Kinetès

»Luce che nasce da quella silenziosa fede che ha alimentato l'amore. Fatta di sfumature, di parole dette nel cuore di una intimità vissuta nella profonda condivisione, nel dono reciproco di un progetto d'anima.» (dalla prefazione di Giorgio Agnisola)

"Papà è in ospedale", dice mamma e Millie non sa cosa pensare. Non capisce a fondo che cosa significhi. Lei è stata in ospedale solo un paio di volte, per piccole cose. Ma ora è diverso. Diverso perché c'è stato un grave incidente stradale, e perché si tratta del suo papà. Millie Coniglio si è spaventato tanto. Il suo papà ha avuto un incidente e ora non cammina più come prima. Insieme cercano un modo per affrontare questa nuova realtà. Il libro racconta la storia mia e del mio papà. Nel tempo libero lui andava sempre in bicicletta. Ma un certo giorno lui fu vittima di un serio incidente stradale e, come conseguenza, ebbe una lesione al midollo spinale. Da quel momento, purtroppo, le vite di tante persone cambiarono e non tornarono più come prima. Questo libro racconta questo evento, di enorme impatto emotivo, visto con gli occhi di una piccola bambina.

Puoi provare nostalgia per una città che non è la tua? Dove non sei nato né cresciuto? Una città che però risuona nel tuo cuore, con tante sfaccettature quante ne avresti desiderate per te stessa? Una città piena di arte, vita, storia, mare, buon cibo, amore, dramma, superstizione, meraviglie? Una città come Napoli? Certo che sì.

Il Laboratorio coreutico, distribuito per un totale di quattro ore settimanali all’interno del piano di studi del primo biennio del Liceo coreutico, è una disciplina di supporto allo studio delle tecniche di danza il cui scopo è quello di introdurre una forma di apprendimento consapevole all’interno della didattica della danza. Il volume, che è il primo dedicato alla disciplina, contiene utili indicazioni teoriche sui principi della danza e dell’impostazione del corpo. Corredato da un chiaro ed essenziale apparato iconografico, costituisce un supporto fondamentale per docenti, studenti ma anche per tutti coloro che, anche in altri ambiti, si dedicano allo studio dell’arte coreutica e desiderano rendere il gesto danzato sempre più raffinato e incorporato.

In questo volume, grazie alla nutrita serie di Registri di spese di mangiare e di bere conservati nell’archivio di Francesco Datini, sono ricomposti e analizzati i consumi e le abitudini alimentari del mercante pratese. Questa documentazione ha consentito di approfondire gli stili di consumo di un’epoca storica - la seconda metà del Trecento - in cui l’appartenenza sociale e le disponibilità economiche influenzavano fortemente quanto, cosa e come si mangiava definendo una precisa identità di gruppo. La tavola di Francesco rispecchia la cultura gastronomica propria del ceto mercantile del tardo XIV secolo, in bilico tra la moderazione nei pasti e nel comportamento alimentare di tutti i giorni, espressione di un diverso modo di usare la ricchezza rispetto ai ceti nobiliari, e una certa ostentazione nelle grandi occasioni e nei momenti di festa, quando invece è più evidente la tendenza a omologarsi al modello aristocratico di consumo.

«Le parole sono carne, le pause respiro e questi versi colti e gentili contemplano il vasto conoscere una poesia alta. In ogni componimento si presentano archetipi, figure mitologiche, ancestrali strettamente legati agli elementi (alchemici) con maggior presenza del vento. Vento che respira e accompagna il moto proprio dell’andare dei giorni e delle molte notti...» (Iolanda La Carrubba)

«La scrittura di Laura Daniele è una scrittura complessa, che, al dì là dell’apparente semplicità di fruizione, riesce a innescare un universo rizomatico composto da temi che vengono elaborati in ogni racconto in maniera differente, per restituirci un’opera integra, che parla a noi lettori dell’essere in questo mondo, dell’esserci, qui e ora; e, soprattutto, denota una personalità da scrittrice con la propria visione del mondo, le paure, le ansie, le angosce, i tic, ma anche l’ironia e la condiscendenza, la rabbia e la gioia verso il mondo che ci è capitato di vivere.» (Claudio Marrucci)

La danza pensata e praticata in ambito futurista è materia fluida, sfuggente. Essa riguarda coreografie ideate per ed eseguite da un corpo umano, ma indica anche il movimento ritmicamente organizzato dei coefficienti della scena, come scenografie, dispositivi scenotecnici e luci. Le sue tracce, però, tracimano dal perimetro del teatro e lambiscono il territorio limitrofo del cinema e quello delle arti visive. Il volume costruisce la propria riflessione sulla danza futurista attraverso un corpus di testi assai vario per contenuti, autori e formati. Dal manifesto alla poesia, dal libretto alla recensione, dal romanzo all’intervista: una prospettiva panoramica, nella quale confluiscono eventi, figure (note e poco note), punti di vista e linguaggi differenti, di cui, pur all’interno di una struttura precisa, conservare l’eterogeneità.

Luisa percorre ogni giorno lo stesso tragitto per andare al lavoro. Ogni mattina, su via Toledo, cammina a passo veloce tra la folla, attraversando una Napoli indifferente alle fragilità umane e che sembra fagocitare tutto e tutti. Luisa è giovane, indiscutibilmente bella. La sua è una vita normale, fatta di sentimenti semplici ma vissuti intensamente tra il lavoro e un amore che non ha confessato a nessuno. È tutto perfetto, sembra che nulla possa cambiare una routine fatta di piccoli riti e di orari sempre uguali. Eppure tutto cambia all’improvviso. Un giorno, Luisa non fa rientro a casa. Sparisce nel nulla. Un poliziotto dovrà mettere da parte i fantasmi della sua vita e andare a fondo di vicende lontane, tragiche e violente. Arriverà a risolvere il caso, ma resterà segnato per sempre da quello che scoprirà lungo il cammino verso la verità.