Tra le righe libri
Pnin. Antologia Nabokov racconti 2016
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2016
pagine: 148
Diari dell'ARMIR. I raccontI della ritirata e della prigionia di un fante e di un alpino
Giovanni Grandi, Elio Carli
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2016
pagine: 182
Un alpino artigliere della Cuneense e un fante guastatore della Cosseria sono protagonisti con altri duecentomila italiani della Campagna di Russia. Fanno parte dell’ARMIR che si attesterà sul Don dopo una estenuante avanzata lungo le steppe sovietiche. Nell’inverno tra il 1941 e il 1942 avviene l’attacco dei Russi che infrange le difese dell’Asse. Nei diari dei due giovani soldati i giorni della ritirata, la fuga, la cattura e la prigionia. Tra fame, tormenti, compagni congelati e abbandonati lungo le piste innevate, per il fante Giovanni Grandi alla fine c’è la fuga e la via di salvezza, mentre l’alpino Elio Carli cade prigioniero. Dopo la marcia del Davai per lui e i compagni si aprono le porte dei campi di concentramento. Qui il tifo che uccide centinaia di compagni, la fame che costringe gli internati a mangiare i topi, la paura, saranno le dure prove da superare prima di tornare a casa. Due diari che ancora una volta diventano manifesti contro le guerre.
Gallicano in guerra. Testimonianze, racconti, storie 1944-1945
Moreno Maffucci
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2016
pagine: 166
Il 22 maggio 1945 il Quartier Generale Alleato della provincia di Lucca emana il primo rapporto dettagliato della situazione del comune di Gallicano: la popolazione contava 4342 persone. Cinquanta le case distrutte. Cento le abitazioni danneggiate in maniera grave e 260 con danni lievi. Nel comune si trovano 1200 profughi provenienti da altre località mentre i senzatetto sono 2289 nel capoluogo, 258 a Bolognana, 75 a Verni, 303 a Fiattone, 133 a Perpoli, 179 a Campo, 35 a Cardoso. Cinque ponti sono stati distrutti, mentre si stima che sul territorio si trovino oltre 20.000 mine nascoste su 800 ettari. Queste provocano una media di un morto ogni due giorni e di tre feriti alla settimana. Otto i partigiani del comune caduti in combattimento con un numero di 30 cadaveri insepolti lungo la linea del fronte. Le fabbriche sono state tutte distrutte. Oltre 600 famiglie del comune si trovano prive di illuminazione. Gli edifici pubblici hanno subito gravi danni; nella scuola sono andati distrutti: 15 armadietti, 9 lavagne, 9 cattedre, 135 banchi, 60 sedie, 10 tavolini, 80 quadri murali per aule, 200 quadri artistici per i corridoi, 160 testi per la biblioteca, l'apparecchio radio.
Terrorismo rosso. La sinistra eversiva nell'Italia repubblicana
Marco Benadusi
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2016
pagine: 354
La storia del terrorismo rosso, dagli anni di piombo al ritorno delle Br con gli omicidi di D'Antona e Biagi. Un campo minato di depistaggi e inquinamenti, mistificazioni e patti di silenzio, la cui ragion d’essere va rintracciata nelle diffuse complicità di cui i gruppi armati poterono godere. Su due fronti distinti e paralleli: da una parte le contiguità, cioè le vicinanze ideali e materiali di un’area solidale o comunque compiacente; dall'altra le strumentalizzazioni volte a utilizzare il sovversivismo per logiche di potere. Con un capillare utilizzo delle fonti disponibili, il cammino della sinistra eversiva viene ripercorso soffermandosi sulle sue principali zone d’ombra: le origini della lotta armata, il livello internazionale, gli intrecci con il movimento extraparlamentare, le opache vicissitudini che portarono al declino e poi alla rinascita del brigatismo. Mentre procedono i lavori della nuova Commissione d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro, si propone anche un’originale analisi di questo fondamentale e irrisolto capitolo dell’Italia repubblicana.
La donna francese. Garçonne e femme fatale
Daniela Cimadamore
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2016
pagine: 206
Durante la Prima Guerra Mondiale, la donna francese viene mobilitata per sostituire in diversi ambiti gli uomini che erano al fronte. Al termine del conflitto, così, si intraprende, per la prima volta nella storia, un cammino verso una difficile e contrastata emancipazione. Se da una parte la donna borghese si trova libera di subentrare in settori lavorativi prima di allora riservati ai soli uomini, al contrario, nella realtà di provincia ne rimane quasi esclusa a causa della forte reticenza ad una liberalizzazione della donna che avrebbe potuto vederla indipendente economicamente e quindi lontana dai canoni tradizionali. Gli anni Venti diventano folli tra balli, cinema e feste; palcoscenico di forti contrasti tra una dominazione maschilista che coinvolge anche la medicina, accusando le donne di perdere la femminilità e di scadere in una vera malattia deviante. Non meno importante è quel diritto alla citoyenneté non concesso, per il quale si lottava fin dai tempi della rivoluzione francese. Per comprendere meglio l’importanza di questo periodo storico se ne è analizzato il carattere anticonformista ed emancipatore partendo dal romanzo "La Garçonne" di Victor Margueritte.
