Guida: Passaggi e percorsi
Gli intellettuali e la formazione dell'opinione. Cultura e potere nell'eredità dei Lumi
Lionello Sozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2017
pagine: 134
L’uomo di cultura ha un compito ben preciso, quello di invitare il pubblico cui intende rivolgersi ad un costante sforzo critico, ad un’assidua riflessione, alla volontà di rifuggire, in particolare, non dai “miti”, che costituiscono pur sempre una dimensione culturale e simbolica di grande valore e vantaggiosa ricchezza, ma dalle idee mitiche, cioè dai pregiudizi, da un pensiero che a volte riflette le mode e i condizionamenti del potere. In questa disanima dei rapporti tra intellettuali e potere, che inizia già con Virgilio e trova il più fertile terreno nel Settecento, non mancano ovviamente i casi dei letterati che, per rimanere fedeli alla loro indipendenza, hanno vissuto nella miseria. “La disgrazia del letterato è d’esser giudicato dagli sciocchi; di vivere”, precisa Chamfort, “in un secolo che perseguita il genio perché teme la luce, perché sa che il talento sarà in grado con razionali e ragionevoli argomenti di demolire le opinioni correnti e formarne di nuove e di più veritiere”.
L'equilibrio liberale. Storia, pluralismo e libertà in Isaiah Berlin
Alessandro Della Casa
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2015
pagine: 246
Gli eventi del XXI secolo, dall'11 settembre 2001 alla crisi economico-finanziaria, hanno sancito il ritorno della storia, smentendo l'ottimismo teleologico che molti avevano coltivato dopo il 1989 e il crollo dei regimi ispirati all'ideologia marxista. I progetti universalistici e palingenetici, anche nel campo liberale, si mostrano nuovamente fallimentari, essendo minati dall'incapacità di prendere sul serio l'irriducibile pluralità dei valori, delle culture e delle appartenenze, e, quindi, dalla svalutazione di caratteristiche e necessità ineliminabili della vita umana. Sembra allora necessario prestare attenzione al pensiero di uno dei maggiori storici delle idee e filosofi liberali del secondo Novecento, Isaiah Berlin, di cui il libro offre un'accurata analisi filologica e concettuale. Il liberalismo berliniano, per l'approccio realista e l'attenzione all'individuo empirico, è messo al riparo dalle fughe utopistiche e riesce a comprendere e a difendere la libertà e il pluralismo tra i valori, invitando a soluzioni politiche che tengano conto delle situazioni concrete.
Nell'Europa dei secoli d'oro. Aspetti, momenti e problemi dalle «guerre d'Italia» alla «grande guerra»
Giuseppe Galasso
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2012
pagine: 429
Siglo de oro è, come si sa, la definizione del periodo di maggiore splendore politico, culturale, artistico della Spagna moderna dal tempo dei Re Cattolici, Ferdinando e Isabella, alla fine del secolo XV, fino alla metà del secolo XVII. Per l'Europa il siglo de oro è alquanto più lungo: comprende più secoli, dal tempo di Cristoforo Colombo a quello, almeno, della prima guerra mondiale, nel primo ventennio del secolo XX. Secoli d'oro, perciò, al plurale, in cui l'Europa fu al centro della storia del mondo, conseguì una larga egemonia mondiale e promosse il passaggio dell'uomo dall'epoca pre-industriale a quella industriale, con un enorme avanzamento tecnico e scientifico, senza precedenti e senza confronti nella storia dell'umanità. Di questi secoli d'oro Giuseppe Galasso studia qui vari momenti, aspetti e problemi, che danno una idea complessa, ma chiaramente approfondita e articolata, di quell'Europa e della sua straordinaria originalità e creatività. Le relazioni internazionali, idee come quelle della fraternità e della solidarietà come quelle di popolo e di massa, figure come Luigi XIV, innovazioni giuridiche come quella del Codice Civile di Napoleone, libri come il Candide di Voltaire, e altri saggi di uguale interesse. I "secoli d'oro" della storia d'Europa formano così l'oggetto di una serie di scandagli e di esplorazioni che sistemano in una visione di insieme una civiltà che non ha bisogno di trionfalistiche esaltazioni per risaltare nel suo eccezionale rilievo nel passato.
