Michael Edizioni

Questo libro lo puoi leggere in ordine o a caso, velocemente o lentamente, importante è che segui il tuo ritmo naturale. All'interno puoi trovare parole che sono come calde tisane, carezze e abbracci; parole che curano l'anima e ti aprono a nuove visioni scoprendo in te uno spazio più grande, uno spazio che può contenere tutto ciò che sei. Le sue pagine offrono una casa alle tue emozioni, alle tue paure, a ciò che chiami imperfezione o sbaglio ricordandoti che in natura, ogni albero fiorisce a modo suo, con le sue sfumature, i suoi rami storti, e le sue stagioni e proprio perché non pensa a come dovrebbe essere, è perfetto così com'è.

Nel 1939 Ottavia ha quasi diciassette anni, vive a Ferrara con la madre e la sorella nel Rione Giardino. Spirito ribelle, entra presto in contrasto con le rigide imposizioni familiari. Per caso conosce Valerio, un artista, e se ne innamora follemente, suscitando lo sdegno della famiglia che considera la relazione inaccettabile. Il culmine del suo dissenso si manifesta quando, in un gesto estremo, brucia gli abiti della sorella nel giardino di casa. In risposta, viene internata senza appello in un manicomio di Bologna. La guerra infuria e, dopo cinque anni, Ottavia riesce a fuggire grazie a un bombardamento che colpisce l'istituto. Senza risorse, trova rifugio in un convento fino alla fine del conflitto, poi parte alla volta della Svizzera per cercare Valerio, scampato all’oppressione del periodo. Ora dovrà decidere se ricominciare la sua vita con o senza di lui.

Un anno in canto"" è una raccolta di filastrocche cantate che accompagnano bambini e maestri nel corso dell’anno scolastico, dall’autunno all’estate.
La raccolta, completa di spartiti, presenta un canto per ogni festa e ogni stagione, seguendo il ritmo antico dell’uomo e della terra e recuperando antiche filastrocche e antichi saperi. Età di lettura: da 6 anni.

L’albero addobbato, i giocattoli di Babbo Natale, il profumo dei biscotti alla cannella, la sfera di cristallo con la neve, il tintinnio di un carillon… Per la piccola Carola, Natale è tutto questo, ma prima ancora è la voce delle storie, che prendono forma nella sua mente trasportandola in un regno incantato che solo lei sa, e che è impaziente di regalare a chi le vuole bene. Ma se, per colpa del rumore del mondo e della sua prepotenza, d’improvviso la musica delle fiabe non si sentisse più? Che Natale sarebbe? È così che ha inizio il fantastico viaggio di Carola e Meli, il suo bambolotto preferito, alla ricerca di quella melodia perduta, attraverso un bosco ricoperto di neve dove le sorprese si nascondono dietro ogni angolo. Riusciranno i due esploratori a scoprire il segreto della Stella d'Oro e di quel misterioso Saltimbanco del Silenzio, che tutti gli abitanti del bosco sembrano conoscere così bene? Una fiaba sulla magia del Natale, ma anche un viaggio nella fantasia per riscoprire il valore del silenzio e dell'ascolto, capaci di spalancare lo spazio interiore della nostra personale libertà. Età di lettura: da 5 anni.

Una nonna misteriosa, una nipote curiosa, un gatto rosso e un anziano signore fissato con strane teorie sullo scorrere del tempo, sono le voci (e i miagolii) che conducono il lettore alla scoperta di quanto accaduto sessant'anni fa. Era la sera del 9 ottobre 1963 quando il monte Toc è rapidamente scivolato nel bacino del Vajont sollevando un'enorme onda che ha scavalcato la diga gettandosi sul paese e le frazioni sottostanti. Grazie a una serie di coincidenze, Mary è riuscita a salvarsi dal disastro del Vajont, ma non ha mai dimenticato ciò che ha visto, sentito, annusato e percepito quella notte. Grazie alla curiosità della nipote, a distanza di sessant'anni dal disastro, insieme ad altri sopravvissuti, a superstiti, testimoni e soccorritori, trova la forza per raccontare ciò che ha vissuto. Non mancano i colpi di scena e situazioni in cui emerge la grande capacità dei bambini di essere resilienti, oggi come allora.

Questo volume intende offrire al lettore una visione del cammino poetico dell'autrice che con lucidità e trasporto lascia parlare il suo spirito attraverso la poesia fin da quando era bambina. Pubblicazione d'esordio, «L'estasi della vaniglia» è una raccolta che riunisce testi scritti negli ultimi dieci anni. La poesia, qui, non è mai una elaborazione ma illuminazione, flusso, concatenazione ispirata che ruota intorno a temi esistenziali come l'amore, il dolore, la vita, la fede, con un occhio particolarmente puntato sulla natura che suggerisce importanti trasposizioni e scenari di delicata bellezza ove adagiare i versi. In particolare questo libro narra un percorso interiore volto alla scoperta di significati profondi, tutt'altro che raggiungibili in un ambito di mondanità. Da ciò traspare il carattere riservato dell'autrice che è però pronta ad accogliere e accompagnare il lettore nel suo mondo.