Andrea De Vita un liberale. L'impegno civile
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2016
pagine: 162
Rileggere i discorsi, gli articoli, gli interventi dell’avvocato Andrea De Vita aiuta oggi a capire la vera sintesi dell’impegno politico e civile al termine della Seconda guerra mondiale. Lezione di vita e di passione, ma anche e sopratutto spunti di riflessione per la politica attuale. “Ricordino i beati possidenti-scrivere De Vita nel 1945-che il voler possedere tutto non è possibile, quando i più sono privi del necessario; che le rivoluzioni sono provocate dai gretti conservatori; ed è savio consiglio dare oggi spontaneamente ciò che può essere preso domani coattivamente. E non dimentichino i diseredati dalla fortuna che non con i capovolgimenti improvvisi, ma con il lavoro e con il risparmio possono modificare la loro condizione. Ciò che non viene guadagnato col sudore della fronte non rimane nelle tasche: la farina del diavolo se ne va in crusca”. Brano tratto dall'articolo dal titolo “Il governo modello secondo gli antichi” di Andrea De Vita uscito sulla Gazzetta del Serchio numero 35 (anno II) 11-12 marzo 1945.
Iena. Diario di un partigiano dietro la Linea Gotica in Garfagnana (1944-1945)
Giuseppe Lazzarini
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2015
pagine: 176
La Resistenza in Garfagnana è stata negli ultimi anni studiata, cercando di capirne le dinamiche, le azioni e l'impatto che questa ha avuto sull'andamento del conflitto. Diverse centinaia furono i giovani che salirono "all'alpe" formando piccole formazioni e bande partigiane. Tra queste le maggiori furono il Gruppo Valanga e la 1° brigata della divisione "Garibaldi Lunense". Questo libro nasce intorno al diario di un ragazzo di 19 anni, Giuseppe Lazzarini "Iena", che nel 1944 scelse di "fare" il partigiano entrando nel battaglione "Marco", passando poi in uno degli altri tre (dallo scritto non si comprende se il 2°, 3° o 4°), partecipando all'attacco delle Rocchette di fine novembre e al successivo sbandamento della formazione. Ma mentre molti dei suoi compagni scelsero di passare il fronte, lui con pochi altri rimase in Garfagnana. Iniziò un periodo di tormenti e sacrifici. Il libro è introdotto dal saggio "I piccoli maestri. Un ritratto del movimento partigiano italiano" di Andrea Giannasi.
I ribelli della montagna jugoslava. Storia della divisione italiana partigiana «Garibaldi» 1943-1945
Francesco Filiali
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2015
pagine: 140
La Divisione "Garibaldi", che ha operato in Jugoslavia dalla fine del 1943, fu vittima di un fatto inaudito: l'abbandono da parte del governo di Badoglio e del Re di interi reparti dell'Esercito in territorio occupato dal nemico. Per questo resistere, per quei corpi dell'Esercito, era condizione di vita. Ma resistere a chi? All'Esercito tedesco che dopo l'8 settembre 1943 aveva occupato l'Italia ormai da ex-alleato; oppure resistere ai partigiani jugoslavi che avevano conosciuto l'occupazione italiana in certi casi con la medesima ferocia dell'occupante tedesco? Fino al 2 dicembre la confusione contribuisce all'esposizione delle truppe italiane agli attacchi sia del vecchio, sia del possibile nuovo alleato. La riorganizzazione è una necessità, il dovere degli ufficiali, verso i quali si voltano gli uomini abbandonati, esposti all'incombente inverno, è di non lasciarli in piccoli gruppi contro il nemico. Necessario dunque ricostituire un corpo militare in grado di difendere se stesso e soprattutto di trovare una nuova ragione per combattere. Scelsero così questi uomini di farlo a fianco di chi lottava il nemico comune: il nazifascismo.