Da baroni del Regno a grandi di Spagna. Gli Acquaviva d'Atri: vita aristocratica e ambizioni politiche
Giulio Sodano
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2012
pagine: 300
Cultura, fede religiosa, violenza delle armi, mecenatismo, arroganza e paternalismo, ribellismo e cortigianeria. Questo sono gli Acquaviva duchi di Atri, una delle famiglie baronali più potenti del Regno di Napoli nei secoli dell'età moderna. Benchè radicati nei propri possedimenti feudali abruzzesi, la loro dimensione è tutt'altro che provinciale. Si distinguono nel dar vita ad una splendente corte aristocratica e nel presguire un'attenta politica volta a conseguire, soprattutto attraverso le carriere ecclesiastiche dei cadetti e gli altisonanti titoli d'onore, una collocazione internazionale di primo piano.
Poesie. Opera completa
Raffaele Viviani
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2012
pagine: 496
Commediografo, poeta, compositore e attore teatrale, Raffaele Viviani è stato un personaggio artisticamente poliedrico. La sua poesia, che affascinò prima di tutto il pubblico partenopeo per poi riscuotere grande successo a livello nazionale e internazionale, racconta una Napoli viva, i toni, le armonie e i colori di una città con le sue grandezze, le sue miserie, la sua rassegnazione e ribellione. È la riproduzione fedele della vita e della cultura napoletana che ritrova sempre in quei versi la sua identità e il suo patrimonio artistico. Ancora oggi, a cinquant'anni dalla morte, di Raffaele Viviani se ne ricorda la grandezza in una raccolta di poesie che vuole essere un tributo ad un uomo che a quattro anni cominciò ad esibirsi in un baraccone di periferia per diventare uno degli artisti napoletani più conosciuti e apprezzati.
Cultura e potere. L'impegno dei letterati da Voltaire a Sartre al dibattito novecentesco
Lionello Sozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2015
pagine: 176
Quale il ruolo dell'intellettuale? Quale la sua identità, il profilo che egli traccia di se stesso? Le risposte, oggi, sono rese difficili, ben più che in passato, da diversi fattori: i problemi socio-economici non solo richiedono una competenza specifica ma sono anche divenuti complessi e conflittuali; la crisi delle ideologie si è tradotta in un ventaglio variegato di scelte possibili, non riconducibili a facili bipolarità; gli strumenti mediatici invadono spazi molteplici e finiscono col costituire un potere che si aggiunge a quelli che in passato erano più chiaramente identificabili, esercitando una pressione inaudita sulla formazione dell'opinione, anch'essa definibile come "potere", più o meno occulto. Per far chiarezza, i saggi qui raccolti si propongono di illustrare come il problema sia stato visto nei tre secoli che ci hanno preceduti, dall'illuminismo al romanticismo, al decadentismo, alla belle époque, fino al Novecento con le sue contraddizioni. Vi si incontrano proposte e opinioni diverse: la soluzione mecenatesca, da Voltaire a D'Alembert, la proposta della possibile collaborazione con un potere democratico (Constant), l'idea della doppia anima del letterato e del poeta visto come uomo delle utopie (Hugo), oppure si torna all'idea e alla pratica di un combattivo impegno in difesa della verità e contro ogni pregiudizio (Zola, poi Rolland, poi Camus). Dagli aspri conflitti ideologici del secolo scorso si è usciti grazie a proposte equilibrate e ancora oggi condivisibili.