Il sogno è una via di uscita, una fulminea scintilla della mente che ci rende beati per pochi istanti di secondo. Metterlo in atto è un’altra storia. Jacopo e Dalia, però, ci provano. Il sogno come fuga dalla prigione del quotidiano, da cose che non si condividono, alla ricerca della propria realizzazione. Si sogna con qualcosa, spesso con quel sorriso nascosto, quello dell’intelligenza chiamato creatività. Jacopo, è un professionista che ha liberato il suo sogno di bambino facendone il suo impiego. Una professione che lo porta molto lontano, abbandonando la sua terra e i suoi affetti il cui pensiero lo imprigiona nuovamente in una realtà dalla quale vuole fuggire nel continuo dilemma se siano più importanti le sue ambizioni o le sue origini. Dalia, ha il nome di un fiore. Giovane, bella, alle prese con i suoi desideri, viene da un paesino della Francia, un passato misterioso imprigionato in un’infanzia segnata da un forte trauma che la rende muta. Dalia impara a comunicare con l’esterno attraverso i disegni. Jacopo e Dalia condividono e convivono un mondo silenzioso che con i disegni prende voce, per bisogno o necessità.

«La differenza sta nel cuore di chi ascolta. Se dimenticasse che vive alla fine del mondo, l’uccello canterebbe come cantava nel palazzo del tempo passato» questi versi di Po Chu, scelti dall’autrice a epigrafe di uno dei capitoli più belli del libro, esprimono con limpida chiarezza il dono più genuino della scrittura di Freya Stark, che della memoria di una vita intensissima di viaggi e di esperienze serba amore per la vita e per la gioia con cui essa ama sorprendere chi ne coglie il fluire; di qui la forza che sprigiona da queste pagine, forza retta da un’unica certezza «è l’incognita della vita ciò di cui si deve essere certi». In questa ultima opera di Freya Stark incontriamo il suo più intimo, profondo essere che dona, a chi lo riceve, completezza, armonia e tanta gioia nella vita. Come in un sentiero inesplorato lei percorre con sicurezza i suoi passi, ben consapevole della caducità della vita ma anche molto certa di ciò che può donare a ciascuno di noi.

Due amici squattrinati, Poldo e Beppe, si imbattono nel professor Caramella, inventore un po’ svitato, e nel suo fedele cagnolino Pogo. Con un sotterfugio, il professore li coinvolge nel collaudo di una macchina del tempo che lui stesso ha realizzato. Ha così inizio una straordinaria avventura attraverso i secoli, in cui Poldo e Beppe vengono sballottati loro malgrado da un’epoca all’altra, in un rocambolesco susseguirsi di situazioni buffe e assurde, di trovate umoristiche e paradossali, alla scoperta della Treviso del passato, vera protagonista del racconto. Età di lettura: da 6 anni.

Paola, fin dalla nascita, cerca affetto e approvazione non essendo stata accettata dalla madre. La sua vita sarà un percorso tortuoso e “in salita”, costellato da momenti difficili da superare, nel lavoro e negli affetti più vicini. In ogni caso lei non demorde: continua a ricercare quella felicità che tarda ad arrivare. Conosce, un giorno, chi poi l’accompagnerà nella vita, nel suo futuro e sarà un dono come il figlio che avrà tempo dopo. Attraverso la sua nuova famiglia, raggiungerà la consapevolezza che l’accettazione fa parte della vita ma desiderare di vivere la condivisione sincera con chi ti ama veramente è uno straordinario scenario per la felicità.

Quando spegni le candeline, esprimi un desiderio con la fiducia che qualcuno lo ascolterà. Lo fai con una tale energia, come se avessi la certezza che possa funzionare. Ora immagina che funzioni, che il desiderio venga ascoltato e che più tu gli andrai incontro più lui verrà incontro a te, come due anime che si cercano e si ritrovano. È così che si sceglie la strada per la felicità, immaginando e poi avendo piena fiducia in quell’immagine finché non sarà realtà. E in questa strada non dimenticare mai una cosa, di sentire ogni tuo piccolo passo perché solo così potrai imparare a vivere pienamente, a respirare la vita, a scoprire la bellezza di un tramonto.

Si tratta di una vicenda storico-romanzata ambientata nel Cinquecento veneziano in un convento di monache benedettine situato in una piccola isola della laguna: Sant’Arian dei Morti. La curiosa denominazione dell'isola, realmente esistente in uno sperduto angolo a nord-est, permette all'autore di ipotizzare una storia ambientata tra patrizi, monache, pescatori, biblioteche, prostitute, giudici, orfanelle, pirati, trombe marine e perfino maiali e pantegane. Su tutti si impone la figura di Elena, uscita da una famiglia patrizia, che viene confinata a forza nel monastero per una gravidanza illegittima. L'autore accompagna la progressiva maturazione del carattere della protagonista che attraverso varie difficoltà diviene col tempo una badessa rispettata e amata. Attraverso flashback storici che descrivono gli avvenimenti, che hanno preceduto la fondazione del monastero, si sviluppa l'evoluzione della vicenda che comprende anche una delicata storia d’amore. Coloriti personaggi di contorno accompagnano il lettore fino alla tragica comparsa della peste che giustifica così il singolare il nome dell'isola. Una giovane dai capelli rossi costituisce alla fine una sorpresa inattesa.