Eracle

Anche i cani vanno in paradiso? Qualcuno potrebbe dubitarne ma questo "romanzo" parla proprio di una cagnetta, Alice, che si gode il meritato premio gironzolando per le vie del cielo, guidato dal suo maestro, un gigantesco cane grigio. Dopo aver portato a termine la sua missione terrena (rendere migliori i suoi padroni, soprattutto nei confronti degli animali) Alice giunge nella dimensione astrale dove una speciale assemblea formata da saggi, santi e meno santi (tutti però rigorosamente animalisti), ascoltano la sua storia terrena, con l'aiuto di un "pneuma schermo". Lo scopo di questo esame non è quello di giudicare bensì quello di aiutare Alice a prendere coscienza dei suoi difetti per affinare le sue qualità canine. Tra incontri illuminanti, giochi catartici, festicciole animate da istrioniche pulci e nuovi incarichi, Alice intraprende un nuovo percorso che la migliorerà, anche grazie all'aiuto del suo gigantesco maestro.

Il viaggio di Fabrizio Nicoletti, durato più di 24 mesi in cui l'autore ha viaggiato per mari e monti per tutta l'Asia, dalla Cina alle Filippine , dall'Iran al Pakistan, dal Laos alla Thailandia e così via. L'autore si è trovato a stretto contatto con la natura e con tutto ciò che Madre Natura ha creato per noi e ci ha donato. Un viaggio che, smentendo molti luoghi comuni, lo ha portato a contatto con gente sempre diversa, umile, ospitale e molto più civilizzata della cosiddetta civiltà occidentale e, nonostante religioni, culture, tradizioni e modi di vivere molto differenti, così simile, in fondo, a noi stessi.

Storie di mondi interiori; ritratti in chiaroscuro di persone comuni che tentano di riattraversare la propria coscienza per dare un senso nuovo alla loro vita e alle cose di tutti i giorni, in quell'universo dei sentimenti dove ciò che è spesso non appare. La trama, che si dipana senza soluzione di continuità in un ritmo avvolgente ed a tratti incalzante, delinea con efficacia personaggi poliedrici e vicende dall'esito mai scontato. Più livelli di lettura si sviluppano partendo da idee di base credibili ed originali, con una tensione ben equilibrata che nasce dall'interazione tra intreccio narrativo, protagonisti e spaccati culturali, unitamente a comparse secondarie che colorano ed arricchiscono il contesto. Tra le righe, giungono al lettore echi profondi dai risvolti emozionanti; messaggi che rifuggono da ogni tipo di giudizio perché, come sosteneva il commediografo latino Terenzio, siamo uomini e nulla di umano dobbiamo considerarlo a noi estraneo. Scritti con uno stile semplice e diretto, questi racconti consentono ad ognuno di ritrovare frammenti di sé, tra quei mille pezzi che definiscono l'animo umano e che rendono uniche e speciali esistenze solo all'apparenza ordinarie.

Charlotte è una bambina sensibile ed irrequieta. L'arrivo di Argent, un barboncino mini toy, sembra dare un senso alla sua vita. La scomparsa del suo adorato cucciolo distrugge la sua serenità, fino all'incontro con Mathieu, il suo primo amore. I due ragazzi vivono una travolgente passione. Ma le loro contrapposte personalità finiscono col deteriorare quel legame così assoluto. Con un linguaggio tenero e frizzante, diretto e penetrante, ma mai invadente, l'autrice affronta sia temi gioiosi che drammatici, come l'abbandono degli animali, la violenza morale e fisica nei confronti delle donne, i disturbi del comportamento alimentare. La violenza sulle donne e quella sugli animali vengono dipinte quasi come un canto a due voci: "Il padrone del mio cuore mi bastonava ed io ero sorda al mio stesso dolore". Un continuo dialogo tra i cuori dei protagonisti e Dio, in uno sviscerarsi di sentimenti ai quali neppure la natura rimane indifferente.

Romanzo "sui generis" in cui il protagonista è Claudio, anti-eroe di cui si scandaglia la vita, fisica e psichica. Il protagonista è immerso nel quotidiano con tutti i suoi obblighi, sacrifici, piccole soddisfazioni, ma nello stesso tempo, autentica fucina di pensieri e sentimenti, è distantissimo dal quotidiano stesso.Libro dal taglio fortemente psicologico, soprattutto nella prima parte, mentre la seconda parte è dedicata più all'aspetto sociale del vivere ed aderisce al precetto del "qui ed ora", trasmettendo gli avvenimenti come inseriti nel corso della storia, per l'esattezza di quella italiana degli ultimi vent'anni, con particolare attenzione all'aspetto economico della vita di Claudio, da questo punto di vista italiano medio a tutti gli effetti.

