Scatole Parlanti

Una città apparentemente tranquilla viene scossa da una serie di omicidi. Accanto ai corpi ritrovati, dei bigliettini in inglese con il nome di una virtù cardinale e una sola parola, incisa come un'ossessione: "Help!". A guidare le indagini è Leonard, commissario riservato e tenace, aiutato dal fedele ispettore Bolzoni e dalla nuova vice Iris D'Amico. Ben presto, il caso si rivela tutt'altro che ordinario. I biglietti lasciati dall'assassino non sono solo messaggi, ma tasselli di un disegno più ampio, e ogni vittima sembra scelta con cura, ogni ritrovamento costruito come una messa in scena. I tre poliziotti si ritrovano a indagare su una serie di personaggi ambigui, in una cittadina in cui tutti sembrano sapere qualcosa, ma nessuno parla davvero. Tra silenzi carichi di tensione e piste che si annodano tra loro, Leonard intuisce che niente è lasciato al caso. Ma per decifrare il codice dell'assassino, dovrà smettere di fidarsi delle apparenze. E forse anche di se stesso.

Lisa e Giovanna, due donne in cerca di verità, un giorno si incontrano per aiutarsi nella loro evoluzione spirituale. Dalla loro infanzia e adolescenza, narrate dai punti di vista di vari personaggi, emergono due anime che, dopo essersi inoltrate e perse per le strade del mondo, desiderano trovare lo scopo vero e il significato autentico dell'esistenza. I loro dialoghi ruotano intorno ai valori e ai sentimenti che rendono la vita degna di essere vissuta, come l'amore, la compassione, il perdono, la generosità, la comprensione, la bellezza e la libertà. Dopo un lungo tragitto percorso insieme si separeranno, chiamate dalle proprie strade. E proprio nella lontananza, impareranno che il sentimento profondo che le unisce durerà in eterno.

Un uomo logorato dalla sofferenza e dalla colpa si ritrova, senza comprenderne il motivo, in un Inferno distopico, spirituale e tecnologico, dove i dannati non sono puniti soltanto per le loro colpe morali, ma anche per i traumi, gli autoinganni e i fallimenti della modernità. Nel cuore di questo abisso, egli intraprende un viaggio tra bolge cyber-alchemiche, demoni tecno-simbolici e dannati contemporanei, guidato da un poeta misterioso. Il cammino è interiore e ogni girone riflette una parte dell'anima smarrita o dimenticata del protagonista. Tra visioni di amori spezzati, ombre del passato e seduzioni di potere, l'uomo si troverà a confrontarsi con i propri fantasmi e con il mistero della sua stessa missione.

In "I dettagli del cuore", la vita di Lina si svela come un affresco vibrante che attraversa più di un secolo. Nata nei primi anni Venti, Lina vive un'esistenza ricca di esperienze, dall'amore incondizionato per i suoi cari ai dolori delle perdite. La narrazione parte dalle radici della sua famiglia e culmina nella sua morte a centouno anni, nel marzo del 2025. Attraversando eventi storici tumultuosi, inclusa la Seconda guerra mondiale, Lina incarna la resilienza e la dedizione. La storia è raccontata da Michela, la nipote, che realizza il sogno di Lina, mantenendo viva la memoria di una vita intrecciata di amore e speranza. Prefazione di Simona Izzo.

Cjan è un cane randagio, Paron un uomo disilluso e avvinazzato. È l’incontro di due destini: insieme condividono tutto inciampando nella vita di ogni giorno. Un mosaico di storie che odorano di Friuli e umanità, un mondo visto con gli occhi di un cane sincero e ironico, una favola sgangherata capace di far ridere e commuovere.

Tra la nebbia di Udine e i vicoli di Lisbona si intrecciano due storie di redenzione. Angelica Sartori, una ventenne in fuga da una situazione soffocante, cerca di liberarsi dall’ombra della madre ambiziosa e da uno scandalo che ha demolito la reputazione del padre. Nella capitale lusitana inizia una nuova vita quando comincia a lavorare nella Libreria dei sogni, dove incontra Paulo Vasquez, giovane che nasconde un segreto tragico. Inoltre, a Lisbona la ragazza scopre l’esistenza dell’Eden, un locale che le permetterà di riconciliarsi con la musica in una maniera che non avrebbe mai potuto immaginare. Nel frattempo, a Trieste, Filippo Baldi, un settantenne affetto da Alzheimer, trova un quaderno blu con disegni misteriosi che lo collegano a un amore non vissuto con Rachele Zanini, un’operaia morta tragicamente. Le vicende di Filippo e Angelica sapranno legarsi in modo inatteso. Grovigli è un romanzo di realismo magico che invita a riflettere sulla ricerca di identità e sull’accettazione del passato, mostrando come l’amore possa trascendere il tempo e lo spazio.

