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La Casa Usher: Balzo di tigre

La finanza è guerra. La moneta è un'arma. Viaggio tra le forme del dominio

La finanza è guerra. La moneta è un'arma. Viaggio tra le forme del dominio

Silvano Cacciari

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2023

pagine: 300

I protagonisti della finanza si comportano come bande tribali. Si sottraggono al controllo della politica e sono soggetti attivi delle guerre. L’autore si confronta con la vasta bibliografia sulle crisi finanziarie, l’antropologia della guerra e le mutazioni tecnologiche. Nella prima parte del volume analizza i comportamenti dei protagonisti della finanza: aggregazioni neotribali che vivono nei flussi di conflitto permanente della finanza contemporanea. Nella seconda parte, relativa a guerra e tecnologia, affronta l’ibridazione delle tattiche, delle strategie e delle dinamiche di accelerazione tecnologica di guerra e finanza lette attraverso fatti, testimonianze e manualistica. Giunge così alla definizione del campo di battaglia, fisico e tecnologico, nel quale si gioca la guerra finanziaria senza limiti. Nella terza parte esamina gli effetti sulla politica. È una riflessione sui limiti delle categorie del politico rispetto all’esplosione della guerra finanziaria e delle sue tecnologie.
28,00

Braccianti just in time. Raccoglitori stagionali a Rosarno e Valencia

Braccianti just in time. Raccoglitori stagionali a Rosarno e Valencia

Anna Mary Garrapa

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2016

pagine: 183

Rosarno è un piccolo comune calabrese emerso nelle cronache nazionali per la rivolta dei braccianti africani avvenuta nel 2010, che ha reso note le condizioni di vita e di lavoro degli immigrati impiegati nelle aziende agrumicole locali. A Rosarno, come in tante altre campagne d'Italia, sono migliaia i braccianti immigrati che raccolgono frutta e verdura di stagione. Lavorano sotto il controllo di "caporali", a nero o con contratti irregolari, e alloggiano in abitazioni di fortuna, spesso molto lontane dai centri abitati. L'autrice, con un'intensa ricerca sul campo, si è immersa nella dura realtà quotidiana del lavoro agricolo, nei progetti di vita di questi lavoratori e nelle avversità che incontrano continuamente. Non siamo davanti solo a uno straordinario reportage, perché Anna Mary Garrapa unisce l'inchiesta sociale alla ricostruzione della filiera economica dei prodotti agricoli, di cui gli immigrati costituiscono la parte più vulnerabile. Garrapa non si limita a studiare il caso calabrese, ma si spinge fino in Spagna, nelle pianure che circondano Valencia. Le aziende spagnole di agrumi vengono spesso descritte come un modello competitivo e virtuoso, lontano dalle difficoltà delle imprese calabresi. Eppure le forti somiglianze tra le due realtà che l'autrice scopre sono illuminanti per comprendere le tendenze in atto della "rivoluzione agroalimentare" e lo sfruttamento degli esseri umani e della terra.
16,00

Dove sono i nostri. Lavoro, classe e movimenti nell'Italia della crisi

Dove sono i nostri. Lavoro, classe e movimenti nell'Italia della crisi

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2014

pagine: 150

10,00

Neoliberalismo come eccezione. Cittadinanza e sovranità in mutazione

Neoliberalismo come eccezione. Cittadinanza e sovranità in mutazione

Aihwa Ong

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2013

pagine: 303

Nell'accezione comune, il "neoliberismo" è un paradigma di governo economico-politico che sostiene la centralità del mercato e una forte limitazione dell'intervento dello Stato in campo economico. Aihwa Ong sfida questo modello, analizzando il Neoliberalism non come una dottrina monolitica ma come un insieme di pratiche governamentali, di dispositivi flessibili che possono essere adottati anche in presenza di poteri statuali forti. Per queste ragioni si è conservato nella versione italiana il termine "neoliberalismo", preferendolo all'economicistico "neoliberismo", sulla scia del pensiero di Michel Foucault, che rappresenta il principale punto di riferimento per l'analisi della Ong. L'oggetto di analisi della Ong è l'apparizione di nuove forme di governo, soprattutto in relazione a società uscite da poco dalla dipendenza coloniale. L'autrice si sofferma sulle specifiche "tecnologie di governo" che hanno consentito un progressivo adattamento alle dinamiche della globalizzazione delle "forme di vita" esistenti, in particolare in relazione ai sistemi e codici morali preesistenti e ai dispositivi amministrativi che hanno favorito la nascita di forme di sovranità "debole" e graduata. In questa ricerca sul campo, l'autrice si concentra sul Sud-est asiatico e sulla Cina al fine di monitorare i centri economici di sviluppo, dove il neoliberalismo costituisce un'eccezione alle abituali pratiche di governo.
22,00

