Edizioni Pendragon: Settime diminuite
Il respiro del genio. La vita e la malattia di Fryderyk Chopin
Claudio Bombi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2024
pagine: 334
Gli ultimi anni di Fryderyk Chopin furono segnati da una sofferenza fisica e morale devastante, aggravata dalla tubercolosi polmonare, una malattia di cui all’epoca si ignorava l’origine infettiva e di cui soffriva sin dalla giovinezza. Le cure a cui fu sottoposto riuscirono raramente a portargli sollievo favorendo, al contrario, un peggioramento della sua salute. Il volume, attraverso il ricchissimo epistolario del Maestro e le parole dei numerosi dottori che lo ebbero in cura nell’arco della sua breve esistenza, esplora l’aspetto medico della vita di Chopin, un tema troppo trascurato dalle biografie tradizionali. Con sapienza e uno stile che unisce i guizzi del miglior romanzo ai dati della ricerca storica più concreta, Bombi svela non solo i dettagli delle cure – alquanto bizzarri, se visti con il filtro della contemporaneità – ma anche il peso emotivo che la malattia ebbe su Fryderyk. Una narrazione che, intrecciandosi ai momenti cruciali della sua vita – l’esilio dalla Polonia, la vita a Parigi, la tormentata relazione con George Sand – offre un ritratto inedito di un artista geniale, segnato da una battaglia invisibile che accompagnò ogni sua nota.
La minuziosa verità. Scritti su Giacomo Puccini
Gianandrea Gavazzeni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2024
pagine: 144
Un giovane studente del Conservatorio di Milano presenzia ai funerali di Giacomo Puccini. Più avanti negli anni, quel ragazzo, Gianandrea Gavazzeni, diventerà un direttore d’orchestra celebre e apprezzato, moderno e consapevole interprete della vitalità, dell’originalità e della modernità dell’universo pucciniano. Questo volume raccoglie tutti gli scritti – saggi critici e memorie artistiche – che Gavazzeni ha dedicato al grande compositore nel corso della sua vita, cogliendone aspetti nascosti e offrendo intuizioni interpretative che risultano, ancor oggi, straordinariamente felici. Così le partiture di Tosca, Bohème, Madama Butterfly, Manon, Turandot, La fanciulla del West… diventano materia di analisi e, al contempo, argomento di riflessione su tutti gli aspetti dello spettacolo operistico. Uno sguardo dal podio.
Lyra e Musa. Come la musica d’opera racconta la storia del mondo
Piero Mioli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2023
pagine: 669
La famosa “battaglia di Legnano” è del 1176 o del 1849? I famosi “vespri siciliani” sono del 1282 o del 1855? Gli eventi spettano al primo anno, ma le relative opere liriche composte da Verdi al secondo. Quindi un libro di storia li pone in un certo capitolo, piuttosto indietro, e un libro di musica in un altro, piuttosto avanti. Lyra e Musa ribalta tutto e costruisce tremila anni e passa di umanità e civiltà, paesi e personaggi, vicende pubbliche e private, periodi di guerra e di pace seguendo la traccia delle opere non secondo la loro nascita ma secondo il loro argomento, più o meno ma inevitabilmente storico. L’aspetto esterno sarà proprio opposto. Il melodramma più popolare è quello prodotto durante l’Ottocento? Sarà riccamente raccontato man mano, dall’antica Bibbia al Medioevo e Rinascimento. E quando sopraggiungerà l’Ottocento stesso, dovendo dar conto di storie o storielle contemporanee sarà piuttosto povero. Ma se una Brunilde tedesca, una Penelope greca, una Didone cartaginese, una Norma romana, una Azucena spagnola, una Lucia scozzese, una Marescialla viennese avranno, con i loro compagni, amici e nemici, avranno cantato come si deve anche da queste pagine senza musica, allora forse la storia umana avrà non conosciuto ma certo inteso, sentito, diletto, “saputo” qualcosa più del solito.
