Einaudi: EINAUDI STORIA
Guerra assoluta. La Russia sovietica nella seconda guerra mondiale
Chris Bellamy
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 838
I combattimenti sul fronte orientale tra il 1941 e il 1945 si può dire abbiano costituito la vicenda di per sé più decisiva della seconda guerra mondiale, determinando il corso della storia del mondo per il successivo mezzo secolo. Oggi, attingendo a fonti solo da poco tempo accessibili dopo il crollo dell'Unione Sovietica e la riunificazione della Germania, Chris Bellamy offre il primo resoconto completo di quel conflitto. Bellamy ci getta a capofitto all'interno delle ostilità, descrivendo un quadro sconvolgente di combattimenti in cui i tradizionali vincoli di "civiltà" nella conduzione della guerra vengono meno. Si interroga poi sul miracolo della vittoria dei sovietici contro Hitler in una lotta che per il popolo russo va sotto il nome di Grande guerra patriottica. Dopo le conquiste iniziali, infatti, l'esercito tedesco fu costretto a fermare la sua avanzata davanti a Mosca nel 1941, e la sua sconfitta fu infine sancita dalla battaglia di Stalingrado, una delle più sanguinose combattute sul fronte orientale, il conto finale di questa "guerra assoluta" è stato calcolato in 27 milioni di vittime, senza tenere conto di quei milioni di altre vite che ne risultarono comunque spezzate.
Foibe. Una storia d'Italia
Joze Pirjevec
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: 375
Il sanguinoso capitolo delle "foibe", legato alla fine della seconda guerra mondiale, che vide "regolamenti di conti" dappertutto in Europa dove s'era manifestata una qualche Resistenza, sarebbe stato da tempo relegato nei libri di storia come una delle vicende minori di quella mattanza mondiale che pretese cinquanta milioni di vite umane. Dato però che si colloca in una realtà mistilingue in cui le opposte idee sulle frontiere "giuste" sono state a lungo in conflitto tra loro, esso è ancor vivo nella memoria collettiva dell'area giuliana e ancora sfruttabile a fini politici interni e internazionali. Sebbene il contenzioso sulle frontiere sia stato risolto attraverso un lungo e articolato processo diplomatico [...], esso non si è ancora risolto nelle menti e nei cuori delle popolazioni interessate. E stato anzi rinfocolato dalla crisi della Jugoslavia negli anni Ottanta e dal suo successivo sfacelo, con l'emergere dalle sue rovine di nuove realtà statali, la Repubblica di Slovenia e quella di Croazia soprattutto. Il contemporaneo crollo del Muro di Berlino e i suoi contraccolpi sulla politica interna italiana, con la scomparsa dei vecchi partiti e l'emergere di nuovi, provocò nella Penisola una crisi d'identità e di coesione nazionale, alla quale le forze di destra e quelle di sinistra pensarono di rispondere facendo ricorso allo strumento più ovvio e tradizionale: quello del nazionalismo.
Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta (1966-1975)
Guido Panvini
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: 301
Guido Panvini ricostruisce il processo di militarizzazione della lotta politica in Italia innescato dalla violenza diffusa tra l'estrema destra e l'estrema sinistra. Lo studio sistematico delle fonti d'archivio da un lato ci riporta al clima nel quale maturò il terrorismo, ma, soprattutto, ne individua una delle più importanti condizioni genetiche nei discorsi e nelle pratiche della violenza dei neofascisti e della sinistra extraparlamentare volti all'eliminazione dell'avversario. Stragi contro civili, tentativi di colpo di Stato, progetti insurrezionali, scontri di piazza e di strada, aggressioni organizzate, pianificazione di agguati si intrecciano e si susseguono tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta. Queste forme di violenza sono raccontate e restituite attraverso le voci dei protagonisti, le loro scelte e le loro culture. La logica della violenza è ripercorsa nelle reciproche dinamiche di scontro, che fanno emergere la diversità di repertori d'azione e le differenti strategie della violenza. Ma questa è anche una storia di contaminazioni e di rispettive influenze politiche, ideologiche e culturali. Una pagina chiusa del nostro recente passato che ci invita a riflettere sull'Italia di oggi. Guido Panvini ricostruisce il processo di militarizzazione della lotta politica in Italia innescato dalla violenza diffusa tra l'estrema destra e l'estrema sinistra.
Mussolini architetto. Propaganda e paesaggio urbano nell'Italia fascista
Paolo Nicoloso
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 315
Grazie a un vasto impegno nelle opere pubbliche, la politica urbanistica del fascismo ha lasciato segni in molte città italiane: soprattutto con centri storici ristrutturati e lo sviluppo di insediamenti residenziali suburbani. Le opere pubbliche rispondevano a precise esigenze economiche e assolvevano un demagogico intento propagandistico. Paolo Nicoloso ricostruisce l'attivismo architettonico mussoliniano, in un lavoro che non vuole essere una storia dell'architettura fascista ma una storia dell'architettura come strumento politico. Uno strumento governato direttamente dal Duce, che non si limitava a inaugurare le opere, ma che voleva seguire personalmente i lavori. Mussolini voleva creare uno stato totalitario moderno nel solco di una tradizione millenaria. E l'architettura italiana di quegli anni, dei razionalisti come dei tradizionalisti, oscillò nell'interpretazione di questo rapporto dialettico fra passato e presente.