L'Ambaradan: L'approdo

Sansicario, gruppo di amici della montagna, serata con cena in un rifugio e poi una bella sciata notturna con le fiaccole per concludere degnamente la stagione. Ma qualcosa va storto, uno di loro non raggiunge gli altri all'arrivo delle piste: viene trovato morto proprio all'inizio dell'ultimo "muro". Il protagonista, l'avvocato Lorenti, malgrado coinvolgimenti internazionali, terroristi arabi, e i media, televisione in testa, a volere a tutti i costi qualcuno da incolpare, si ritroverà a dover combattere per scoprire quanto è successo, a difendere un caro amico ingiustamente incarcerato, lottare per la verità. Ma niente è come sembra e l'assurda matassa di "misteri sulla neve" avrà un inaspettato, imprevedibile epilogo.

Un commissario meridionale e un cronista torinese sono i protagonisti di questo giallo ambientato nella Torino anni '70, moderna "Chicago anni '30" per la nuova malavita dal "grilletto facile", sebbene la città conservi ancora una patina d'ottocentesco romanticismo. Tanto che persino un commissario alle prese ogni giorno con bulli e duri riesce di nuovo a innamorarsi. Il libro, ricco di suspense, segue un mistero affollato di personaggi non solo della società bene, ma anche della profonda periferia. E in questa selva di facce si aggirano il commissario dagli occhiali scuri e Paolo, il reporter che non si è arreso al cinismo e beve per darsi coraggio, con il loro carico di malinconie e rimpianti, entusiasmi e rabbie.

Sotto il comando di Pietro Montalenti, nel 2004 la Palinuro 63 - una Jeanneau 37 - dal porto di Talamone viene trasportata su un tir fino a Vienna e calata nel Danubio. Con Pietro ci sono la moglie Betta, Dada Rosso, Alvar, l'ottantaquattrenne Tommaso, Walter e Daniele che, alternandosi, con altri nautae, vanno alla scoperta dell'Europa che ancora non c'è: Ungheria, Serbia, Romania, Bulgaria, e poi il Mar Nero, la Turchia con il Bosforo e i Dardanelli, l'Egeo, lo Ionio e il Tirreno. Un viaggio alla scoperta di popoli, culture e tradizioni, ma anche un pò di se stessi, dei propri limiti, con il mezzo da tutti più amato: la barca a vela.

A chiudere l'ipotetica trilogia di misteri dopo "Concerto Rosso" e "L'ombra della cattedrale", sullo sfondo di una Torino magica e suggestiva, "I violini dell'autunno" presenta la visita di Mozart quindicenne a Torino: nessuno sa cosa sia veramente successo nella decina di giorni in cui il giovane grande artista di trattenne alla corte sabauda, ma certo che ritornò nella sua amata Vienna trasformato, e con lui la sua musica. Il protagonista, Dante Soldano, viene trascinato da una serie di personaggi femminili nel vortice della storia.

Nonostante la supremazia assoluta a livello di squadra nell'ambito del football giovanile, i componenti di quell'undici bianconero non hanno mantenuto le promesse e non hanno fatto strada nel mondo del calcio. Oggi, adulti, riunitisi per una partita in memoria di uno di loro, nel frattempo scomparso, ci raccontano e si raccontano del loro presente, dei sogni infranti o ancora coltivati, del pessimismo tipico del perdente e della rabbia di chi non vuole perdere, dei ricordi condivisi e dei segreti mantenuti nel tempo: ciascuno con la propria musica - unica e vera compagna della vita.

La zona di Torino di Borgo San Salvario fa da scenario multietnico al ritorno a un suo "figlio": un fallito, una canaglia ma non così tanto da aver avuto successo come delinquente. Giovanni Rosso, il protagonista, ritrova il quartiere completamente trasformato, e questo cambiamento lo contagia, tanto che anche la sua iniqua e sciagurata visione del mondo vira verso una normalità comportamentale, a lui sino ad allora sconosciuta e anche denigrata. Vecchi miti che crollano e l'affetto di un ragazzo che lo "adotta" metteranno in moto un processo di rinascita etica che lo condurranno per la prima volta a considerare valori come "famiglia, lavoro, onestà".