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Neri Pozza

La fame del suo cuore

La fame del suo cuore

Antonella Ossorio

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 288

«Non ho mai ucciso né donne, né bambini, né uomini giusti. Sono innocente». La voce di Alexe Popova è ferma. Il corpo minuto chiuso nell’abito nero, la treccia screziata di bianco avvolta attorno al capo, lo sguardo feroce inchiodato in quello del giudice che la incalza, in cerca di un barlume di pentimento. Trecento uomini uccisi crudelmente, secondo la Legge. Trecento donne riportate alla vita secondo Alexe Popova, che di quelle creature indifese si è sempre sentita madre. L’ostinazione nel restare fedele ai suoi princìpi e nel dichiararsi innocente nulla può contro le prove a suo carico, contro l’opinione pubblica e la folla, assiepata di fronte al tribunale di San Pietroburgo, che grida la sua sentenza: «Al rogo la strega!» Così, di fronte al plotone di esecuzione, in un gelido mattino del 1909 si chiude uno dei casi di cronaca più clamorosi della Russia zarista; così muore l’assassina di Samara, che in quella cittadina adagiata sul Volga si è macchiata di un numero disumano di delitti: un’autentica strage. Dietro la maschera altera di Popova deve, tuttavia, nascondersi un mistero. È soltanto una pazza criminale o una donna traumatizzata da un’infanzia di soprusi? Oppure un angelo vendicatore che ha scelto di risparmiare ad altre la vita che le è toccata in sorte? In un romanzo lancinante, Antonella Ossorio racconta, con la voce di una di loro, la vera storia della sterminatrice di uomini che fu anche salvatrice di donne, simbolo in carne e sangue della ribellione a un mondo spietatamente maschile.
19,00

Radure

Radure

Iris Wolff

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 240

Transilvania, di là dalla Cortina di ferro. Lev ha solo undici anni quando, in seguito a un trauma, si trova prigioniero per mesi di un letto. I libri che girano per casa sono del secolo precedente, come dice la sua maestra. È deciso: qualcuno verrà a portargli i compiti, anche se Lev, potendo scegliere fra tutti i compagni, certo non vorrebbe Kato, quella strana ragazza scarmigliata che a scuola rimane sempre in disparte. Spirito libero e selvatico, Kato invece si presenta tutti i giorni col suo sguardo di velluto, i buchi nei vestiti, i compiti in mano, la risata che sfiora l’allegria e, goccia dopo goccia, tra i due bambini nasce un legame indissolubile che strapperà Lev alla sua prigione di lenzuola. Un’amicizia speciale che negli anni crescerà in un amore schivo. Poi, un giorno accade l’impensabile: il loro mondo, quell’Europa in miniatura dalle tante lingue, si ritrova senza più muri invalicabili a contenerlo e si spalancano orizzonti che separano Lev e Kato. Lui, malinconico e introverso, rimane. Lei, coraggiosa e affamata di spazi, va. Lui lavora a stretto contatto con la geografia della sua terra più che con le persone. Lei si trasferisce all’Ovest e fa l’artista di strada. Il filo che tiene uniti Lev e Kato si allunga attraverso quattro decenni senza mai recidersi, fino al giorno in cui Lev riceve una cartolina con una sola frase: Quando vieni? Con una lingua misurata e poetica al tempo stesso, Iris Wolff celebra il momento glorioso in cui una vita ne tocca per sempre un’altra, riannodando ricordi disseminati nel tempo come radure di luce in un bosco fitto, il cui bagliore persiste a lungo. "In ogni cosa c’erano punti oscuri, dove finiva l’esperienza e iniziava il ricordo. Qualcosa restava e qualcosa andava perso, a volte nel momento stesso in cui accadeva e, per quanto ci si sforzasse, non tornava più. I ricordi erano disseminati nel tempo come radure".
19,00

