pasquale Guaragnella, dedicato alla poetica di Tassoni e alla specificità della sua soluzione eroicomica; l'altro, di Massimiliano Rossi, dedicato alla corrispondenza tra congegni retorici operanti nella "Secchia rapita" e congegni teatrali operanti in coeve rappresentazioni festive. Il volume mette a frutto in maniera concreta, ossia in contatto diretto e continuo con il testo poetico, le tante acquisizioni di ordine filologico ed esegetico che negli ultimi decenni hanno arricchito la bibliografìa tassoniana: dalla pubblicazione di inediti alle edizioni critiche del poema ai contributi interpretativi.
Monsieur Butterfly
Menis Kumandareas
Libro: Copertina rigida
editore: Argo
anno edizione: 2015
pagine: 96
In "Monsieur Butterfly", uno degli ultimi racconti scritti da Menis Kumandareas, il grande scrittore ateniese morto tragicamente alla fine dell'anno scorso, sono affrescate vicende storiche che ci riguardano da vicino: tutto si svolge, infatti, alla vigilia del fatidico 28 ottobre del 1940, il giorno in cui Mussolini impose l'ultimatum a Metaxàs ed ebbe di fatto inizio l'invasione della Grecia da parte delle truppe italiane. Gli snodi principali del racconto ruotano attorno al Teatro Regio di Atene, sulle cui scene viene rappresentata la Madame Butterfly di Puccini, alla presenza del figlio del grande musicista. Tra le pagine si aggirano anche altri personaggi storici come Curzio Malaparte e l'ambasciatore italiano Grazzi, ma la tessitura della narrazione è affidata a un opaco esponente della borghesia greca che, come molti mesti antieroi creati da Kumandareas, attraversa la vita (e la storia) da semplice passante: sarà, tra l'altro, un incontro occasionale con una 'geisha' di strada a farlo sentire, come recita il titolo del racconto, un "monsieur Butterfly".
La vita sociale dei farmaci. Produzione, circolazione, consumo degli oggetti materiali della cura
Pino Schirripa
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2015
pagine: 206
Un farmaco, nella sua materialità, può essere definito come una sostanza. o meglio un insieme di sostanze che vengono percepite - in una data comunità e in un preciso momento storico - come efficaci per contrastare, e spesso per risolvere, ciò che in quello specifico contesto è considerato come "malattia". Partendo da questa definizione, il volume esplora le tante dimensioni sociali del farmaco. Frutto di ricerche di campo in tre differenti contesti, Etiopia, Ghana e Italia, il volume, prendendo in considerazione varie fasi della vicenda biografica di un farmaco - dalla produzione, all'assunzione - mette a fuoco, di volta in volta, la complessità delle relazioni sociali e delle dimensioni simboliche ed economiche in cui esso è coinvolto: la commercializzazione e la musealizzazione dei farmaci "tradizionali", la risignificazione dei farmaci di sintesi nei contesti non occidentali; le industrie farmaceutiche e il marketing. II libro, infine, discute delle ineguaglianze nell'accesso ai farmaci e alle cure attraverso i concetti di cittadinanza biologica e cittadinanza sanitaria, e dei paradossi dell'aiuto umanitario.