La storia è ambientata in una Scuola nell'Anno Scolastico 1986/1987 ad Onacri in provincia di Gauperi. L'incontro tra l'allieva Chiara Donati e il suo Professore Alessandro Rivelli . Una storia autentica e pura, quasi inverosimile. Un Amore che stravolgerà la vita di entrambi.

Talvolta si preferisce credere ad una bugia piuttosto che alla verità, quando questa è troppo cruda o quando ci costringerebbe a cambiare il nostro modo di pensare. Luigi, specializzando in medicina ormai alla fine del suo percorso, protagonista di questa storia, si diverte a creare una realtà parallela che soddisfi i desideri delle persone con cui viene in contatto ed è bravissimo in questo. Ma un giorno deve affrontare un viaggio in Meridione, in Calabria, e la sua vita viene stravolta dalla bella Giulia, studentessa in Conservazione dei Beni Culturali, anche lei in vacanza. Una terra che ha regalato ad entrambi l'amore, la passione, ma soprattutto una serie di rocambolesche avventure perché si trovano invischiati con la 'ndrangheta, con sedute spiritiche, con medium e... Luigi scoprirà così che dire bugie può essere molto pericoloso, anche quando queste sono dette a fin di bene. Una storia che si svolge nell'arco di due settimane ed è piena di continui colpi di scena, che si concludono con un inaspettato e divertente lieto fine.

È un viaggio lungo dodici mesi ed è la storia di un forestiero di passaggio, un personaggio senza nome ne età, che incarna nella sua saggezza e nella sua fierezza quell'alone di mistero che trasforma in leggendario ciò che non può essere interpretato. Il podestà, che vive in una perla incastonata tra le provincie di Modena e Lucca, Fiumalbo, raccoglie Franco, tormentato da numerose ed antiche situazioni che si trascinano da tempo senza soluzione, accompagnandolo in un percorso che lo porterà a riassaporare il piacere della vita ed a ridargli la serenità perduta, attraverso la forza dei valori semplici e dal gusto antico. Ognuna delle leggende ha il merito di restituire al protagonista un briciolo di pace, in particolare l'ultima che è una sorta di testamento.

La panchina: luogo di un misterioso e particolare incontro che cambierà la vita al protagonista del libro, Luca, un ragazzo di venticinque anni, che lavora in una fabbrica e trascorre i fine settimana in giro per discoteche, pub e bar insieme ai suoi amici di sempre. Una vita ordinaria, dove ogni giorno è uguale al precedente ed al successivo finché Luca non incontra Vittorio, che lo sprona, lo incita a cambiare vita, o meglio ad incominciare a vivere nel vero senso della parola. E allora inizia il viaggio di Luca, un viaggio sia materiale, che lo porta a conoscere nuove città, nuove realtà, ma anche molte persone che gli rimarranno sempre nel cuore per le belle esperienze che ha condiviso con loro. Ma è anche un viaggio spirituale, dove Luca fa pace con sé stesso, capisce gli sbagli fatti in precedenza, nei confronti dei suoi genitori, ma soprattutto nei confronti della sua stessa vita. Un viaggio che lo porta ad assaporare tutte le cose belle della vita, tutte le gioie della vita. Ed infine, quando finalmente torna a casa e chiarisce tutti i punti in sospeso con il passato, un unico interrogativo gli rimane sempre fisso in testa: "Chi è veramente Vittorio?"

"Ama te stesso" di Alfonso Mormile non è il semplice romanzo. Il protagonista, Marco, potrebbe essere l'esempio dell'uomo comune con i suoi problemi e le sue debolezze. Un matrimonio caduto nella banalità del quotidiano che lo spinge verso altri lidi. Una moglie chiusa nel suo dolore di mamma che si colpevolizza per la malattia del figlio. Una donna che riesce a creare una vera bolla asettica, nella quale si avviluppa al suo "mio figlio" e quel "mio" le darà il consenso per non fermarsi davanti alle evidenze della malattia, ergendosi da genitrice a Dio. Le descrizioni minuziose riescono a far visualizzare le varie situazioni: dalla disperazione ai momenti sensuali; dalla ricerca di un passato per trovare linfa vitale per la lotta nel quotidiano sino alla rassegnazione, che conduce il protagonista verso un amletico dilemma "Dimenticai presto, o forse troppo tardi."