Kimerik: Kairos
Addiction. Attaccamento, fattori evolutivo-relazionali e disconnessioni
Andrea Ravazzini
Libro: Libro in brossura
editore: Kimerik
anno edizione: 2022
pagine: 384
Ciò che si è vissuto e di cui si è fatta esperienza nel passato (eventi importanti, stati emotivi ricorrenti, relazioni significative) non arriva necessariamente a determinare quali modalità nel presente vengono adoperate dal soggetto per essere nel mondo. Indubbiamente però è nel passato, e, in particolar modo, all'interno delle relazioni primarie e precoci, che si costituiscono le basi primordiali e gli aspetti nucleari di tali modalità. Le radici affondano nel passato relazionale e, anche se non le determinano totalmente, di certo plasmano le modalità messe in campo nel presente. Il progressivo deragliamento additivo, pertanto, in qualche modo è connesso con quelle ferite originarie e col bagaglio di capacità di cui si dispone per affrontare il dolore persistente che vi è legato. In questo lavoro, le dipendenze patologiche sono intese essenzialmente come un disturbo legato all'attaccamento, come un prodotto indissolubilmente collegato alla disconnessione e al trauma relazionale. Il percorso proposto è volto alla ricerca delle radici evolutive e relazionali alla base delle varie forme di addiction e risulta funzionale per capire quali sono ritenuti essere dagli studiosi nel campo i principali meccanismi e i processi fondamentali che sottostanno allo sviluppo e al mantenimento di tali condizioni di sofferenza umana.
Le origini traumatiche della tossicodipendenza
Antimo Navarra
Libro: Copertina rigida
editore: Kimerik
anno edizione: 2021
pagine: 146
Antimo Navarra in questo saggio espone in maniera chiara e analitica le correlazioni tra tossicodipendenza ed eventi traumatici, smantellando stereotipi e false credenze sull'abuso di droghe. A sostegno della sua tesi vi sono, infatti, autorevoli studi scientifici.
Nomofobia
Salvo Orto
Libro: Copertina rigida
editore: Kimerik
anno edizione: 2017
pagine: 120
Il termine nomofobia è composto dal prefisso abbreviato "no-mobile" e dal suffisso "fobia" e si riferisce dunque alla paura di rimanere fuori dal contatto di rete mobile. Studi recenti, che hanno interessato gruppi di soggetti di età diverse, hanno fatto emergere che la quasi totalità della popolazione che lo possiede non riuscirebbe a vivere serenamente senza il suo smartphone e che il solo pensarci genera una reazione di panico.
Come smettere di giocare ai videopoker. Curarsi dalla droga del gioco d'azzardo, dal gioco online e dalle macchinette
Marco Mancini
Libro
editore: Kimerik
anno edizione: 2015
pagine: 100
"Ogni volta che ritorno nella mia città trovo un American Casinò o una sala scommesse al posto di una macelleria o di un panettiere. Alla fine cosa mangeremo? L'acre fumo delle sigarette che si respira in questi luoghi? L'amaro sapore della sconfitta di chi si gioca l'anima dietro il colorato display di un videopoker? Ho vissuto sulla mia pelle l'orrore della dipendenza. Non c'era benedetto giorno della mia vita che non si trasformasse in una maledetta esperienza. Per anni, tutti i giorni ho preso pezzi della mia anima e li ho infilati dentro questi buchi neri delle slot-machine. Io ero un giocatore dipendente e ho rischiato di distruggere tutti i miei legami familiari. Perché siamo arrivati a questo? Perché sacrifichiamo giovani ragazzi di fronte al totem delle sale da gioco? Spero con questo mio piccolo diario di contribuire al sollievo di chi è affetto da ludopatia. Una vera e propria malattia. Tu, giocatore disperato, tu, familiare senza più via d'uscita, posso solo dirti che io ce l'ho fatta. Ci sono riuscito. Mi sono liberato dalla dipendenza infernale e alla fine ho ripreso a vivere. Anche tu ce la puoi fare. In questo libro troverete qualche utile consiglio e soprattutto la mia sincera compartecipazione, so cosa stai passando, ma alla fine, se vuoi, ce la farai!".
Ludopatia. La debolezza della volontà
Andrea Costantino
Libro
editore: Kimerik
anno edizione: 2014
pagine: 144
Un'autobiografia, un percorso in cui il sé si perde nel più triste dei giorni, quello senza speranza, per ritrovarsi a un livello altro, alto, quello dell'amore (innanzitutto familiare), della condivisione. È un cittadino lucano che ha passato i cinquant'anni, quello che si è ritrovato dal municipio di un Comune, da un impiego al Tribunale, al sapore acre di un carcere; quello che ha sperimentato la forza di ciò che è umano in tutte le sue contraddittorie convivenze e in questo ha ritrovato il suo miracolo, la sua rinascita, il suo risorgere. Una vita, un'ascesa purgatoriale, che ha continuamente bisogno di sentirsi dichiarata la fedeltà a sé, al suo senso. In quest'opera la parola si fa funzione civile e passa, potenzialmente, dal piano della descrizione a quello della reazione. Contro un indifferentismo dilagante di chi marcisce in una cella che con l'aria risucchia la voglia di vita, di riscatto sociale, sentenziando questo barbaglio accecato, acefalo. Contro una società, una cultura globalizzata politicamente promossa che fa dei centri Snai gli unici centri di aggregazione sociale. Contro una plumbea cupidigia. Contro tutto questo ciarpame, un dardo di luce, una via di fuga fatta di vigile leggerezza: l'orgoglio del cittadino, dell'individuo in quanto animale sociale.