Ibiskos Editrice Risolo: Minimal

La rivoluzione digitale del secondo millennio ha ormai cancellato il corsivo, il ductus della scrittura, trasformando quei caratteri tanto cari alle passate generazioni in geroglifici incomprensibili. Per questo motivo il giovane ispettore Loreta Assensi, poco più che trentenne, è costretta a chiedere aiuto per risolvere un insolito caso d'omicidio. Insolito a partire dall'arma, perché chi ha ucciso lo ha fatto con i fiori. Non solo un giallo dai riflessi noir, ma il presagio di un mondo il cui passato presto svanirà nell'effimera vita di uno stile di comunicare senza più carta, senza più inchiostro.

Torino, primavera 2005. Il figlio di un magnate della finanza viene ritrovato barbaramente ucciso e mutilato in uno squallido bagno pubblico. Il suo assassino gli ha asportato chirurgicamente il cuore e non ha lasciato alcuna traccia utile nelle mani esperte della polizia scientifica, tranne uno strano simbolo inciso sul lato sinistro del corpo della vittima. Per il giovane e brillante Luca Nourisson, ispettore della polizia torinese sospeso a tempo indeterminato dal servizio, svegliato in piena notte dal suo superiore e costretto ad assistere al disgustoso spettacolo, è l'inevitabile inizio di un susseguirsi di efferati omicidi, apparentemente dissociati tra loro, condotti dalle mani esperte di un killer, che sa nascondere perfettamente la sua identità. Tra colpi di scena al limite dell'impossibile, in cui nulla è ciò che sembra, spericolati inseguimenti per le vie del magico capoluogo piemontese, una continua e travolgente corsa contro il tempo senza attimi di respiro, Nourisson dovrà risolvere in tempo i misteriosi segni e gli enigmi di uno dei serial killer più crudeli e spietati della storia.

"Dovere d'un poeta: sincerità. Fede gli faccia il cuore. La penna non sia schiava ma libera gli scorra assecondando l'estro. Sacra a lui sia la vita spoglia d'ogni artificio di legge o di ideale. Musa gli siano i giorni vissuti a piena voce. Dovere d'un poeta: essere prima un uomo, e mai, pena il deserto, dovrà indurire il cuore.