Europa Edizioni: Edificare universi

Schegge di pellicola è il racconto autobiografico della vita di un cinematographer, di un amore per il cinema coltivato sin dall'adolescenza, vissuta col sapore della celluloide fra le mura di casa. Il racconto si dipana in un percorso lungo più di quarant'anni, attraverso i titoli di alcuni film girati in diverse parti del mondo, con le loro storie al di fuori dello schermo, al di qua della macchina da presa, professionali e anche sentimentali. L'avventura dell'operazione cinematografica è narrata nel suo nascere, nel suo farsi, nel divenire pellicola che proietta le sue "schegge" su uno schermo bianco, strumento di trasmissione a tutti i ceti sociali e a ogni latitudine, di idee, di cultura, di modi diversi di vivere o anche di morire. È il racconto di come un set cinematografico riesca a essere non solo professionalità o lavoro, ma entri profondamente, talvolta con violenza, nella vita delle persone, trasformandola in maniera imprevista e irreversibile, come se quel film visto in sala nasconda, dietro le quinte, oltre alla sua storia per immagini, un mondo di storie parallele, sconosciute, ma altrettanto importanti e decisive. E forse più. Schegge di pellicola è anche un canto d'addio, un congedo da una certa maniera di fare cinema che l'autore ha conosciuto. Ed è anche un ricordo di avvenimenti inseriti nell'universo cinematografico di quegli anni, di quell'età dell'oro divenuta leggenda, e purtroppo ora scivolata verso un crepuscolo che speriamo ritorni ben presto alba luminosa.

Al principio, Con el roce de tu piel iba a ser un cómic, pero las casualidades de la vida hicieron que la historia se contase en otro medio. Este fue el detonante para los primeros pasos del escritor en el maravilloso mundo de la literatura. Libro debut del autor Jacinto Jiménez, Con el roce de tu piel quiere entretener al lector, y dejarle, una vez terminado de leer, un poco de conocimiento y mucha curiosidad sobre la antigua Roma.

Eris Costance è una giovane collegiale ma ha già un passato pieno di macigni sulle spalle. Andarsene dalla città dove è cresciuta non è stata la classica scelta della ragazza che lascia la famiglia per motivi di studio. La sua è stata una fuga, pianificata nei dettagli e portata avanti con determinazione. Ora Eris è in un nuovo ambiente, stimolante, ed è entusiasta per le nuove conoscenze. Tra di esse c'è Logan Cameron, il ragazzo dagli occhi verdi che nascondono più di quanto si possa immaginare. Il loro incontro casuale avviene in una libreria dal sapore antico. Le prime parole che si scambiano non sono scontate né ordinarie. La loro non è solo attrazione fisica a prima vista, c'è qualcosa di più. Tuttavia Logan è all'oscuro di quel passato torbido che Eris ancora una volta dovrà affrontare. Ma questa volta non sarà sola e il destino a cui andrà incontro sarà l'inizio di un'altra stagione della vita…

Una missione da compiere è quello che la stessa autrice, Laura Bauccio, definisce il suo testamento spirituale: non l'ennesimo elenco di precetti o insegnamenti ma il racconto/resoconto delle sue esperienze su questa terra, perché in fondo, come lei stessa afferma, non siamo altro che «esseri spirituali chiamati a compiere un'esperienza materiale». Ad affrontare questa difficile impresa corrono in nostro aiuto gli angeli e il mondo degli spiriti, che diventano insieme guide e tutela lungo una strada lastricata il più delle volte di difficoltà e ombre. Per affrontare tutto questo e ritrovare la nostra vera casa, serve equilibrio, salute, consapevolezza e molto altro, tutti aspetti che, per presa coscienza diretta, l'autrice va a "spiegarci", con la delicatezza con cui si parlerebbe, appunto, a un'anima fraterna.

Una vita sospesa, congelata. La vita di Antonio, inconsapevole prigioniero di una malattia che gli paralizza mente e cuore. E le vite dei suoi affetti che gli stanno attorno, in attesa. In quel circondarlo, sorvegliarlo, accudirlo, le conoscenze diventano amicizie, i dissidi si attutiscono, i sentimenti vengono allo scoperto come soldati che escono dalle trincee, le mani in alto e i fucili abbandonati. Tutto guardato dall’alto di due innocenze assolute: Giotto e Cipollino, due animali capaci di comunicare con gli umani, ma non di giudicare i loro comportamenti e le loro debolezze. Perché gli animali hanno il perdono dentro. Un delicato racconto sull’amicizia e sul calore che regala un tessuto di ricordi antichi, ricette di cibi perduti e ritrovati, lontane interminabili estati che parevano non finire mai. Un tempo breve e lungo come una vita, narrato con grazia e leggerezza.