Io sono Cleopatra

Io sono Cleopatra

Natasha Solomons

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 304

Il faraone è morto, presto raggiungerà il campo di giunchi dell’oltretomba. Vengono bruciati gli incensi e offerti i sacrifici, ma le sole lacrime sincere sono di Cleopatra. Sguardo fiero, capelli d’ebano e mente lucida come il dorso di uno scarabeo sacro, la figlia prediletta del dio-re vaga silenziosa per la dimora reale. Cresciuta tra le stanze della Grande Biblioteca di Alessandria col sogno di comparire, un giorno, in quei papiri, Cleopatra sa che è giunto il momento di regnare. Potrà farlo, tuttavia, solo se unita in matrimonio al fratello Tolomeo, giovane arrogante e crudele. Il giorno delle nozze le schiave la adornano di favolosi monili e nei corridoi sfilano coccodrilli e aironi. Tolomeo non la sfiora nemmeno con uno sguardo. Cleopatra si punge il dito con uno spillo e pensa soltanto che sarà regina. Lei sola ne è degna; lei che ha studiato il passato dell’Egitto; lei che, unica nella sua stirpe, ha imparato la lingua del popolo. Per la fertile terra di Osiride e Iside è il tempo dei tumulti fra opposte fazioni, mentre Roma, di là dal mare, la guarda come un banchetto a cui non è stata invitata. Ma Cleopatra non si lascia intimorire. Sa che l’Egitto ha bisogno di una guida, non di un tiranno. Una regina che sappia ascoltare, comprendere, parlare con i suoi sudditi e difenderli. E quando sente le grida di gioia del popolo al suo passaggio sul Nilo adorna del disco solare, ne ha la conferma: il destino del Regno è suo. Nulla potranno le trame di Tolomeo, nulla l’arrivo di Cesare, l’uomo forte di Roma che nelle mani della regina sarà solo una pedina del grande gioco di potere. O forse qualcosa di più. È tempo di ascoltare ancora una volta questa voce antica e modernissima, la voce di chi può dire con orgoglio: «Io sono Cleopatra».
20,00

Opere complete. Volume Vol. 2/1

Opere complete. Volume Vol. 2/1

Ivan Illich

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 720

Prosegue con questo volume la pubblicazione della prima edizione mondiale delle Opere complete di Ivan Illich, un autore la cui inattualità categorica non cessa di illuminare il presente e di inquietarlo. Si propongono in questo volume, articolato in due tomi, gli scritti degli anni 1971-1977, apparsi al culmine di una “vita attiva” iniziata tra le file del clero cattolico e proseguita, dopo il 1969, nella libera comunità di ricerca, o “contro-ricerca”, del CIDOC di Cuernavaca. Si tratta di scritti – come Descolarizzare la società e Nemesi medica – che hanno fatto rapidamente il giro del mondo e che sono tuttora di ispirazione per gruppi di lavoro e intervento sociale nei più diversi Paesi. Illich vi mette in discussione alla radice gli assunti della civiltà industriale e del suo cosiddetto progresso, mostrando quale devastazione umana vada provocando, insieme al lavoro alienato, il consumo coatto di beni e soprattutto di servizi. Miti indiscussi delle società contemporanee (scolarizzazione obbligatoria, motorizzazione di massa, universalismo sanitario) vengono spietatamente dissacrati alla luce della polarizzazione sociale da essi risultante e del radicale impoverimento di autonomia individuale e creatività comunitaria che essi provocano. Mentre una opposta antropologia – della libertà, dell’equità e del limite – trova qui difesa e promozione, nella prospettiva di una società conviviale, sottratta agli imperativi economici e tecnologici dominanti.
49,00

Il signorino

Il signorino

Natsume Soseki

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 192

Il protagonista di questa storia ha un complesso di inferiorità. Il padre gli preferisce chiaramente il fratello maggiore; la madre, in compenso, lo degna di attenzione solo quando lui si caccia in qualche guaio, circostanza che si verifica con una certa frequenza. L’unica persona a trattarlo con affetto è la domestica Kiyo, una donna all’antica che, oltre a volergli un gran bene, con devozione quasi feudale lo considera un vero e proprio padroncino. È Kiyo a chiamarlo affettuosamente Bocchan, termine che in Giappone corrisponde al “signorino” di casa, ma anche a un bambino un po’ ribelle e dispettoso, che riflette dunque a pieno la sua essenza. Il signorino cresce, conservando tuttavia l’aria svagata, una sfrontata mancanza di rispetto per l’etichetta e una sincerità disarmante. Si ritrova insegnante di matematica in un villaggio di pescatori grande come un quartiere di Tokyo, in una scuola di chiassosi allievi zucconi e colleghi arroganti e ipocriti. All’ipocrisia, che pare diventata norma nel Giappone moderno, dovrebbe rassegnarsi, eppure non cessa un solo istante di difendere con irruenza e commovente ingenuità l’antico senso dell’onore. Scritta di getto nel 1906, Il signorino è l’opera più autobiografica della produzione di Natsume Sōseki, ritenuta da molti il suo capolavoro. Ritratto di un giovane eroe ribelle e inusuale, in cui l’autore esprime la propria estraneità alle norme sociali, l’amore-odio per la cultura occidentale, la sua visione del mondo, ironica e a tratti amara, questo è un vero classico moderno, che fa per la letteratura giapponese ciò che Il giovane Holden farà per la letteratura occidentale.
14,00

