Giuffrè: Epistemologia giudiziaria
Profili di epistemologia giudiziaria
Giulio Ubertis
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2015
pagine: X-198
Nel volume, il processo è individuato quale luogo di verbalizzazione dell'esperienza e la concezione semantica della verità viene riconosciuta come la più idonea per mantenere la neutralità epistemologica del processo nel suo svolgersi per la ricostruzione del fatto controverso, il cui conseguimento è funzionale all'emanazione di una sentenza giusta. Dopo aver quindi presentato le opzioni legislative per la disciplina di quel sistema di conoscenza in cui si sostanzia qualunque attività giurisdizionale (civile, penale o amministrativa), si procede alla delineazione della concezione dialettica della prova e al chiarimento che la distinzione fra quaestio facti e quaestio iuris ha carattere metodologico ed è attuata all'interno di un contesto unitario, da cui può di volta in volta emergere solo una diversa proporzione tra gli atteggiamenti, comunque presenti, della constatazione e della valutazione giuridica. Si esamina quindi la struttura della prova, definendone le diverse accezioni in ottica epistemologica e illustrando l'uso giudiziario delle massime d'esperienza e delle leggi tanto logiche quanto scientifiche, nonché differenziando la prova in senso stretto dall'indizio. Infine, il fenomeno probatorio viene studiato nella prospettiva dinamica di procedimento volto ad acquisire gli strumenti conoscitivi non vietati dalla legge, pertinenti e rilevanti, sulla cui base il giudice possa compiere le scelte decisorie, esponendo le regole che per giungere a queste egli deve osservare.
Probabilità e logica della prova
Paolo Garbolino
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2014
pagine: XVIII-506
Nel volume si sostiene come sia raccomandabile condurre il ragionamento probatorio per mezzo del calcolo delle probabilità. Viene mostrato che il modello matematico dell'inferenza probabile garantisce di giungere a conclusioni logicamente valide, cioè senza contraddizioni logiche nemmeno implicite, e che esso è adeguato al ragionamento probatorio del giudice, ossia come i termini che compaiano nel modello ("rilevanza probabilistica, "probabilità a priori", "probabilità a posteriori", "likelihood", "peso della prova") possano essere interpretati in maniera compatibile con nozioni giuridiche quali "prova", "indizio", "rilevanza probatoria", "esperimento probatorio", "conclusione probatoria". Si evidenzia pure come il modello delle reti bayesiane sia computazionalmente efficiente, essendo non solo effettivamente possibile effettuare i calcoli logici richiesti, ma anche disponibili programmi per computer già utilizzati nelle scienze forensi. Poiché oggi la "prova scientifica" non può prescindere dai metodi statistici, particolare attenzione viene dedicata all'analisi del loro utilizzo nel campo della prova del DNA, della prova delle impronte digitali e delle prove balistiche, con un'aggiornata e approfondita discussione della loro validità scientifica. Si affronta inoltre il problema di quale sia il valore della prova statistica e il suo ruolo nell'accertamento di un nesso causale.
Eventi e cause. Una prospettiva condizionalista
Claudio Pizzi
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 1997
pagine: XII-322
Il libro presenta una difesa della teoria della causa come conditio sine qua non operata con strumenti propri della logica e della filosofia della scienza contemporanea. Nello stesso tempo, dato che contiene anche un esame delle difficoltà della teoria condizionalista tradizionale e delle sue alternative, l'opera si propone anche come una guida alla vasta area di ricerche sulla causalità emerse negli ultimi trent'anni.

