Editori Riuniti University Press: Saggi. Filosofia
Storia della filosofia morale
Marco Ivaldo
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2009
pagine: 191
Ogni volume di questa collana indaga il nucleo della materia o dell'orientamento filosofico alla luce delle più recenti prospettive teoriche. Marco Ivaldo è docente di Filosofia morale presso l'Università "Federico II" di Napoli.
La legge naturale in John M. Finnis
Tommaso Scandroglio
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2009
pagine: 188
Verso un'estetica del cinema
Domenico Spinosa
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2007
pagine: 238
Hugo Münsterberg (1863-1916) insegnò psicologia e filosofia ad Harvard elaborando una sua "filosofia dei valori" ispirata all'idealismo volontaristico di Fichte, mentre nel campo della psicologia fisiologica si è occupato soprattutto della correlazione tra attività motoria dei centri cerebrali e intensità della percezione. Ed è proprio nel mezzo di questi due ordini di discorso che si va a inserire il suo pionieristico studio, The Photoplay. A Psychological Study (1916), riconosciuto come uno fra i più importanti saggi teorici sull'arte cinematografica con la pretesa di fondare e di elaborare una prima epistemologia del cinema. Questo volume ricostruisce, attraverso l'ampia e significativa opera dell'autore, l'impianto e lo sviluppo della sua indagine sull'esperienza artistica che si muove in un orizzonte di problemi definito, da un lato, da una teoria psicologica dell'arte (messa anche in relazione alle sue applicazioni pedagogiche) e, dall'altro, da una "filosofia dei valori estetici". Pertanto, esso mira, nel suo insieme, a mettere in connessione le ricerche sul cinema di Münsterberg (che, specie negli ultimi decenni, hanno attirato l'attenzione di molti studiosi) con le sue concezioni estetiche di ordine psicologico, ma anche e innanzitutto di ordine filosofico che le anticipano cronologicamente e le fondano logicamente.
Il terzo incluso. Filosofia della differenza e rovesciamento del platonismo
Monia Andreani
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2007
pagine: 282
C'è stato un progetto di parricidio filosofico da parte di Deleuze, Derrida e Foucault nei confronti di Platone? Il libro indaga la lettura dell'origine della tradizione filosofica occidentale da parte dei filosofi della differenza e il loro tentativo di rovesciamento, di ritorno a Platone nella modalità del suo negativo. Dalle pieghe del testo platonico emerge una differenza non riconciliata che mette in crisi l'impianto della dottrina delle idee e si rivela fondamentale per l'assetto del pensiero francese contemporaneo. Monia Andreani riconcettualizza la differenza come un superamento della divisione duale e un'apertura al terzo; in esso trova spazio sia il pensiero deleuzeano dell'immanenza della vita; sia la posizione foucaultiana del soggetto come luogo per una trasformazione etica.
Trasfigurazioni quotidiane. Elogio dell'esercizio
Michelantonio Lo Russo
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2007
pagine: 126
Questo libro indaga la nozione di filosofia come stile di vita. La ricerca muove attorno alle pratiche che nelle scuole filosofiche antiche erano ritenute indispensabili per la costituzione del soggetto morale. Pratiche in cui l'elemento del portamento, della tenuta del soggetto che decideva di abbracciare uno stile di vita conforme a certi dogmi, era risultato di un riflessivo autoposizionamento. Centrale risulta dunque la nozione di esercizio, vale a dire delle pratiche che garantivano la continuità, la tenuta morale del soggetto, proprio perché intese come una sorta di imprescindibile momento che assicurava la continuità tra i dogmi e la vita quotidiana. La pratica degli esercizi porta a vedere la vita con altri occhi. Il risultato ideale è un quotidiano trasfigurato, arricchito dall'allenamento ad inserire gli eventi della vita in un preciso sfondo di senso.
