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Edizioni per la Decrescita Felice: Cultura

Dall'economia all'eutéleia. Scintille di decrescita e d'anarchia

Dall'economia all'eutéleia. Scintille di decrescita e d'anarchia

Alessandro Pertosa

Libro

editore: Edizioni per la Decrescita Felice

anno edizione: 2014

pagine: 312

Il Movimento per la decrescita felice si propone di mettere in rete le esperienze di persone e gruppi che hanno deciso di vivere meglio consumando meno; di incoraggiare rapporti interpersonali fondati sul dono e la reciprocità anziché sulla competizione e la concorrenza; di utilizzare e favorire la diffusione delle tecnologie che riducono l'impronta ecologica, gli sprechi energetici e la produzione di rifiuti; di impegnarsi politicamente affinché questi obiettivi siano perseguiti anche dalle pubbliche amministrazioni, dallo Stato e dagli organismi internazionali. A tal fine è necessario elaborare un paradigma culturale alternativo al sistema dei valori fondato sull'ossessione della crescita economica illimitata che caratterizza il modo di produzione industriale. Dall'attuale concezione di un "fare finalizzato a fare sempre di più", il lavoro dovrà tornare a essere un "fare bene" finalizzato a rendere il mondo più bello e ospitale per tutti i viventi. Di questa elaborazione, resa drammaticamente urgente dalla necessità di impedire che l'effetto serra esca fuori controllo, le Edizioni per la Decrescita Felice si propongono di essere un tassello, costituendo un laboratorio di idee per un rinascimento ancora possibile.
21,50

Sono io che non capisco. Riflessioni sull'arte contemporanea di un obiettore alla crescita

Sono io che non capisco. Riflessioni sull'arte contemporanea di un obiettore alla crescita

Maurizio Pallante

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni per la Decrescita Felice

anno edizione: 2013

pagine: 128

"Gli aspetti della società consumistica che hanno plagiato l'arte contemporanea, messi in rilievo da Pallante, sono principalmente il mito del nuovo fine a se stesso, l'esasperato individualismo, la distruzione della memoria, la sottrazione della produzione artistica alla preparazione tecnica che legava arte e artigianato, la liberazione dell'arte quindi dal lavoro paziente che ne era alimento essenziale, la rimozione del concetto di bellezza e la tendenza a fare dell'operazione artistica un semplice riconoscimento del valore concettuale attribuibile a oggetti esistenti elevati al rango di opere d'arte. [...] L'invito che scaturisce dalle riflessioni di Pallante è quello, rivolto agli artisti, di liberarsi 'dai vincoli imposti all'espressione artistica dall'arte di regime'. 'Poiché nei sistemi economici finalizzati alla crescita questa è l'arte riconosciuta ufficialmente, sostenuta finanziariamente e imposta dal Potere' la critica a questo genere di arte 'assume la valenza di una rivoluzione culturale' e il suo abbandono darà 'un contributo imprescindibile al processo di liberazione dal sistema di valori su cui l'economia della crescita sta clonando da alcune generazioni quote sempre più ampie della popolazione mondiale." (Dalla prefazione di Paolo Portoghesi)
12,00

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