E poi

E poi

Natsume Soseki

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 320

È l’inizio del Ventesimo secolo e in Giappone l’Era Meiji, l’epoca del grande Rinnovamento, avanza impetuosa con il suo carico di mutamenti. Daisuke, rampollo di antico lignaggio, è un trentenne moderno fiero di esserlo, un dandy che ama la letteratura occidentale e trascorre la sua languida esistenza fra le pagine di D’Annunzio e quelle, sfacciatamente decadenti, degli scrittori francesi. L’educazione raffinata e l’acuta sensibilità comportano però un caro prezzo: una fragilità nervosa, un cruccio, un’ansia fuori dal comune, che Daisuke tenta di frenare col placido ritmo della sua esistenza inoperosa, fatta di lunghi momenti di riflessione, sporadici incontri con amici, visite saltuarie ai familiari. In quella quieta indolenza irrompono tuttavia due eventi: l’insistente raccomandazione paterna affinché Daisuke ceda a un matrimonio d’interesse, unico modo per mantenere il suo stile di vita ozioso, e soprattutto il ritorno a Tokyo di due vecchi amici, Hiraoka e sua moglie Michiyo, straordinaria bellezza dai profondi occhi scuri. Daisuke ha sempre nutrito affetto per lei, ma quello sguardo e la vaga malinconia che emana da Michiyo si trasformano d’incanto in uno struggimento irresistibile. Il Giappone non è così moderno da poter accettare l’infrangersi della condotta morale a cui il suo popolo è rimasto fedele per millenni. Daisuke, per la prima volta nella sua esistenza priva di conflitti, si trova a dover scegliere tra l’onore della famiglia e il proprio sentimento. Scritto nel 1910, "E poi" è uno dei libri più moderni di Sōseki, il romanzo più occidentale del «genio della letteratura giapponese» (Japan Quarterly).
15,00

La porta

La porta

Natsume Soseki

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 240

Sōsuke e Oyone sono due sposi che conducono una vita sobria e, in apparenza, tranquilla. Sōsuke è un modesto impiegato statale, Oyone si occupa delle faccende di casa. La loro esistenza è scandita da piccole cose: il sole dell’autunno che penetra tiepido dalla finestra, il tintinnio delle stoviglie in una cucina operosa, la bellezza della vetrina di un orologiaio, col suo dispiegarsi geometrico di forme e colori. Una quieta malinconia li avvolge come un bozzolo, anche se non riesce a proteggerli da una persistente sensazione di fugacità, di tedio. Nei loro cuori tuttavia alberga, feroce, il rimorso. La loro unione, scaturita tempo addietro da una passione proibita, ha determinato infatti la rovina di Yasui, l’elegante, spensierato compagno d’università di Sōsuke. Una spina nel cuore per gli sposi, a cui si aggiungono il rovello delle ambizioni frustrate di Sōsuke, che per nascita e talenti avrebbe potuto aspirare a ben altra carriera; la mancanza di figli, nella quale Oyone scorge un castigo del Cielo; le ristrettezze economiche che condizionano entrambi. Quando un giorno Sōsuke rischia di incontrare di nuovo Yasui a casa di un facoltoso vicino, le sue ansie, fino a quel momento faticosamente tenute a bada, esplodono. Pur di non trovarsi faccia a faccia con il suo passato, e sconvolto all’idea che la slealtà sua e di Oyone diventi nota, Sōsuke cerca rifugio in un tempio zen. Ma l’inanità e l’egoismo con cui ha finora condotto la sua vita lo fermeranno sulla soglia. La porta è un romanzo sull’amore coniugale e l’irreversibilità della colpa, sul crollo delle illusioni e la perdita dell’identità in un paese che va incontro ai tempi moderni.
15,00

