Zambon Editore
Manifesto do partïo comunista. Testo genovese
Karl Marx
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2018
pagine: 64
La posizione di Pasolini nei confronti del dialetto è sia affettiva — legata al ricordo dell'infanzia e della madre —sia politica, ovvero schierata contro quel paradigma che vorrebbe fare del dialetto un'espressione meramente locale e di scarso valore nazionale. L'attenzione — critica e linguistica — dedicata dallo scrittore friulano alla letteratura dialettale ci è sembrata di cosi vasta portata da giustificare l'uso della sua penna come introduzione a questo Focus. «Il contadino che parla il suo dialetto è padrone di tutta la sua realtà». Così scriveva Pier Paolo Pasolini in "Dialetto e poesia popolare", testo critico del 1951 dedicato alla differenza esistente tra poesia dialettale e poesia popolare. Ma sull'argomento lo scrittore tornerà più e più volte, tra il 1944 e il 1958. Il suo rapporto con la lingua sarà sempre e prima di tutto emotivo: col friulano delle poesie giovanili, ma anche col romanesco di "Ragazzi di vita", "Una vita violenta" e "Accattone"; col napoletano del "Decameròn" o l'abruzzese del "Vangelo secondo Matteo". Pasolini vedeva nel dialetto l'ultima sopravvivenza di ciò che ancora è puro e incontaminato. Come tale doveva essere "protetto", per questo — nel 1943 — aprirà una scuola per l'insegnamento del friulano accanto all'italiano. L'esperimento verrà bloccato sul nascere dal provveditorato di Udine, ma Pasolini lo riproporrà due anni più tardi con la fondazione dell'Academiuta di lenga furlana, una sorta di laboratorio linguistico attraverso il quale cercherà di rendere onore al friulano occidentale, fino ad allora realtà linguistica soltanto orale, rintracciandone le radici storiche trecentesche e nella tradizione romanza. Partendo da "Dialet, lenga e stil" del 1944, in cui si adopera nell'analizzare il rapporto tra la lingua nazionale e il dialetto locale — risalendo addirittura ai tempi in cui il latino era lingua ufficiale e l'italiano soltanto un dialetto — sono molti i testi in cui l'autore ripercorrerà le origini storiche, geografiche e culturali della tradizione orale. Ne citiamo soltanto tre, scelti unicamente per l'ampiezza delle considerazioni in essi contenuti: "Sulla poesia dialettale" del 1947, "Pamphlet dialettale" apparso tra il 1952 e il 1953, "Passione e ideologia" composto tra il 1948 e il 1958.
Capire lo stato di Israele. Ideologia, religione e società
Yakov M. Rabkin
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2018
pagine: 296
Questo testo è un invito alla riconciliazione con l'ebraismo: esso segna con la precisone di un bisturi una netta linea di separazione fra lo spirito ebraico e il cancro sionista. Esso denuda l'inganno in cui cadono coloro che, rinnegando religione e morale, sono proiettati verso le ingannevoli lusinghe del mondo. Un ebreo con la mente aperta, leggendo questo libro, scoprirà la parte migliore di sé stesso.
Non sono fiabe da mille e una notte. Testo arabo a fronte
Faten El-Dabbas
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2018
pagine: 100
Le fiabe da Mille e una Notte hanno trasformato l'Oriente in un luogo del sogno, dei colori variopinti, dei vestiti, dei tesori e dei canti. E soprattutto della giustizia. Alla fine, alla narratrice di talento Sheherazade, il sultano concede la grazia affinché possa continuare a raccontare ogni sera le storie iniziate la sera precedente. "Ora, che cosa ne è del mio Oriente? Come percepisco la mia patria da lontano? L'Occidente come percepisce me come tedesca di origine palestinese? Mi concede la grazia? E la concede ai miei compatrioti? Concede questa grazia, mostrando la comprensione e trasformandola poi in senso di giustizia, quando gli racconto le storie che non sono fiabe da Mille e una Notte', ma la realtà?" si chiede Faten El-Dabbas.
Domani è il '68. 50 fogli di diario quasi-privato di un militante
Gian Luigi Nespoli
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2018
pagine: 64
È la vigilia del '68. Mentre si avvertono le prime avvisaglie della "grande esplosione", i gruppi rivoluzionari, che consumano la loro rottura con il riformismo ed il revisionismo dei partiti della sinistra istituzionale, dibattono la questione del nuovo partito rivoluzionario e ne tentano la pratica costruzione. È la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova stagione di lotte? Il '68 darà in parte una risposta a questa domanda. In questo diario, attraverso la problematica del rapporto "privato-politico" di un militante, traspare lo sforzo di condurre a fondo la rottura con le posizioni del tradimento di classe, distruggendo nel contempo il mito del partito-chiesa, per una nuova prospettiva rivoluzionaria.
