Piano B
L'epoca della vulnerabilità. Come la psicologia ha invaso le nostre vite
Gioele P. Cima
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2024
pagine: 168
Nell’ultimo secolo l’invasione della psicologia nella vita quotidiana ha raggiunto proporzioni sconcertanti: negli Stati Uniti gli psicologi sono ormai il doppio di dentisti e farmacisti, più numerosi dei postini. L’affermazione della cultura terapeutica che concepisce l’uomo come un essere fondamentalmente patologico, costitutivamente fragile, culmina nell’era digitale nella figura dell’"Homo vulnerabilis", un individuo perennemente in crisi, nella costante necessità di cure e terapie per sopportare la vita che diviene “peso”. La persona sana non è che una persona in attesa di valutazione. Nell’epoca della vulnerabilità il linguaggio è pervaso dalle locuzioni tipiche della psicologia; i termini "ansia", "stress", "trauma" escono dal gergo clinico per diventare le parole comuni che accompagnano il quotidiano dell’uomo comune. La sfera del patologico si allarga inesorabile: oggi siamo tutti vulnerabili, e il web è il grande consultorio in cui la fragilità può essere esibita – e in definitiva, mercificata. Ma questo feticismo della fragilità – questa sovraesposizione della vulnerabilità – nasconde più insidie che promesse, e non porta ad alcun miglioramento delle condizioni di vita. Il malessere psicologico, per sua natura singolo e privato, si confonde e si propaga nel conformismo e nell’omologazione con cui oggi lo si descrive: se siamo tutti fragili, tutti potenzialmente malati, allora nessuno lo è veramente.
Atlante Appennino. Un'ecobiografia
Elisa Veronesi
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2024
pagine: 180
Un mondo è finito. Secondo alcuni, un’era geologica. Le trasformazioni dettate dalla crisi climatica mutano il pianeta e i viventi, rendendo manifesti i legami che intercorrono tra essi. Indagare questi nuovi rapporti ci porta a ridefinire l’umano e ad allargare la portata delle relazioni che lo caratterizzano. "Atlante Appennino" è un’ecobiografia che narra l’interazione tra storie di vita e ambiente, e invita ciascuno di noi a rintracciare quali sono i legami e gli incontri con il mondo naturale che hanno segnato o che potrebbero segnare la propria esistenza. Cartografare l’Appennino attraverso scritture composite e narrazioni, frammenti biografici e pensiero filosofico muove dalla necessità di oltrepassare un approccio antropocentrico, per tracciare nuove mappe e analisi poetiche dello spazio. Rovistando nelle torbiere della storia profonda di questo luogo ancora poco esplorato, tanto ingombrante quanto sfuggente, ci si avventura in esercizi di variazione dell’immaginario, per creare nuove identità narrative in movimento.
Il canto selvatico
Sigurd F. Olson
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2023
pagine: 208
Pubblicato negli Stati Uniti nel 1956, "Il canto selvatico" è il libro più celebre di Sigurd F. Olson, uno dei principali scrittori naturalisti del Ventesimo secolo ed erede ideale di H.D. Thoreau e John Muir. Organizzato seguendo lo scorrere delle stagioni, dalla primavera all’inverno, "Il canto selvatico" passa in rassegna i grandi e piccoli eventi che scandiscono il passare del tempo in uno degli ultimi luoghi incontaminati del nostro pianeta, la regione del Quetico-Superior, tra Stati Uniti e Canada, un territorio di confine in gran parte selvaggio e quasi del tutto disabitato che Olson ebbe modo di esplorare a piedi, con le ciaspole, sugli sci o a bordo di una canoa. Grazie a una prosa ispirata, quasi poetica, Olson riesce a raggiungere il cuore dei lettori scrivendo di cose tanto semplici quanto magnifiche: i boschi e i laghi gelati, il disgelo e il rifiorire della vita, le lunghe camminate, gli estatici viaggi in canoa, i fuochi degli accampamenti e ancora le trote e i falchi, le oche e i lupi, le tempeste di neve e le aurore boreali. Finora inedito, "Il canto selvatico" riesce a toccare le corde più sottili degli amanti della natura – un libro pieno di ricordi di cose perdute, ma anche di speranze e di sogni futuri.