Tornare al Cairo

Tornare al Cairo

Denise Pardo

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 352

Millenovecentoquaranta. A Kate Lambert bastano pochi giorni al Cairo per innamorarsene perdutamente. Si è lasciata alle spalle una Londra plumbea su cui già soffiano i venti della nuova guerra. La capitale egiziana è luminosa, rifulge perfino di notte del chiarore del deserto, una babele di odori, cibi, lingue, religioni che non conosce barriere né diffidenza, solo accoglienza e curiosità. A un primo sguardo, Kate è come molte donne inglesi, gli occhi azzurri, i capelli dorati, i lineamenti fini. La sua fame di vita però la rende diversa. I luoghi prediletti dalla comunità cosmopolita, come il Shepheard’s Hotel e la Pasticceria Groppi, sono magnifici, ma lei preferisce perdersi nei vicoli polverosi, respirare il profumo di gelsomino e di legno di Agar, camminare lungo la Corniche del Nilo. Crede nella libertà dei suoi vent’anni che si spalancano davanti a lei come una promessa. Fino all’incontro con Hafez. Di lui non sa nulla se non ciò che vede, gli abiti occidentali, l’accento di Oxford, anche se percepisce qualcosa di sfuggente e misterioso. Non sa ancora che Hafez ha un profondo legame con Gamal Abd el-Nasser, quel Nasser che trama insieme a un gruppo di ufficiali per rovesciare re Farouk e restituire l’Egitto agli egiziani. Che fomenta il sentimento antibriannico e l’antisemitismo dilaganti per sancire la fine del colonialismo e il nuovo corso del Levante. L’amore tra Kate e Hafez è un terremoto che li trova impreparati e li distoglie dal loro destino. Da Londra al Cairo, da Alessandria a Beirut, arriverà il tempo della scelta fra la loro unione o l’Idea più grande che potrebbe distruggerla. Tornare al Cairo è un romanzo che dice della nostalgia per il dialogo fra civiltà, per il luogo e il tempo in cui la magica alchimia è stata possibile.
20,00

L'innocenza

Tracy Chevalier

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 416

Londra, 1792: nel quartiere di Lambeth, un groviglio di carrozze e cavalli, grida di pescivendoli e lustrascarpe, Jem Kellaway trasporta all’interno della sua nuova casa, una dopo l’altra, le sedie Windsor che il padre ha costruito con le sue mani. Occhi azzurri infossati e capelli biondo - rossi, il ragazzino si è appena trasferito con la famiglia dal Dorset perché suo padre sarà il capo carpentiere del famoso circo Astley. Saranno a pigione dalla signorina Pelham, una donna chiassosa che proprio in quel momento sta sbraitando all’indirizzo di una ragazza dall’aria sfrontata che punta su di lui il suo sguardo di volpe: è Maggie, figlia del vicino Dick Butterfield, quell’impudente che ha avuto l’ardire di vendere alla signorina Pelham falsi merletti delle Fiandre. Jem, introverso per natura, si sente frastornato da quel caos assordante, quando a un tratto la strada piomba in uno strano silenzio. Un uomo attraversa la via. Fronte spaziosa, prominenti occhi grigi e cappello con coccarda blu, bianca e rossa: ecco uno degli abitanti più noti di Lambeth, il pittore e incisore che crea figure mistiche, il poeta che stampa “strani libretti” e inneggia alle idee incendiarie d’oltremanica. Ecco William Blake. Così si apre il sipario di questo romanzo, in cui Tracy Chevalier mette in scena la Londra georgiana, misera e splendida, con i suoi segreti, gli amori pericolosi, i loschi affari, la rutilante magia circense. E il suo grande protagonista, il cantore dell’innocenza e dell’esperienza, con le sue folgoranti apparizioni.
16,00

I taccuini di Norimberga. Uno psichiatra a colloquio con i criminali nazisti

Leon Goldensohn

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 656

Non sapevano niente; sapevano ma non parteciparono; si erano limitati a passare gli ordini; erano contrari alla Soluzione finale, ma come opporsi? Il 20 novembre 1945 si apre il processo che sarà considerato da molti pietra miliare del diritto internazionale e verrà celebrato nella città-simbolo del Reich millenario, Norimberga, che vide i raduni del Partito nazista e diede nome alle leggi razziali. La città rasa al suolo dalle bombe alleate, che per un capriccio della sorte avevano risparmiato il palazzo di giustizia e la prigione. Alla sbarra, i massimi gerarchi nazisti chiamati a rispondere di crimini immani per i quali non c’è nome né esatta contezza; a giudicare, otto membri per le quattro potenze vincitrici. Il mondo intero, dunque, guarda all’Aula 600 quando Leon Goldensohn, psichiatra militare ebreo americano, varca le porte del carcere di Norimberga. Per la scienza, è un’occasione irripetibile: il suo compito è individuare col dovuto distacco professionale la patologia che – dev’essere così – accomuna quella manciata di uomini spiegando le loro aberrazioni. Per sette mesi, quasi ogni giorno, si reca nelle celle, annotando con precisione conversazioni, visite mediche, test psicodiagnostici e sedute terapeutiche. I suoi incontri ravvicinati con Göring, Dönitz, Hess, von Ribbentrop, Rosenberg, Streicher, von Schirach, tra gli altri, sono una testimonianza dal valore unico documentale e umano. Mentre il medico ascolta in presa diretta menzogne e reticenze, deliri egotici e ossessioni degli imputati, non smetterà mai di cercare il germe del male, il peso della colpa.
28,00