Il funerale di Rosa Luxemburg
Carlo Capuano
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2018
pagine: 64
Qui raccontiamo la storia di due vite consumate in una breve stagione, ma vissute con un'intensità atta a risvegliare le disorientate masse lavoratrici che procedevano a stento fra le lusinghe dell'industrializzazione che avanzava e l'inquietudine provocata da un reale stato di bisogno che di giorno in giorno diventava sempre più insopportabile. È passato un secolo dalla morte di Rosa Luxemburg, eppure la sua nitida visione della catastrofe che avrebbe distrutto la Germania e travolto l'intera Europa con il dramma della guerra, meraviglia ancora gli storici e gli studiosi. L'energia profusa dalle sue parole, mai piegate dalla dura repressione di cui Rosa fu vittima, raccolgono ancora oggi un riconoscimento ampio, quasi totale, come pochi personaggi riescono a realizzare.
Un Sessantotto lungo una vita
Fulvio Grimaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2018
pagine: 96
"Questo scritto viene pubblicato in Germania nel catalogo della mostra sul '68 del Dipartimento federale per la cultura politica. Lascio ai miei lettori questo lungo testo su quello che considero il periodo più significativo nella storia recente del nostro paese, il decennio '68-'77. Un decennio di cui non si dovrebbe perdere la memoria e di cui si devono contrastare le analisi strumentali, quelle fatte con facile senno di poi, spesso denigratorie, o mettendo al centro le scelte opportuniste e il degrado politico e morale di alcuni personaggi allora molto in vista. Si tratta anche di una mia esperienza personale di grandissima intensità e che alle radici molto lontane nel tempo aggiunge un retaggio che non muore." (Fulvio Grimaldi). Prefazione di Vladimiro Giacché.
Effetto boomerang. Riflessioni su guerra, terrorismo, islam e libertà di espressione
Michel Collon
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2018
pagine: 272
Chi ha creato Al Qaeda e utilizzato Daesh? Cosa non ci hanno detto sul caso Charlie Hebdo? Quali sono le responsabilità dei politici e dei media in questi drammi che esacerbano il razzismo e lo "scontro di civiltà"? La falsa promessa «meno guerre, meno colpi di stato» annunciata da Trump in piena campagna elettorale non trova spazio nel quadro geopolitico attuale che fa del terrorismo lo strumento principale della politica estera statunitense. Noto analista delle strategie imperialiste e della disinformazione mediatica, Michel Collon fa luce sul dossier del terrorismo come arma segreta per annientare i paesi che danno fastidio. Operazione Bin Laden in Afghanistan, e poi Bosnia, Kosovo, Caucaso, Iraq, Libia, Siria...
Libazar e terra
Julia Sigmond, Sen Rodin
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2018
pagine: 496
"Dal sottotitolo "sonata a quattro mani in due tonalità" apprendiamo che si tratta dello scritto comune di due autori, entrambi musicisti, Julia Sigmond ungherese, e Sen Rodin italiano. Sulla dichiarata forma di sonata e sulle due tonalità è opportuno fare qualche considerazione dato che queste espressioni metaforiche esprimono perfettamente l'originale struttura dell'opera. Fin dalle prime pagine si nota l'intreccio di due serie di eventi: la prima ha luogo su Libazar, pianeta gemello di Terra, situato in un'altra galassia, a 40.000 anni-luce dalla Via Lattea. La seconda ha luogo sulla nostra Terra. Alcuni dei personaggi viaggiano da un mondo all'altro, influenzandone gli eventi. Nel capitolo 41 appare il terzo scenario: il Sottosuolo di Libazar, retto dai robòtidi (discendenti dei robot). La lettura di questa "Sonata a quattro mani in due tonalità" è stata per me un'esperienza di valore che ha arricchito la mia mente e la mia fantasia." (Dalla prefazione di Luiza Carol)
Guerra nucleare. Il giorno prima. Da Hiroshima a oggi: chi e come ci porta alla catastrofe
Manlio Dinucci
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 303
Sembra di vivere nel film "The day after" (1983), in quella cittadina del Kansas dove la vita scorre tranquilla accanto ai silos dei missili nucleari, con la gente che il giorno prima ascolta distrattamente le notizie sul precipitare della situazione internazionale, finché vede i missili lanciati contro l'URSS e poco dopo spuntare i funghi atomici delle testate nucleari sovietiche. Questo libro ricostruisce la storia della corsa agli armamenti nucleari dal 1945 ad oggi, sullo sfondo dello scenario geopolitico mondiale, contribuendo a colmare il vuoto di informazione creato ad arte su questo tema di vitale importanza. Si è diffusa la sensazione che una guerra nucleare sia ormai inconcepibile e si è creata di conseguenza la pericolosa illusione che si possa convivere con la Bomba. Ossia con una potenza distruttiva che può cancellare la specie umana e quasi ogni altra forma di vita. Lo possiamo evitare, mobilitandoci per eliminare le armi nucleari dalla faccia della Terra. Finché siamo in tempo, il giorno prima.