Il grano cresce di notte. Vita e pensiero di Henry D. Thoreau
Antonio Di Chiro
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2023
pagine: 256
Oggi Thoreau è considerato uno dei padri fondatori della letteratura americana, un profeta dell’ecologia e dell’etica ambientale, l’inventore della disobbedienza civile e molte altre cose ancora. Ma tutte queste etichette non rendono giustizia, o lo fanno solo superficialmente, alla traiettoria esistenziale del pensatore di Concord. "Il grano cresce di notte" è un’inedita biografia filosofica che non si limita solo a illustrare le vicende e i punti salienti della sua esistenza, ma getta una nuova luce sul suo pensiero e sulla sua filosofia, discussa e indagata alla luce del Trascendentalismo americano che lo stesso Thoreau, insieme al suo maestro Emerson, contribuì a fondare. Ricollocandolo così nel proprio tempo, quest’opera separa la figura di Thoreau dalle fin troppo diffuse “mode culturali” degli ultimi anni, e offre uno strumento indispensabile alla comprensione e alla diffusione della sua opera.
Pensare come una montagna. A sand county almanac
Aldo Leopold
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2023
pagine: 256
Aldo Leopold ha dedicato tutta la sua vita alla tutela e alla conservazione dell’ambiente e della "wilderness", e le sue esperienze e osservazioni lo hanno consacrato come un pioniere dell’ambientalismo. Primo fra i suoi contemporanei, comprese che la scomparsa della natura selvaggia avrebbe inesorabilmente condotto alla fine del nostro mondo. Il suo "A Sand County Almanac" è al contempo una celebrazione della natura selvaggia e un invito all’uomo moderno a sviluppare un’etica della terra – a «pensare come una montagna» – a contemplare la natura e le sue creature come un unico organismo dotato di equilibrio, armonia e bellezza, dal quale dipende la nostra stessa integrità e salute. Questo libro, considerato l’erede spirituale del "Walden" di Henry D. Thoreau, viene qui proposto nella sua versione integrale e con una prefazione di Paolo Cognetti.
L'ecosistema in noi
Francesco Boer, Andrea Pilloni
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2023
pagine: 208
Questo libro prende spunto da una semplice domanda: che cos’è un ecosistema? La più classica delle risposte è quella di visualizzare la natura fuori di noi: un bosco, una foresta, oppure il mare. O magari pensare al “pianeta” in senso lato, all’insieme di tutti gli ecosistemi, come qualcosa di distante e sempre più in pericolo: una fragilità da proteggere. Ma, sebbene tendiamo a dimenticarlo, anche l’essere umano partecipa dell’«irriducibile complessità del vivente» e può essere inteso a sua volta come un ecosistema. Perché allora ci sentiamo così distaccati dalla natura? Perché la nostra prima pulsione nei riguardi della natura oscilla tra il distacco e il controllo di essa? Perché la devastazione del mondo – e con esso dell’umanità – è una prospettiva sempre più reale? Gli autori, attingendo ad antropologia, osservazioni naturalistiche, simbologia e filosofia, tentano di rispondere a queste domande, indagando il rapporto che l’essere umano instaura col pianeta, sul suo preteso controllo sopra di esso e sull’artificialità come proprio modo di abitarlo.
La cura della natura. Perché la natura ci rende più sani, creativi e felici
Florence Williams
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2023
pagine: 304
Per secoli filosofi e poeti hanno esaltato i benefici di una passeggiata nei boschi: Beethoven si lasciava ispirare da rocce e alberi; Wordsworth componeva i suoi inni nella brughiera inglese; Tesla concepì il motore elettrico mentre camminava in un parco. Il nostro mondo, però, è sempre più rivolto al chiuso. In “La cura della natura”, Florence Williams si propone di chiarire che cosa comporta questa disconnessione dall’aria aperta per la nostra psiche e il nostro corpo, e che cosa la ricerca scientifica ha scoperto a proposito della connessione tra natura e cervello umano. Come in una sorta di viaggio intorno al mondo – dal Giappone, alla Corea, alla Finlandia, California e Scozia – l’autrice tenta di scoprire perché, come la scienza sta via via chiarendo, passare quanto più tempo possibile nella natura ci renda più felici, più sani e più creativi.