L'illusione dell'ultima parola. Alcuni casi di coscienza in psichiatria e psicoanalisi. Storie e dialoghi

L'illusione dell'ultima parola. Alcuni casi di coscienza in psichiatria e psicoanalisi. Storie e dialoghi

Mauro Bertani, Paolo Curci, Cesare Secchi

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2013

pagine: 274

Nel corso della loro attività professionale uno psichiatra e uno psicoanalista hanno incontrato una serie di situazioni, vicende umane, casi clinici la cui complessità, gravità e difficoltà hanno suscitato dubbi, incertezze, inquietudini, domande, ponendo i terapeuti di fronte a irrisolvibili conflitti di natura etica e provocando veri e propri "casi di coscienza". Si tratta di esperienze vissute per lo più in condizioni di solitudine e caratterizzate da una specifica sofferenza fatta di senso di colpa, vergogna, smarrimento, che persistono anche dopo l'intervento terapeutico. In questo libro vengono raccontate alcune situazioni esistenziali in cui, per ragioni e in modi diversi, essi si sono trovati a dover fronteggiare dilemmi così difficili, da non trovare risposte precostituite nella deontologia professionale. Ritornando dopo molti anni sulle storie e sui casi clinici, gli autori ne ricostruiscono l'andamento e gli esiti, confrontandosi, in una serie di dialoghi insieme a uno storico del pensiero, con alcune delle declinazioni storico-filosofiche che i problemi da essi affrontati hanno conosciuto, facendo scaturire uno sguardo critico su alcune dimensioni fondamentali dell'operare clinico. Al cuore di tale sguardo, la conquista della consapevolezza della parzialità, provvisorietà, e sovente inanità, di ogni pretesa di proferire un'ultima e definitiva parola sui destini e sulle vite degli altri.
22,50

Gabbie metropolitane. Modelli disciplinari e strategie di resistenza

Gabbie metropolitane. Modelli disciplinari e strategie di resistenza

Emilio Quadrelli

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2013

pagine: 301

Emilio Quadrelli ci consegna una lettura della crisi attuale come una nuova grande trasformazione: ciò a cui abbiamo assistito in quest'ultimo lustro è il rovesciamento del paradigma del far vivere e lasciar morire intorno al quale si erano modellate le nostre società per un'intera fase storica. Il ritiro dello Stato dagli ambiti sociali, la fine del Welfare State, è la concreta esemplificazione di questo passaggio. Ma tutto ciò che cosa significa? Perché quell'attenzione per gli equilibri sociali, in una costante mediazione alla ricerca del consenso, si è repentinamente estinta? Perché, oggi, il potere è del tutto disinteressato alla crisi sociale? Se una volta la forza di uno Stato si misurava sulla capacità di mettere a produzione il maggior numero possibile di individui (far vivere), mentre a essere lasciata morire era quella quota di popolazione "insana" che rappresentava un pericolo di infezione per il corpo della Nazione, oggi l'asserzione foucaultiana va rovesciata, poiché il potere agisce esattamente al contrario: far morire e lasciar vivere. È a partire da tale considerazione che Quadrelli espone una "tesi forte": la rimessa in circolo, dentro il Vecchio Continente, di un modello coloniale, il quale però, a differenza del passato, non poggia sulla contrapposizione rigida tra un dentro e un fuori, ma uniforma le condizioni di tutti subalterni alle esigenze del capitalismo globale.
17,00

Algeria 1962-2012: una storia del presente. Dalla guerra di liberazione alla «guerra asimmetrica»

Algeria 1962-2012: una storia del presente. Dalla guerra di liberazione alla «guerra asimmetrica»

Emilio Quadrelli

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2012

pagine: 304

L'anniversario dei cinquantanni dalla fine della lotta di liberazione algerina rappresenta il punto di partenza per una riflessione sull'importanza che quell'evento storico riveste tutt'oggi. L'obiettivo che si pone il libro di Quadrelli è quello di porre al centro del dibattito "l'attualità" della Rivoluzione algerina, per comprendere il suo ruolo cruciale per il mondo contemporaneo. In primo luogo essa rappresenta l'esemplificazione più significativa di un mutamento di paradigma della forma guerra: il conflitto assume i tratti dello scontro di classe, ponendo in contrasto lo Stato, cioè la classe dirigente, con la stessa popolazione. In seconda battuta la Guerra d'Algeria esporta attraverso i processi dell'immigrazione la soggettività delle masse extraeuropee dentro le metropoli del Vecchio continente, anticipando molte delle dinamiche sociali odierne. Infine quel modello politico-militare rivive oggi, come "memoria attiva", negli orizzonti delle masse subalterne extraeuropee, che sempre più frequentemente traggono ispirazione nei propri modelli organizzativi e nelle istanze ideali da quel precedente storico. L'insieme di questi motivi sembra emancipare la guerra di liberazione algerina dalle mere retoriche commemorative per farne, al contrario, una storia del presente.
17,00