Progetto Apocalisse. I piani del Pentagono per la guerra nucleare
Paul H. Johnstone
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 228
Paul Johnstone, padre della saggista e scrittrice Diana, una volta conclusi brillantemente gli studi in Europa, fu chiamato a far parte di un think tank del governo Roosevelt in pieno New Deal. Durante la seconda guerra mondiale operò nell'intelligence in Asia e a fine conflitto farà parte di un gruppo di analisti del Pentagono al più alto livello per venti anni. Partecipa alle analisi e alle pianificazioni di attacchi nucleari aerei con calcolo delle percentuali di perdite umane sui territori bombardati: 40%, 60% computando il numero dei decessi in funzione della distanza dal punto di caduta della bomba. Inizialmente non venivano considerati i danni genetici che si sarebbero prodotti negli anni. La sua testimonianza è preziosa perché descrive in prima persona sia l'atmosfera nella quale venivano prospettate le incursioni, che l'esaltazione del pericolo della guerra fredda e dell'invasione dell'Europa da parte delle orde russe. Il racconto di Johnstone è particolarmente interessante perché descrive situazioni che si stanno verificando nuovamente, a settanta anni di distanza, con le stesse modalità.
Il muro della Hasbarà. Il giornalismo embedded de «La Stampa» in Palestina
Amedeo Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 384
«Il libro di Amedeo Rossi... (è) un'analisi meticolosa e puntigliosamente documentata di come certa stampa italiana mainstream informa i suoi lettori al riguardo delle politiche del governo e dell'autorità militare israeliani nei confronti del popolo palestinese.» (dalla prefazione di Moni Ovadia) «Lavoro importante questo di Amedeo Rossi su un tema già abbondantemente esaminato soprattutto in altri Paesi (lo stesso Rossi in una nota ricorda le opere più significative) ma con una decisiva differenza: avere concentrato l'attenzione solo su un quotidiano gli ha consentito di svolgere una disamina concreta, puntigliosa, certosina, inattaccabile.» (dalla postfazione di Ugo Giannangeli)
De finitudine. (Sulla nozione di finito e su altre questioni oziose)
Franco Oliva
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 192
Nella storia del pensiero filosofico il tema del "nulla" e della "finitezza" è stato dibattuto fino alle conseguenze estreme della riduzione hegeliana della negatività ad esito della natura ostensiva del linguaggio. Cogliendo la matrice di tale processo nella scissione aristotelica dell'"oùoia", Giorgio Agamben ritrovava, tuttavia, in tale frattura la ragione non solo di ogni metafisica - costituente di per sé il tema originale della filosofia - ma di ogni scienza che, muovendosi più o meno consapevolmente nell'ambito tracciato dalla metafisica, presupporrebbe, comunque, la differenza tra l'indicare ed il significare. Impostazione, questa, che ha determinato nell'arco degli ultimi duemila anni una sorta di divaricazione della filosofia dagli assunti metodologici del pensiero scientifico ed una sottovalutazione delle risposte da questo fornite all'enigmaticità tematica del "nulla". Avendo, tuttavia, la fisica attuale posto al centro della sua ricerca l'informazione, la scienza è tornata per qualche verso a dialogare con la filosofia secondo una consuetudine originaria. La natura del rapporto dell'osservatore con il mondo, inteso come sistema niente affatto oggettivo di relazioni univoche - ripropone, peraltro, in altra forma, quella relazione - coincidente, per Paul Chauchard, con lo psichismo riflesso - che, una volta nata come effetto di un gioco di probabilità, non potrebbe essere colta in seno al cosmo come una semplice struttura passeggera. Prospettiva, questa, nella quale le nozioni di "finitezza" e di "nulla" altro non denoterebbero, in una comune prospettiva gnoseologica, che la definitiva estinzione di tale super-struttura, la scomparsa del suo sguardo dal mondo.