Agreste. Silvario in versi e radici
Tiziano Fratus
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2023
pagine: 248
"Agreste" è un silvario in versi e radici, un inventario – nel senso di galleria, accumulo, raccolta ma anche fucìna d’invenzioni – di parole, nel quale realtà e immaginazione si nutrono l’una dell’altra, scambiandosi, incrociandosi, gemellandosi, rincorrendosi o ingannandosi. La matita del poeta si sospende ora in un sogno, ora tra le righe di un romanzo, nell’intimità di un uomo qualunque, nella corteccia di un albero o in un incauto tentativo di dialogo con un animale. Ma la domanda che sobilla le creature qui ritratte è sempre la stessa, declinata in vari modi: Chi o che cosa sei? Chi o che cosa puoi essere oggi? Come puoi vivere? Di che cosa puoi vivere? La scrittura di Tiziano Fratus, dettagliatamente legata ai grandi alberi e alla meditazione in natura, abbonda di campagne, boschi, fiori ed erbe, una ruralità che è ricerca di autenticità, ma che si infiltra anche nei palazzi delle periferie, nelle terre distanti, nei ricordi, nelle ipotesi, in tante distinte eventualità.
Propaganda
Jacques Ellul
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2023
pagine: 440
Pubblicata nel 1962 e finora inedita in Italia, "Propaganda" è la monumentale opera in cui Jacques Ellul – filosofo, sociologo e teologo francese – inquadra il fenomeno centrale della nostra società. Ellul compie una vera e propria tassonomia della propaganda – analizzando i suoi aspetti sociologici, la sua capacità di plasmare l’individuo, di condurlo ad agire nei modi desiderati, di farlo rispondere a determinati impulsi e gratificazioni. Ma la propaganda è anche molto di più: è qualcosa di cui il tipico individuo moderno – istruito, informato, semicolto – ha profondamente bisogno, e senza la quale il mondo che lo circonda perde di senso e di significato, lasciandolo senza riferimenti nella solitudine della massa. La propaganda è il mare dove quest’uomo nuota, è l’ossigeno che respira, è il cibo di cui si nutre – è il liquido amniotico nel quale egli viene informato, grazie al quale può sperare di essere integrato nella società. Per la prima volta nella storia del pensiero occidentale, si afferma quindi la natura essenziale della propaganda come fenomeno centrale della modernità, una propaganda che per sua natura reca con sé anche il pericolo supremo: essa è intrinsecamente antidemocratica, poiché la sua azione, in definitiva, plasma un uomo isolato, intimorito, dogmatico – totalitario.
Lo scienziato divino. Le ultime riflessioni del padre dell'LSD
Albert Hofmann
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2023
pagine: 236
È il 19 aprile del 1943, e un giovane chimico di nome Albert Hofmann sta pedalando verso casa per le vie di Basilea. Da pochi minuti è il primo uomo ad aver assunto una sostanza dagli effetti ancora sconosciuti che ha sintetizzato lui stesso, dandole il nome di LSD-25. Allo studio del suo «bambino difficile», oltre a quello delle piante sacre e delle sostanze psicoattive, Hofmann dedicherà in seguito quasi tutta la sua esistenza e la carriera professionale. Solo alcune decadi più tardi sarà finalmente riconosciuto dalla comunità scientifica e intellettuale non soltanto come un “semplice” chimico, ma come uno scienziato mistico, un filosofo visionario e un pioniere nel campo della ricerca sulle piante psicoattive: un uomo che è riuscito a cambiare profondamente il mondo in cui viveva. In questa antologia – in cui sono pubblicati i suoi ultimi lavori prima della morte – sono raccolte le esperienze e le riflessioni sulle scienze naturali, sulla ricerca della felicità e sul senso della vita, e sulla possibilità che l’essere umano riesca finalmente ad aprirsi alla meraviglia della creazione, fondando su tale meraviglia un nuovo modo di concepire se stesso e il suo rapporto con la natura.
