Venturaedizioni

Le filastrocche strampalate, con i tanti personaggi che appaiono e scompaiono, che un po' vogliono dire e un po' no, continuano a stupirmi. Se chiudo gli occhi sento ancora il loro reiterare ritmico, pieno di suoni onomatopeici, che hanno accompagnato me bambina nel sogno e nel gioco. Vivo ancora il grande divertimento con chi me le narrava e me le cantava: mamma, nonne e zie. Un dono d'amore immenso con il quale regalavano a me, alle mie sorelle e ai miei fratelli la memoria storica de loro vissuto popolare: immagini di vita familiare, contadina e marinara, piene di ironia e di saggezza. Non finirò mai di ringraziare e ricordare tutte questa belle persone soprattutto perché è da allora che ho cominciato& ad imparare tutto quello che c'era da sapere. Età di lettura: da 4 anni.

Il vento di Mbour è la storia intensa e toccante di Seydou, un giovane talibé senegalese, cresciuto all’interno di una daara, una scuola coranica in cui la religione si intreccia alla sofferenza, alla povertà e all’emarginazione. La sua vita è segnata fin dall’infanzia da un’esistenza di mendicanza forzata, privazioni e silenzi opprimenti. Eppure, anche in mezzo alla miseria, Seydou conserva uno sguardo curioso e una forza silenziosa che lo spinge a immaginare una via diversa, una libertà possibile. Attraverso il suo percorso, il romanzo dà voce a una realtà spesso ignorata: quella di milioni di bambini africani costretti a sopravvivere ai margini, tra abusi e sofferenze. Ma accanto alla denuncia sociale, emergono anche i colori, la bellezza e la forza dell’Africa, terra di contrasti profondi, dove il dolore convive con la gioia, la disperazione con il coraggio.

Un articolo di giornale, letto per caso in una cucina di campagna, riporta alla memoria un mondo che pare lontano – quello dei furti di bestiame, delle paure notturne, dei silenzi tra le colline. Ma dietro quelle righe c’è molto di più: la storia di una famiglia, dei suoi non detti e delle sue ferite, del tempo che separa e ricongiunge le generazioni. In una casa immersa nel verde, durante un’estate che sembra non finire mai, Lory osserva i grandi – il padre, la madre, i nonni – intrecciare parole, segreti, nostalgie. Le loro vite si riflettono l’una nell’altra come in uno specchio incrinato, dove ogni gesto domestico svela un ricordo, una paura, un amore mai detto. Romanzo corale e intimo insieme, Ladri di mucche racconta la vita nelle sue piccole verità quotidiane, i legami che ci definiscono e ci imprigionano, la tenacia dei sentimenti che resistono al tempo. Tra città e campagna, passato e presente, la storia di una bambina e del suo sguardo che impara a vedere il mondo degli adulti.

1717, taverna di un piccolo porto. Pochi arrivi, nessuna partenza. In quelle acque ferme è assopito Seppia, in attesa che si alzi il vento per riemergere e gonfiare tutte quelle vele per cui il viaggio non è mai finito.

"... il tutto sembra suggellarsi come la salsedine sui tamerici..."