L’infanzia dell’autore si intreccia alle vicende storiche e alla cronaca italiana dell’epoca, in una narrazione fluida rivolta schiettamente al lettore. La lente di lettura della realtà è filtrata dalla formazione psicoanalitica dell’io narrante, il quale tenta di cogliere un senso più vasto che vada oltre la singola esperienza vissuta.

Ventitré racconti brevi, sospesi tra surreale, realistico e onirico, che esplorano il senso della vita e le contraddizioni dell’animo umano. Dall’uomo con la valigetta che diventa presidente, all’ombra che prende coscienza e viaggia da sola, ogni storia è una finestra sull’assurdo e sul meraviglioso. Un viaggio imprevedibile, dove nulla è come sembra.

Questa raccolta, nata senza un disegno preciso, scandisce la quotidianità con l’incidenza casuale della vita. Sei racconti, sei percorsi, sei protagonisti, ognuno con la voglia di affrancarsi dal passato e con la smania di vivere una nebulosa prospettiva di futuro, tutti animati, a volte solo inconsapevolmente, dal pensiero costante dell’amore, che di volta in volta diventa prospettiva impensata e salto nel vuoto; nutrimento dell’anima e respiro di libertà; vicinanza complice nelle reciproche differenze; sovvertimento dei ruoli nella cura della malattia; vocazione alla paternità e slancio verso l’imperfezione; bisogno di guardarsi dentro e di perdonarsi per essere finalmente se stessi. Il lucido e raffinato approfondimento critico di Elisa Ruotolo introduce la raccolta, mentre una citazione in esergo di celebri autori del passato preannuncia il tema di ciascun racconto.

Quattordici storie e una carrellata di personaggi alienati, incapaci di decifrare una realtà per loro inintelligibile se non attraverso la violenza, la follia, la perversione e il cinismo. Un bullo arrogante e un preside con una strana etica lavorativa; un impresario di pompe funebri e un vecchio industriale universalmente detestato; inconsapevoli schiavi del capitalismo e amici omofobi ma in realtà sessualmente indecisi; incidenti stradali, incendi e stragi scolastiche; mamme impossibilitate a eccitarsi e fanatici della Formula 1 con il vezzo di lunghe conversazioni telefoniche notturne. Personaggi diversi, ma uniti dall’inadeguatezza nei confronti della vita. Perché, anche se pisci sull’inferno, tanto non si spegne.

"Conversazioni non previste con un chatbot" è un’opera narrativa che fonde diario intimo e dialogo letterario, strutturata in forma di conversazioni tra un uomo e un’intelligenza artificiale. Il testo integra elementi di saggio filosofico e si interroga sul futuro della coscienza, sulla natura umana e sul nostro rapporto con la tecnologia. Le risposte del chatbot alle domande dell’autore sono state riportate senza modifiche perché l’intento è anche quello di offrire un’istantanea autentica dello sviluppo dell’IA nel momento in cui l’opera è stata scritta.

"Piccolo manuale di sopravvivenza per leccaculi" è la guida semiseria che nessuno aveva mai osato scrivere… finora. Un viaggio spietatamente ironico, e dolorosamente vero, nell’universo parallelo dei leccaculi. Quelle creature misteriose, insidiose e sorprendentemente resistenti che popolano uffici, salotti, pranzi di famiglia e persino… l’aldilà. Con uno stile caustico e irresistibile, Marcello Leone, forte di oltre quarant’anni di esperienza come manager, tra multinazionali e dinamiche aziendali surreali, smaschera tic, posture, finti entusiasmi e inchini strategici. E lo fa con un’unica domanda in mente: perché certi esseri umani sono disposti a tutto pur di compiacere il potere, anche solo per un buffetto o una pacca sulla spalla? Un libro che fa ridere, riflettere e, magari, un po’ arrossire. Perché ammettiamolo: almeno una volta, lo hanno fatto tutti.