Il verbo dell'Opera. Dizionario del linguaggio in uso nella lirica
Giovanni Tarasconi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2023
pagine: 538
Quando all’Opera ascoltiamo un termine come “ambascia”, “malandrino”, “scomunicato” non ci scomponiamo: ancorché desuete, sono parole presenti nel nostro vocabolario mentale. Un minimo disagio coglie invece quando nel Mefistofele sentiamo “le troadi ninfe”: la mente deve compiere un piccolo sforzo, tornare agli anni di studio e ricordare che è tale chi proviene da Troade, città dell’Asia minore. Se però nel Falstaff gridano “t’arronciglio come un can”, allora diventa necessario consultare un lessico per capire che il verbo – derivante dal ferro ricurvo detto roncìglio – sta per “piegare a uncino o attorcigliare”. Accade anche quando nella Francesca da Rimini sono citati “liuto, ribecco e monocordo”: anche qui serve un dizionario per cogliere che il ribecco è deformazione di ribeca, strumento medievale. Stessa cosa quando nel rossiniano Signor Bruschino esclamano “bravo il cabalone!”: solo un buon vocabolario svelerà che si tratta di un “imbroglione”. Serve appunto un lessico specifico per il mondo della lirica, un manuale capace di guidare nell’elegante singolarità del linguaggio operistico. Ed eccolo tra le nostre mani: magnifica gerla di quelle rarità verbali che – oltre alla musica – fanno la ricchezza della lirica.
Il sorcio nel violino
Bruno Barilli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2023
pagine: 128
La vita di Bruno Barilli fu segnata dalla «musica scritta» e Il sorcio nel violino, pubblicato nel 1926 a Milano nei “Fascicoli musicali” della Bottega di Poesia, è un episodio nodale di quel percorso: una tappa anche inestricabile dagli altri due libri musicali dell’autore – Delirama del 1924 e Il paese del melodramma del 1930 – per la ragione che il giornalista Barilli fu autore di una messe di articoli che, variamente tagliati e ricomposti, finirono col comporre i capitoli dei suoi libri. E quei capitoli transitarono da un’opera all’altra. Ora, al fondo dei suoi tanti pezzi sta, come basso continuo, la sonorità, il fenomeno fisico che si eleva nei luoghi predisposti al rito, i teatri d’opera e le sale da concerto. Non solo: il suono è per Barilli anche quello della prosa che, alimentata da una vivida fantasia, si snoda nervosa tra immagini, metafore e abbaglianti virtuosismi. E così, alla fine, ciò che fa del Sorcio un bel libro è la cifra stilistica dell’autore. A leggere queste pagine si viene innegabilmente proiettati in fatti musicali, ma narrati in un certo modo. Anzi: in un certo straordinario modo.
Variazioni sul destino. Racconti in musica per destini incrociati
Guido Giannuzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2022
pagine: 142
Deuteragonisti: ecco la qualifica che potremmo assegnare ai personaggi che appaiono in questa seducente collezione di racconti saggistici, appellativo dell’antico teatro greco che denota il secondo attore del dramma. Ora: le figure di questa elegante collana di racconti hanno sfiorato l’esistenza di un qualche compositore e sono assurte, se non a secondi attori di tutta un’esistenza, certamente del minuto episodio rivelato da ogni capitolo. Episodio anche marginale, ma capace di provocare la genesi di un’opera o il realizzarsi di un nodale fatto biografico: nulla in questa raccolta è dunque secondario, tutto è complementare alla forma e al colore esistenziale della figura coinvolta, sempre quella di un noto musicista. Il cui volto non viene subito svelato: con scaltra tecnica di scrittura, Giannuzzi ci accoglie nella dolcezza della titubanza, e svela le proprie carte solo nell’epilogo di ogni pezzo, invertendo il rapporto di prestigio tra figura accessoria e primaria. E così alla fine – grazie anche alla struttura dell’opera: cinque racconti per ognuno dei quattro secoli visitati, dal Seicento al Novecento – ci accorgiamo di aver percorso, avvolti da una bella atmosfera melodica, quel che nessuno aveva ancora fatto: una «breve storia di casi singolari coinvolgenti musicisti».
Crepuscolo del pianoforte
Beniamino Dal Fabbro
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2022
pagine: 270
La musica fu la principale passione di Beniamino Dal Fabbro, e non una passione neutra: tra le sonorità di quel mondo prediligeva il pianoforte, cui volle dedicare questo saggio – una storia del trionfo e della decadenza del pianoforte – uscito in prima edizione da Einaudi nel 1951. Con una prosa elegante che fa di questo saggio un’opera di alto stile, ampi capitoli narrano la biografia dello strumento, dall’infanzia cembalistica al trionfo pianistico romantico, dall’estenuata armonia debussiana alla senile fase novecentesca, per chiudersi con un ruvido giudizio sul languido tocco di Arturo Benedetti Michelangeli, tra i massimi esponenti del pianismo italiano: una vicenda oggi dimenticata, che all’epoca sollevò pungenti malumori. La fresca appendice dei Cinquanta consigli ai giovani pianisti svela il rimpianto per una maestosa epoca della cultura – e il desiderio che il crepuscolo del pianoforte sia solo la fugace spossatezza di una civiltà estenuata.