Il lettore creativo. Percorsi cinquecenteschi fra memoria, gioco, scrittura
Lina Bolzoni
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2012
pagine: 379
Accogliendo le sollecitazioni delle moderne teorie critiche che sottolineano il ruolo creativo del lettore e l'importanza dell'intreccio fra parole e immagini, il libro ripercorre i vari modi in cui nel Rinascimento si cerca di padroneggiare il territorio misterioso che lega la memoria e l'invenzione, la lettura e la scrittura, l'imitazione e la creazione del nuovo. Fra Petrarca, Alberti, Erasmo, Tasso si seguono i modi in cui l'autore rappresenta se stesso come lettore, e si mostra come Giordano Bruno rilegge l'Ariosto così da rispecchiare nel poema il suo carattere e il suo destino. I testi utopici e le loro illustrazioni, il gioco paradossale della scrittura in Pietro Aretino, l'arte della memoria fra Pico della Mirandola e Tommaso Campanella, le storie di Ulisse che Ulisse Aldrovandi fa dipingere nella sua villa di campagna, Tasso e Galileo, e il modo in cui Tasso si sente guardato e messo in questione dal poema che ha scritto, oltre che dai censori: il filo rosso del 'lettore creativo' permette di esplorare testi classici e altri meno noti del nostro Rinascimento. Un'analisi storica e insieme una testimonianza per il nostro tempo, sul piacere del tutto personale che la lettura può offrire e sulle risorse creative che può alimentare.
Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo
Francesca Canale Cama, Daniela Casanova, Quadri Rosa M. Delli
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2012
pagine: 492
Pensato per un pubblico che alla storia chiede opportunità di formazione e di orientamento al di là degli schematismi della cronaca quotidiana, un pubblico che si potrebbe dire desidera fornire di spessore la mono-dimensione dell'attualità, questo libro cerca di ricostruire, nell'arco di oltre cinque secoli, le vicende di un Mediterraneo molteplice: nei tempi che sovrappongono volta a volta lunghe e brevi, brevissime durate, negli spazi degli scenari costantemente mutevoli, negli attori che appaiono e scompaiono, dominano e tramontano. Questo è il Mediterraneo, potremmo, dunque, ripetere con Isidoro di Siviglia: luogo dove gli uomini sono abituati a vivere vite collettive e a incontrarsi e a scontrarsi, a perdersi e a ritrovarsi, stratificandosi e ricomponendosi seguendo ritmi che alternano, spesso con superficiale inconsapevolezza, i toni sereni della comprensione e quelli cupi della intolleranza.
La corte di Carlo di Borbone il re «proprio e nazionale»
Elena Papagna
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2011
pagine: 168
Il tema della corte, impostosi negli studi dagli ultimi decenni del Novecento a seguito di un processo di revisione della storiografia tradizionale, è ben lontano dall'aver esaurito le sue potenzialità e l'analisi delle corti del XVIII secolo, diverse rispetto a quelle d'età rinascimentale o barocca, rientra tra i settori d'indagine ancora poco investigati. Muovendo da tali premesse, questo libro vuole offrire un contributo alla storia delle realtà cortigiane e delle identità nobiliari nell'ultima fase dell'antico regime attraverso l'esame della corte napoletana al tempo di Carlo di Borbone. Il sovrano, asceso al trono meridionale, non poteva esimersi dall'organizzare una propria corte e dal curare una politica dell'immagine, utile per affermare e consolidare, tramite manifestazioni di grandiosità e di fasto, il prestigio dinastico e il ruolo istituzionale recentemente acquisito. Diviso in due parti, il volume descrive nella prima la struttura della corte di Carlo, nata dalla fusione del modello spagnolo con quello napoletano di età vicereale, e illustra le competenze e i costi del personale che in essa prestava servizio. Nella seconda parte prende in considerazione gli uomini e le donne che attorniavano il sovrano e la sua sposa e costituivano intorno alla coppia reale una cornice con funzioni non soltanto decorative. Attraverso l'attribuzione delle cariche cortigiane, retribuite o onorarie che fossero, la giovane monarchia mirava ad allargare la base di consenso.
