Jaca Book: Saggi di architettura
Il fiume sommerso. Milano, le acque, gli abitanti
Pietro Lembi
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2006
pagine: 336
Milano nasce su un territorio percorso e segnato dalle acque, siano esse a cielo aperto o sommerse. Sin dall'origine forma urbana e forme sociali sono profondamente segnate da questo elemento, con condizionamenti che sono ancora ben visibili nell'assetto contemporaneo della città. Questo libro accosta l'argomento intrecciando piani di lettura differenti: quello simbolico, determinante per comprendere i secoli passati e mai del tutto cancellato dalla dirompente vicenda della modernità, quello tecnico-scientifico, livello che mostra diverse stagioni e posizioni nei confronti del governo delle acque, e quello socio-antropologico, in cui la forma della città e la vita dei suoi abitanti si mostrano in costante, seppur sovente nascosto, rapporto con l'acqua. Il libro propone un racconto storico imperniato su alcune stagioni particolarmente significative: la Milano tardoantica di Ambrogio, il Rinascimento, il regime fascista e la vicenda della copertura dei navigli con cui il rapporto fra la città e le sue acque subisce una drammatica svolta. Il racconto storico è tuttavia intrecciato a un racconto contemporaneo, frutto di un'osservazione squisitamente antropologica tesa a restituire la vitale e multiforme presenza delle acque nell'esperienza degli abitanti della metropoli contemporanea.
Architettura e città durante il fascismo
Giuseppe Pagano
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2026
pagine: 312
Giuseppe Pagano fu tra i principali protagonisti del rinnovamento in chiave moderna della cultura architettonica italiana negli anni Trenta, come architetto e urbanista ma anche come teorico e polemista nelle pagine di Casabella che co-diresse con Edoardo Persico. Nato in Istria e cresciuto in un clima irredentistico, aderì al nascente movimento fascista, partecipando all’occupazione di Fiume guidata da d’Annunzio; la sua polemica in architettura tuttavia fu profondamente contraria al monumentalismo e alla retorica accademica imposta ben presto dal regime. Pagano si rivolgeva alle avanguardie internazionali del movimento moderno, pensava a un’architettura impegnata socialmente, rivolta ai bisogni crescenti imposti dall’industrializzazione, articolava un pensiero originale ed impegnato della città e dell’urbanistica di fronte alla sfida della modernità. La sua attività di architetto, oltre che quella teorica, riflette tutta questa tensione verso l’idea di un servizio sociale e di una battaglia per il rinnovamento morale ed estetico delle città italiane. La scelta antologica dei suoi scritti che qui presentiamo, curata e introdotta da Cesare De Seta, restituisce tutta la passione e l’impegno profusi da Pagano in quegli anni che solo le vicende della guerra e la deportazione nel campo di Mathausen dovevano interrompere. La sua eredità, intellettuale e professionale, è tuttavia di inestimabile valore ancora oggi, per chiunque voglia interpretare l’architettura come impegno sociale oltre che come sfida progettuale ed estetica.