Il pratofiorito. La mia famiglia due secoli di storia
Libro: Libro rilegato
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2015
pagine: 236
È difficile e forse impossibile dire quando e come ebbe origine la prima famiglia Giannini di S. Cassiano di Controni. L'antenato più antico rintracciato fu un certo Iacopo, il quale visse in detto paese al tempo in cui Cristoforo Colombo scopriva l'America. I colossali castagni delle selve vicine a casa, uno dei quali tanto grosso che cinque persone riescono appena ad abbracciarne il fusto, furono piantati forse da lui. Pare che gli antenati provenissero da Celle, la Villa più alta. E si troverebbero conferme in alcune ricevute rilasciate verso la metà del 1600 a Agostino Giannini di Celle, che probabilmente abitava nella primitiva casa paterna. Se ciò fosse vero, la casa originaria della famiglia sarebbe andata distrutta, perché Celle e Cerro, due altre ville che appartenevano a S. Cassiano, furono insieme travolte da una frana, nel 1784. Se gli antenati provenivano da Celle, si deve a loro, verso la fine del 1700, la costruzione dell'attuale casa a Cocolaio. A partire da questo periodo si è riusciti a ricostruire tutta la storia della famiglia, e risulta che il Sere Mariano ebbe un unico figlio di nome Giuseppe il quale sposò una vedova di Palleggio, la nonna Eufemia Lucchesi.
Il romanzo autobiografico. «La bambina» di Francesca Duranti
Anna L. Del Carlo
Libro: Libro rilegato
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2015
pagine: 138
Questo saggio mostra come sia possibile l'identificazione del romanzo autobiografico come Bene Culturale, muovendo da un'analisi che non va a discordare con il concetto di bene così come è definito dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, ma che affianca ad esso un'altra considerazione, quella che estende il valore di Bene Culturale anche a quei beni che non sono giuridicamente e universalmente riconosciuti tali, che ne sono però intimamente legati e fondamentali per la loro conservazione. Alla descrizione dell'autobiografia come genere letterario prima e bene culturale dopo, segue una esemplificazione di ciò che si studia attraverso l'analisi approfondita del romanzo di Francesca Duranti, "La Bambina", secondo una chiave di lettura volta a rintracciare i molti elementi culturali che possono essere considerati parte del patrimonio della nostra collettività. Lo studio, preceduto da una intervista rilasciata da Francesca Duranti, è il risultato di un lavoro di ricerca mirato a ricavare dalla narrazione i numerosi segni culturali racchiusi nel romanzo: dalla Storia della seconda guerra mondiale, all'arte di cui la villa di Gattaiola.
La grande guerra attraverso le istantanee del tenente Gustavo Weiss
Libro: Libro rilegato
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2015
pagine: 202
Uscito dalla Regia Accademia come Aspirante Ufficiale d'Artiglieria, nel 1915, dopo il corso accelerato di 86 giorni, Gustavo Weiss venne assegnato al Fronte della Carnia, Comando del XII Corpo d'Armata - Sezione Cartografica. Il compito dei militari della Sezione consisteva nel tenere continuamente aggiornata, in base ai dati reali sul terreno, la cartografia disponibile per i Comandi dell'artiglieria e della Fanteria sulla linea del Fronte. L'ufficiale ebbe modo di scattare numerose fotografie di trincee, batterie d'artiglieria, gruppi di prigionieri, una visita del Re Vittorio Emanuele III, alpini sulla neve in prima linea, e ancora panorami, paesi e aerofotografie. Ottantacinque scatti inediti della Grande guerra. Gustavo Weiss passò dal grado di Aspirante a quello di Sottotenente e poi Tenente nell'arco di pochi mesi: i Subalterni facevano presto a passare di grado sostituendo i predecessori feriti o caduti. Le testimonianze di guerra del Tenente Weiss si perdono poco prima dei tragici fatti di Caporetto; con lo sfondamento del Fronte della II Armata e il crollo dell'intero Fronte dell'Isonzo anche il XII Corpo d'Armata ripiegò verso l'Altopiano dei Sette Comuni.
Gli occhiali di Sara
Ciro Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2015
pagine: 192
Siamo alla fine del 1990. Il muro di Berlino è appena crollato; la gente dell'Europa dell'Est vive con grandi aspettative il cambiamento, mentre nel resto d'Europa il benessere degli anni ottanta sembra sbriciolarsi. Enrico Fontana, romano e benestante, è figlio di un gerarca fascista, ucciso dai partigiani, e di una donna illuminata della borghesia romana, morta due anni prima. L'uomo è alla soglia dei cinquant'anni, vive di rendita e spende la sua esistenza tra piaceri e viaggi. Durante un soggiorno a Praga, incontra Elisheva Kundrova, un'anziana ebrea sopravvissuta ad Auschwitz, e Judita, la pronipote. Le due donne gli raccontano di Sara e degli orrori dell'Olocausto, rivelando pian piano una sconcertante verità che lo riguarda.

