Edizioni Junior: Laboratori di formazione dell'insegnante

La presenza degli educatori che operano a favore dell’inclusione scolastica dei minori con disabilità nelle scuole bolognesi rappresenta una risorsa fondamentale per i bambini e quindi per la scuola e si svolge in costante collaborazione con tutti i soggetti interessati nel processo d’inclusione. Si tratta di una figura professionale che ha, nel tempo, acquisito sempre maggiori conoscenze e competenze e garantito professionalità e continuità nella gestione degli interventi educativi affidati. A partire dalla consapevolezza comune dell’importanza della “figura chiave” dell’educatore e dalla constatazione dell’esistenza di alcune difficoltà sul campo, si è ritenuto importante avviare una riflessione specifica intorno al ruolo professionale dell’Educatore delle Cooperative Sociali che opera nelle scuole dell’infanzia paritarie aderenti alla FISM, attraverso la realizzazione di un Progetto sperimentale finalizzato a migliorare la realizzazione del Progetto Educativo Individualizzato e ad armonizzare il rapporto ed il raccordo tra tutti i soggetti coinvolti nella cura e nella relazione educativa: bambino, familiari, insegnanti ed educatori, coordinatrici interne e pedagogista, operatori sanitari, referenti istituzionali (Ente Locale, Azienda USL, Cooperative Sociali). Esperienze innovative di buone prassi che sono state poi presentate nel Convegno “Disabilità e innovazione: il ruolo dell’educatore nelle scuole dell’infanzia paritarie” del 28 novembre 2009. Gli esiti di questo percorso sono raccolti in questo volume, il cui filo conduttore ruota intorno al concetto chiave della “sperimentazione come metodologia praticabile” e del principio fondante dell’integrazione degli adulti come condizione basilare per l’inclusione di ogni bambino disabile

La pubblicazione propone contributi di carattere scientifico e didattico nell'ottica della formazione europea e plurilingue dei docenti di scuola primaria. Il volume si rivolge agli insegnanti di lingua straniera della scuola primaria, ai docenti di lingue comunitarie delle scuole di ogni ordine e grado, ai formatori.

L'animazione socioculturale, considerata in quanto ambiente di apprendimento, viene interpretata dall'autrice come prassi educativa che si muove in direzione di trasformazione dell'attuale nella prospettiva della tecnologia dell'educazione e del pensiero della pedagogia dell'oppresso di Paulo Freire. Quattro proposte di animazione vengono descritte nell'ultima parte del saggio: sono quattro esempi di itinerari possibili per l'attuazione di buone pratiche educative.

Manuale di lavoro e di confronto. Strumento per chi vuole conoscere, impostare e gestire attività per l’infanzia e l’adolescenza. Un libro costruito per livelli progressivi di complessità. La prima parte è dedicata alla descrizione del fenomeno ludoteca ed alla molteplicità dei modelli possibili. Lungo il testo si aprono molte “finestre”. La seconda parte è il luogo dove si affacciano le “finestre”: una raccolta di idee, approfondimenti, immagini. Gli autori hanno messo a punto una ricca e variegata serie di esperienze, progetti, riflessioni, con l’intento di aiutare ludotecari, animatori, insegnanti, pedagogisti, architetti, ma anche amministratori e genitori, a concretizzare il sogno di una “buona” ludoteca, di un “buon” centro per il gioco, ossia di luoghi da offrire a bambini e ragazzi, per i loro sogni e le loro esperienze positive.

Il testo è suddiviso in due parti. Una prima parte riguarda i presupposti teorici della pedagogia interculturale, mentre nella seconda parte vengono suggerite alcune modalità di attivazione e trasmissione delle competenze interculturali secondo la logica del laboratorio. Le attività che vengono proposte sono pensate sia per il training di insegnanti e futuri insegnanti, sia per fornire delle piste per l'attività delle classi.