Il pensiero che prova. Il destino nella riflessione filosofica di fine Settecento in Germania (Herder, Schelling, Hölderlin, Hegel)
Antonio Carrano
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2007
pagine: 244
Annoverato da Kant, con quello di felicità, tra i concetti "usurpati" di cui non si può legittimare il possesso dal semplice uso (come neppure l'uso, verrebbe da dire, dal semplice possesso), quello di destino non solo ricorre in maniera apparentemente innocua nel discorso filosofico, ma è stato oggetto nel corso della storia di saltuarie analisi. Il più delle volte, la sua trattazione è stata inglobata con esito incerto nel corpo della riflessione dai filosofi, i quali ne hanno modellato il contorno secondo le esigenze culturali del proprio tempo o lo hanno legato a più stretti interessi speculativi. È questo il caso degli autori trattati in questo libro: non tutti appartenenti alla stessa generazione, ma accomunati da legami più o meno evidenti, in una delle stagioni più intense della storia del pensiero, a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, in cui avvenne la tormentata gestazione dell'idealismo classico tedesco.
L'enigma della trascendenza. Riflessi etico-politici dell'alterità
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2006
pagine: 303
Appartenenze sconosciute. Politiche della traduzione culturale
Vania Baldi
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2006
pagine: 98
Intorno a ciò che si definisce appartenenza aleggia una semantica che generalmente riconduce alla velleità di una padronanza se non all'egoismo di una proprietà. Sia essa intesa nella sua declinazione politica o religiosa, sessuale o etnica, geografica o economica, l'appartenenza sarebbe, in questa veste, qualcosa di esclusivo con pretese onnicomprensive, una condizione naturalizzata da difendere con dispetto e gelosia. Persistono altre modalità di farne esperienza e di promuoverne le potenzialità: di fianco al suo aspetto possessivo risiedono quegli altri dell'appropriatezza, della pertinenza, dell'adeguatezza. Attitudini che caratterizzano l'appartenere come una condizione storicamente acquisita, socialmente filtrata, psicologicamente dinamica e antropologicamente plastica alle realtà che pungolano in corso d'opera. Qualità culturali di cui si arriva a disporre attraverso un partecipato ri-conoscimento della propria storia come percorso prospettico, del proprio interesse come essere coinvolti, del proprio come impensato. Nell'ordinarietà delle pratiche tale riconoscimento può eludersi e contrastare, ma anche abilitarsi alla coesistenza, può intorpidirsi tra le retoriche ufficiali o resistervi facendo leva sull'esercizio critico e riflessivo della traduzione culturale.
Paradigmi della verità in Platone
Giovanni Casertano
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2007
pagine: 286
C'è una immagine di Platone che viaggia dall'antichità ad oggi, l'immagine cioè di una filosofia che stabilisce nettamente i confini e l'opposizione tra corpo e anima, tra sensi e ragione, tra cose e idee, tra opinione e conoscenza. Tra vero e falso. Ma una lettura diretta e senza preconcetti della pagina platonica, inserita volta a volta nel singolo contesto di ogni singolo dialogo, non conferma quasi mai quell'immagine. Questo studio si propone di inseguire l'idea della verità in tutti i dialoghi di Platone. Per scoprire che anche la "verità platonica" non è quella che vive in un ipotetico mondo delle idee, separato da ogni possibile contatto col mondo concreto e reale, così come l' "amore platonico", il "proposito platonico", e tutto ciò che, ancora oggi, qualifichiamo con quell'aggettivo, con l'esplicito proposito di individuarlo in termini di pura astrattezza. La verità platonica ha a che fare esattamente col nostro mondo di incertezze, inquietudini, errori, fallimenti; ma anche col nostro mondo di relative certezze, di aspettative, di volontà di cambiamento, di ricerca di un orizzonte più ampio di espressione e di comunicazione: in una parola, col nostro concreto vivere in un mondo reale, col nostro concreto atteggiarci nelle molteplici prospettive, private e pubbliche, entro le quali lo viviamo. Per scoprire, alla fine, che essa è una questione, più che di logica o di metafisica, di vita e di scelte di vita.