Hegel e Spinoza. Dialogo sul moderno
Biagio De Giovanni
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2011
pagine: 267
Il confronto di Hegel con la filosofìa di Spinoza costituisce un passaggio classico della storia della metafisica moderna. Questo libro, descrivendo il dialogo serrato fra i due filosofi, prova anche a immaginare le possibili risposte del filosofo olandese alle critiche hegeliane. Punto d'incontro e di scontro del dialogo, che dà unità al lavoro, è la lettura dell'età nuova, di quel tempo moderno in cui ambedue i filosofi sono immersi in momenti diversi del suo divenire: il tempo in cui nasce e si sviluppa la nuova scienza che contribuisce alla crisi radicale della vecchia metafisica. Le domande diventano inquietanti e per molti aspetti decisive per lo sviluppo del pensiero: come si salva e si fonda la finitezza umana in un mondo che andava perdendo tutte le sue garanzie consolidate e i suoi presupposti? Quali risposte i due filosofi apprestano alla crisi che accompagnò l'età nuova? Hegel e Spinoza vengono confrontati fra loro, e con i loro interlocutori principali, Cartesio e Kant anzitutto, qui visti, di riflesso al tema principale, come altre vie per rispondere all'irruzione del Moderno. L'ispirazione che unisce Hegel a Spinoza sta nella coscienza dell'inquietudine che attraversa il finito, nella continua tensione che percorre la sua negatività - potente e fragile insieme - nello sforzo di pensare quell'Uno in relazione a cui vive, per loro comune giudizio, il molteplice delle cose esistenti.
Un consiglio di spada e di toga. Il Collaterale napoletano dal 1443 al 1542
Rosanna Sicilia
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2010
pagine: 286
"La storiografia sui 'consigli della monarchia spagnola' è ampia e propende a studiare separatamente i 'grandi consigli' della corte in Spagna e gli organismi giudiziari e di governo che caratterizzavano l'amministrazione dei diversi territori dell'Impero. Il libro di Rossana Sicilia si occupa di una delle istituzioni fondamentali di quest'ultimo tipo: il Consiglio Collaterale del Regno di Napoli. L'autrice ha affrontato con abilità lo studio di alcune fonti di particolare complessità per via del loro carattere disperso e frammentario, così come per l'ambiguità terminologica che ha reso incerta l'interpretazione dei fatti e dei loro svolgimenti. Ciò ponderando, ha deciso di addentrarsi negli anni più oscuri e problematici delle origini e delle fasi di avvio di un organismo che, a cavallo dei periodi convenzionalmente identificati con la fine del Medioevo e il principio dell'Età Moderna, determineranno la sua evoluzione posteriore fino al secolo XVIII. In tal modo, è tutta la storia politica del Regno di Napoli tra i secoli XV e XVI quella che si svolge attraverso queste pagine, dense di erudizione e di analisi." (dalla presentazione di C. Hernando Sànchez)
Viva la Chiesa, mora il tiranno. Il sovrano, la legge, la comunità e i ribelli (Benevento 1566)
M. Anna Noto
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2010
pagine: 258
L'indagine storica sugli episodi di ribellione collettiva al potere costituito rivela un complicato intreccio di fattori, interessi e motivazioni. Più che rappresentare l'improvvisa e irrazionale esplosione dei bisogni, i tumulti si configurano come una manifestazione estrema del processo di costruzione dell'identità e della coscienza politica dei gruppi e delle comunità, come una modalità straordinaria di confronto-scontro con il potere e per il potere. La rivolta beneventana del 1566 è un fenomeno pluridimensionale, che si presta a diversi livelli di analisi, coinvolgendo il piano politico, religioso e socio-economico. Lo studio di questa vicenda rivela un microcosmo nel quale si sviluppano dinamiche complesse, che riflettono precarie relazioni interstatuali e sperimentano soluzioni contemplanti il diritto di resistere all'autorità. Nell'universo cittadino dell'enclave pontificia di Benevento, l'assolutismo della monarchia papale si scontra con i tentativi di "negoziazione" della comunità, in cui interessi corporativi, logiche fazionarie e brame di preminenza delle élites locali si intrecciano con latenti aspirazioni annessionistiche al confinante Regno di Napoli. Il presente lavoro si propone come un case-study, che, ricostruendo un episodio territorialmente circoscritto ma profondamente connesso con gli eventi internazionali e la temperie politica di quei decenni, esamina a fondo documenti in grana parte inediti.