Edizioni ETS: Filosofi e filosofia del diritto
L'analisi dei diritti. Teoria e logica giuridica nella jurisprudence anglosassone
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 231
Tra i concetti che svolgono una funzione operativa di importanza fondamentale nel ragionamento giuridico, quello di ‘diritto’ (nella sua accezione soggettiva) occupa una indiscussa centralità, che è andata intensificandosi con gli sviluppi più o meno recenti dell'odierno Stato costituzionale. È un fatto ormai incontestabile che viviamo nell'età dei diritti. Sta a testimoniarlo la pervasività del linguaggio dei diritti, sempre meno circoscritta agli ambiti che gli sono propri, bensì caratterizzata da una dimensione culturale e sociale assai più ampia: oggi, nel discorso morale, politico e giuridico, la gran parte delle rivendicazioni si esprime attraverso il linguaggio dei diritti. Alla sua conclamata pervasività non corrisponde, però, alcuna riconoscibile univocità, anche per gli usi disparati a cui si presta. Da qui l'esigenza, sempre più avvertita, di una riflessione in grado di offrire una migliore comprensione del linguaggio dei diritti che renda conto della sua articolazione complessa identificandone i suoi elementi caratterizzanti. A questo scopo, il volume si propone di offrire una presentazione critica del dibattito in tema di diritti sviluppatosi nell'area culturale di lingua inglese, degli ultimi due secoli, nell'ambito della tradizione filosofico-giuridica di stampo analitico. La selezione dei saggi raccolti nell'antologia (che – con un'unica eccezione – non erano apparsi precedentemente in lingua italiana) intende essere rappresentativa dell'opera di chiarificazione concettuale realizzata dalla analytical jurisprudence, i cui esiti – vere e proprie acquisizioni al dibattito o essenziali tasselli per la discussione di questioni aperte – costituiscono elementi irrinunciabili per l’analisi del linguaggio dei diritti. Prefazione di Giorgio Pino.
Scritti sulla certezza tra teoria e prassi del diritto
Lon L. Fuller
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 249
È la prima volta che la filosofia del diritto italiana dedica un'intera antologia al pensiero e alla figura di Lon L. Fuller. Al suo interno Andrea Porciello offre al lettore la traduzione di sei scritti del giurista americano, del tutto centrali all'interno della sua produzione, che fanno riferimento all'annosa questione della certezza giuridica. I primi due scritti, Il realismo giuridico americano del 1936 e un estratto de Il diritto alla ricerca di se stesso del 1940, trovano il proprio centro tematico nel rapporto tra la certezza giuridica ed il concetto di diritto così come proposto dal positivismo giuridico dell'ottocento, e dalle varianti del realismo americano e del normativismo kelseniano: Fuller discute, innanzitutto, del modo in cui queste due grandi avanguardie del positivismo giuridico del novecento abbiano interpretato il tradizionale concetto positivista di certezza. Il terzo scritto, Cos'è una finzione giuridica del 1931, è dedicato all'antica e controversa questione della fictio juris. Anche in questo caso il problema della certezza emerge in modo nitido: le finzioni, tanto quelle antiche quanto quelle moderne, tanto nei sistemi di common law quanto in quelli continentali, incidono in modo diretto sulla certezza giuridica, creando modelli di ragionamento che potremmo definire quasi logici, e quindi prevedibili dal punto di vista della giustizia o della desiderabilità morale, ma non altrettanto da un punto di vista strettamente logico-giuridico.
L'ermeneutica giuridica tedesca contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 266
L’antologia è volta alla rivalutazione dell’Ermeneutica Giuridica Tedesca Contemporanea (EGTC), movimento di pensiero sorto in Germania tra la prima e la seconda metà del secolo scorso, in seguito penetrato nella filosofia e nella scienza del diritto di vari Paesi, tra cui l’Italia, a partire dagli anni ’70. Alla base vi è la convinzione che il pensiero ermeneutico-giuridico, se non ridotto a mera discussione sulla centralità dell’interpretazione nel diritto contemporaneo, potrà continuare a fornire un contributo determinante ai principali ambiti della cultura giuridica: alla filosofia del diritto, alla teoria e alla scienza giuridica, nonché alla stessa prassi giudiziaria. Necessaria a tal fine è la messa a fuoco dell’identità dell’EGTC, la quale passa per il recupero dei suoi testi fondativi, ancora poco conosciuti, perché mai tradotti oppure pubblicati in volumi ormai esauriti. La selezione qui proposta offre il quadro di un movimento caratterizzato da un’idea fondamentale e da alcune tesi e categorie originali ruotanti attorno ad essa. A tale articolazione logica si uniforma l’organizzazione dell’antologia, suddivisa in quattro parti, ciascuna preceduta da un’introduzione dei curatori. Così, l’idea fondamentale dell’EGTC è che l’esperienza giuridica, lungi dall’essere riducibile a un insieme di norme, si realizzi nella dialettica incessante tra norme e fatti. Ad essa si collegano tre tesi principali: della precomprensione della norma e della costruzione del fatto quali poli di questa dialettica; della conformazione tipologica delle fattispecie normative e del funzionamento analogico della loro applicazione; della decisione giuridica come agire pratico che sollecita richieste di correttezza, e dunque direttive adatte a tal fine.