Fiori selvatici: escursioni botaniche e contemplazioni della natura
Henry David Thoreau
Libro: Libro rilegato
editore: Piano B
anno edizione: 2023
pagine: 312
"Fiori selvatici" offre un’ampia selezione degli scritti più belli di Henry David Thoreau ( traduzione di Luca Castelletti) ispirati agli alberi, alle piante e ai fiori incontrati durante le lunghe escursioni botaniche che impegnarono gli ultimi dieci anni della sua vita. In ogni stagione dell’anno Thoreau si metteva in cammino tra campi, boschi e paludi, esplorando e registrando tutto sui celebri Journal, i suoi diari: lo schiudersi mattutino della ninfea galleggiante, la bellezza sorprendente delle orchidee di palude, l’inafferrabile azalea selvatica, i colori fiammeggianti del fogliame autunnale della quercia scarlatta. Ripercorrere i passi di Thoreau nell’arco dell'anno a partire dal mese di marzo, con i primi germogli che fanno capolino tra la neve sciolta, è come seguire un eccellente investigatore all’opera. Ogni osservazione organizzata giorno per giorno, segue il procedere dei mesi e degli anni nonché la disposizione d’animo di Thoreau e le sue speculazioni filosofiche. Quel che ne emerge è una dettagliata visione d’insieme del mondo naturale che lo circondava e delle sue evoluzioni nel corso delle stagioni. Conoscenze botaniche e intuizioni spirituali si incontrarono per offrire a Thoreau una capacità di lettura e interpretazione più profonda del paesaggio e delle sue bellezze. La sua attenzione nei confronti dei fiori era in sintonia con la visione trascendentalista della Natura intesa come una fonte di ispirazione, una lezione vivente da cui trarre insegnamenti morali: "Eccomi, che ho tentato per quarant’anni di apprendere il linguaggio di questi campi per riuscire ad esprimere meglio me stesso". Attraverso l’attenta osservazione botanica che gli permette di conoscere ogni pianta che cresce a Concord, comprese le erbe e le piante infestanti, i loro tempi di germinazione, fioritura, produzione dei semi e morte, il fiore selvatico diviene un vero e proprio oggetto di contemplazione: “Anche un piccolo germoglio brillante addormentato alle spalle del suo ramoscello sognando la primavera, magari seminascosto dal ghiaccio, è sufficiente come oggetto di contemplazione.” I fiori selvatici assumono un ruolo centrale nella vita spirituale di Thoreau: i primi germogli che scorge nel periodo invernale sono per lui una promessa implicita del ritorno della primavera e della vita. Nei suoi diari Thoreau spesso si servì delle sue osservazioni del mondo floreale per rinforzare il suo credo talvolta vacillante nell’alternanza delle stagioni e nella vita che si rinnova. “La pianta suggerisce, in mezzo a tutti questi segni dell’autunno, alla caduta delle foglie e al gelo, che la vita della natura, con la quale prospera in eterno, rimane intatta”. “Come un anno trapassa in un altro per il tramite dell’inverno, così questa nostra vita trapassa in un’altra per il tramite della morte.” Questo interesse nei confronti delle piante e dei fiori che crescono a Concord non è solo estetico, filosofico e spirituale, ma anche di natura scientifica. Thoreau si accostò al mondo dei fiori e della botanica fin da bambino per poi proseguirne lo studio ad Harvard. A partire dal 1850 le sue osservazioni botaniche acquisirono una certa sistematicità: iniziò a raccogliere esemplari di fiori e piante per studiarli e classificarli. Egli raggiunse un grado di conoscenza così approfondito e consapevole che non ha eguali tra gli scrittori, e non si può che restare ammirati di fronte a questa immensa opera in prosa promossa da un’incessante e appassionata ricerca botanica. “Il paesaggio, quando è osservato per davvero, influenza la vita dell’osservatore. Come vivere, come ottenere il massimo dalla vita! Come estrarre il miele dal fiore del mondo. Questo è il mio lavoro quotidiano”.
Ecopessimismo. Sentieri nell'antropocene futuro
Kulesko Claudio
Libro: Libro in brossura
editore: Piano B
anno edizione: 2023
pagine: 188
Non vi è più scampo alla crisi climatica. Tra le nebbie del collasso ecologico ed ecosistemico fa il suo ritorno la categoria più abusata e detestata dell’epoca moderna, quella di “natura”. Una natura corrotta e indifferente, attraversata da forze distruttive e spettri vendicativi, ben lontana dagli scenari bucolici ai quali lo sguardo poetico e l’ambientalismo ingenuo ci hanno abituati. Un orizzonte nel quale l’ottimismo è malafede, e il volontarismo pura follia. Nella cornice di tale decostruzione, tanto simbolica quanto materiale, della specie umana, il pessimismo appare l’unico atteggiamento adatto a descrivere, definire e narrare il presente, nonché il futuro che da esso procede. Dal folk horror all’accelerazione tecnologica, dai movimenti per l’estinzione umana al prepperism e al survivalismo, l’Antropocene, l’“era dell’uomo”, si rivela, a ben vedere, come l’era della fine dell’uomo e del suo dominio sulla natura.