Le opere di Dio

Giuseppe Berto

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 192

L’esordio di Giuseppe Berto sulla scena letteraria avviene nel dopoguerra: "Il cielo è rosso", uscito nel 1947, narra la crudeltà del conflitto e la degenerazione morale e materiale che ne deriva. Ma il primo vero romanzo dello scrittore risale ad alcuni anni prima, a guerra ancora in corso: è nel campo di prigionia americano di Hereford, Texas, che Berto compone "Le opere di Dio", pubblicato poi soltanto nel 1948. È un romanzo breve scritto all’insegna di un «inconsapevole approccio neorealistico», come spiega lo stesso Berto nel testo che, a partire dalla seconda edizione, sempre lo precederà. Se ne "Il cielo è rosso" si narrava di un gruppo di ragazzi che si arrangia a vivere fra le rovine di una città distrutta, ne "Le opere di Dio" sono le vicende di una famiglia di sfollati a occupare la scena. Poche le figure, ed essenziali: il capo famiglia Filippo Mangano, sua moglie, la figlia Effa, il figlio Nino, una nuora – la Rossa – e un nipote, il piccolo Filippo. La loro cascina è minacciata dalle bombe, dall’avanzare degli Alleati da sud, quando decidono di partire. Caricate le loro povere cose su un carretto, atteso il sorgere della luna, vanno. È l’inizio di una «corsa – a casaccio, a perdifiato – contro la morte», come la definisce Giulia Caminito nella sua prefazione: un viaggio che ha lo spazio di una notte nel corso della quale la famiglia si disgrega, senza ragione, improvvisamente. Mentre tutt’attorno si fa silenzio, le donne, con la loro forza, con la loro pietà, si assume - ranno il fardello della vita che deve continuare. Quella disperazione, quella compassione rendono ancora oggi "Le opere di Dio" un apologo senza tempo: testimonianza dell’orrore che colpisce le vittime di ogni guerra, ma anche racconto dolente di un desiderio – insopprimibile, seppure vano – di pace.
20,00

Tennis partner

Abraham Verghese

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 416

Il medico si è vestito elegante per il primo giorno del suo nuovo lavoro a El Paso, Texas. Una vita nuova lo aspetta in quella città tagliata in due dalla montagna, dove si è appena trasferito con la moglie e i figli ancora piccoli. In ospedale conoscerà i suoi specializzandi, sguardi ansiosi, camici candidi, stetoscopi scintillanti. Futuri medici a cui insegnare il fondamentale rito della rilevazione del polso, il mistero complesso della diagnosi, l’infinita responsabilità della cura. Ma in questo nuovo inizio, il dottor Abraham Verghese ripone la speranza di salvare il suo matrimonio, la speranza che le parole dette e le cose accadute possano essere dimenticate. David Smith ha tante cose da dimenticare, una carriera da tennista abbandonata, una tossicodipendenza annosa punteggiata di dure riabilitazioni e ricadute rovinose, gli studi di medicina da sorvegliato speciale. Una partita di tennis diventa il primo atto di un rituale che coinvolge lo studente e il suo insegnante, con i ruoli che si invertono come in un gioco di specchi. In campo, Abraham guarda a David con ammirazione e stupore, in corsia David ascolta Abraham con rispetto e devozione. Dalla passione per il tennis che li ha avvicinati, nasce un legame cauto ma profondo, in cui due uomini soli liberano le paure, espongono le ferite, trovano sostegno l’uno nell’altro. Ma come due bambini costruiscono un castello di sabbia ignari della marea che arriverà, quando la bestia crudele si risveglia dal suo sonno, tutto ciò in cui Abraham ha creduto e per cui ha lottato rischia di finire travolto. In queste pagine di tennis e di vita, l’autore de Il patto dell’acqua racconta, con la sobrietà e il nitore di sempre, i fallimenti, le speranze, le rinascite. L’eterna battaglia dell’uomo contro la solitudine.
21,00

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