D'Amico Editore
Carlo Filangieri
Pietro Calà Ulloa
Libro: Libro in brossura
editore: D'Amico Editore
anno edizione: 2015
L'assedio di Gaeta. Testo napoletano e italiano
Charles Garnier
Libro: Libro in brossura
editore: D'Amico Editore
anno edizione: 2014
pagine: 144
Il re. Alfonso di Borbone conte di Caserta
Gaetano De Felice
Libro: Libro in brossura
editore: D'Amico Editore
anno edizione: 2013
Le condizioni del Regno delle Due Sicilie. Considerate nel Parlamento di Torino da’ deputati delle provincie meridionali
Francesco Durelli
Libro
editore: D'Amico Editore
anno edizione: 2023
Le ragioni delle annesse Provincie napolitane stentarono a trovare diritto di cittadinanza nel primo Parlamento della Nuova Italia; dovettero subire una tattica dilatoria che, di fatto, ne delegò al solo potere esecutivo la soluzione. Se, però, la “Questione Meridionale” fu scientemente sottovalutata nell’aula parlamentare, non si poté, tuttavia, impedire che la stessa venisse portata – seppure nelle forme carsiche della clandestinità antiunitaria – all’attenzione del Paese stesso, grazie a pochi strenui oppositori residui. Ne è esempio questo lavoro di Francesco Durelli che, avendo seguito re Francesco II nell’esilio romano, continuò la battaglia in favore della deposta dinastia borbonica con l’arma che più gli era congeniale, la penna: il testo è una sorta di contro cronaca dei lavori parlamentari, sicuramente partigiana e spesso livorosa, ma che ha, comunque, la forza della denuncia accompagnata dal pregio della freschezza e che pone l’accento sul ruolo di “rappresentanza” dei deputati meridionali nell’assise torinese.
Il brigantaggio post-unitario come problema storiografico. In appendice «Analisi politica del brigantaggio attuale nell'Italia meridionale» di Tommaso Cava
Eugenio Di Rienzo
Libro
editore: D'Amico Editore
anno edizione: 2020
Il fenomeno del cosiddetto "banditismo politico" non fu solo la prima guerra civile italiana ma anche un conflitto interno alla Nazione napoletana, da leggere come fase culminante della guerra di fazione, insorta già nel 1848 all'interno della borghesia provinciale meridionale, tra "galantuomini liberali", collusi con la camorra napoletana, la delinquenza comune, le "mafie" pugliesi, lucane, calabresi e "galantuomi legittimisti", sostenitori e finanziatori dell'insorgenza antiunitaria (come la famiglia di Giustino Fortunato). Due ceti sociali che, dal 1860 fino almeno al 1868, si trovavano, gli uni contro gli altri armati, nella lotta intestina per l'acquisizione o la conservazione di margini di potere economico e politico, tra le cui fila l'opportunismo e l'amore per la "roba", per citare il titolo di una novella di Giovanni Verga prevalsero, molto spesso, soprattutto nel fronte dei novatori, sulle motivazioni ideali.