La misteriosa curva della retta di Lenin. Per una critica dello sviluppo del capitalismo oltre i «beni comuni»

La misteriosa curva della retta di Lenin. Per una critica dello sviluppo del capitalismo oltre i «beni comuni»

Gigi Roggero

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2010

pagine: 144

Perché ricominciare a dire Lenin oggi? È l'urgenza delle lotte a imporci questo ritorno. I movimenti in rete e all'università, degli operai e dei precari, contro le "nuove recinzioni" e nelle banlieues globali, in Europa e nel mondo postcoloniale, hanno il proprio minimo comun denominatore nella lotta dentro e contro lo sviluppo del capitalismo. Era proprio questo il nodo della polemica tra Lenin e i populisti russi a cavallo tra Otto e Novecento. Ripercorrendo criticamente quel dibattito, il libro spiazza radicalmente la contrapposizione tra modernità e anti-modernità, mostrando come per Lenin analizzare lo sviluppo del capitalismo significasse individuare i punti della sua crisi e la possibilità della rottura rivoluzionaria. Praticare oggi quella mossa leniniana, nel profondo mutamento delle forme del lavoro e della produzione: qui sta la scommessa e la posta in palio. Attraverso questo percorso viene messa a critica, dall'interno dei movimenti sociali, la categoria di "beni comuni". Le lotte globali contro lo sfruttamento e l'espropriazione capitalistica ci mostrano infatti come in questione non sia la conservazione o un ritorno a un mitologico stato di natura, bensì la riappropriazione della ricchezza sociale e l'autonomia del lavoro vivo. La produzione, cioè, del comune oltre il pubblico e il privato, lo Stato e il mercato.
15,00

Ripensare lo sviluppo capitalistico. Accumulazione originaria, governamentalità e capitalismo postcoloniale: il caso indiano

Ripensare lo sviluppo capitalistico. Accumulazione originaria, governamentalità e capitalismo postcoloniale: il caso indiano

Kanyal Sanyal

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2009

pagine: 255

"Ripensare lo sviluppo capitalistico" si propone un obiettivo straordinariamente ambizioso: attualizzare la critica dell'economia politica dentro le trasformazioni del presente globale, analizzato attraverso la categoria di "capitale postcoloniale". Esaminando il caso paradigmatico dell'India, Kalyan Sanyal mette radicalmente in discussione il discorso dello sviluppo, al centro della narrazione occidentale della modernità. Nonostante elevatissimi tassi di crescita economica, infatti, nel capitalismo postcoloniale vive una contraddizione: la contemporanea presenza della crescita del PIL e dell'allargamento della povertà. È lo stesso sviluppo capitalistico a creare, attraverso l'ininterrotto ripetersi dell'accumulazione originaria, le sterminate bidonville relegate ai margini delle metropoli e le terre distrutte dagli scarichi delle fabbriche, abitate da una forza lavoro in eccesso. Il capitale postcoloniale allora, per affermare la propria legittimità ed egemonia, non può lasciare a se stessi gli spossessati, ma deve farsi carico della riproduzione delle basi materiali della loro sussistenza, gestendo la povertà su un terreno "governamentale". Completando il proprio percorso di analisi, Sanyal individua con chiarezza il nodo gordiano con cui si deve confrontare una nuova politica radicale, ovvero la combinazione di lotta di classe e movimenti dei poveri.
19,50

Stadio Italia. I conflitti del calcio moderno

Stadio Italia. I conflitti del calcio moderno

Libro: Libro in brossura

editore: La Casa Usher

anno edizione: 2009

pagine: 263

"Questo non è un libro sugli ultras, un testo sugli animali. Un libro sugli ultras è inevitabilmente destinato a fallire come qualsiasi fiction che pretenda di rappresentare la realtà. Qui cerchiamo di fare esattamente l'opposto, invertendo soggetto e oggetto. Questo è un libro sul calcio moderno: al centro dell'interesse sono i poteri e le istituzioni che governano il gioco, l'economia che lo ristruttura completamente, i conflitti che lo attraversano. E così una controinchiesta, una prima descrizione dei meccanismi di potere che, trasformando il calcio, trasformano ben più delle regole di un gioco. A scriverlo è innanzitutto chi negli ultimi anni ha vissuto sul campo queste grandi mutazioni, osteggiandole, e cogliendole nella loro complessità. La convinzione che accomuna gli autori è che lo stadio, nell'epoca del calcio moderno, sia lo specchio delle nostre città e dell'Italia intera: lo stadio non è solo un luogo di passione e intrattenimento, ma un luogo di comprensione del mondo. Vi si dispiega in forme rivelatrici la costruzione di un laboratorio sociale ed economico inedito, capace di spingersi al di fuori dei propri confini. Potremmo considerarlo un'officina del potere."
15,50

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