Lipa: Il mantello di Elia
Vita e detti di san Porfirio. «Perché tutti siano uno»
Porfirio, Basilio di Iviron
Libro: Libro in brossura
editore: Lipa
anno edizione: 2017
pagine: 264
"San Porfirio è uno dei santi contemporanei più amati dal popolo greco. Al secolo Evangelos Bairaktaris, nacque nel 1906 in un villaggio nell'isola di Eubea, in Grecia, in una famiglia di contadini con molte difficoltà a mantenere la famiglia numerosa. Per questo il piccolo Evangelos, all'età di sette anni, va prima a lavorare a Chalkida in una bottega e poi si trasferisce al Pireo, in un negozio di alimentari di proprietà di un parente. All’età di dodici anni fugge di nascosto per il Monte Athos, mosso dal desiderio di imitare san Giovanni il Calibita, al quale era particolarmente affezionato da quando aveva letto la sua biografia. La grazia di Dio lo conduce all'eremo di san Giorgio, a Kafsokalyvia, sotto l’obbedienza di due anziani, che lo introducono nella vita monastica. Riceve ben presto carismi straordinari, che non lo portano al compiacimento di sé, ma a stupirsi di Cristo. A diciannove anni si ammala gravemente, tanto da dover abbandonare l’Athos. Ordinato sacerdote nel 1926, nel 1940 diviene cappellano del Policlinico di Atene. Qui rasserena gli animi e attutisce il dolore, offrendo in silenzio una consolazione che apre ad un altro mondo. Nel dicembre del 1991, Dio gli concede di tornare a morire nella cella in cui era stato consacrato monaco. Le sue ultime parole furono quelle che tanto amava e tanto spesso ripeteva: “Perché siano una cosa sola” (Gv 17,11). Il 27 novembre 2013, il Santo Sinodo del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli ha deciso l’inclusione formale di Porfirio di Kafsokalyvia nella lista dei santi. La sua memoria si celebra il 2 dicembre."
Lo spirituale della cultura
Sergej N. Bulgakov
Libro: Copertina morbida
editore: Lipa
anno edizione: 2006
pagine: 160
La questione culturale oggi è una delle più attuali. Se la Chiesa si è sempre dovuta confrontare con la questione culturale, oggi tale questione si impone con una forza nuova. Rinascono le domande di sempre: in quali termini bisogna comprendere la relazione della Chiesa con il mondo? Come valutare la cultura - intesa sia come prodotto strettamente "intellettuale", che, soprattutto, come fenomeno delle "mentalità", gli universi di convinzioni e comportamenti - in riferimento alla Chiesa, luogo della "ecclesializzazione" del mondo, secondo una terminologia cara a Bulgakov? E in che rapporto sta quanto è custodito dalla Chiesa con quanto si muove e si sviluppa esternamente ad essa? In altri termini: come comprendere la Chiesa in quanto fenomeno culturale? Se si può riconoscere alle culture una valenza gnoseologica dal punto di vista della conoscenza stessa del mistero di Dio, d'altra parte si sperimenta anche come certe mentalità allontanano da uno sguardo spirituale. 11 scritti di Sergej Bulgakov che rispondono a queste domande.
La scala di Giacobbe
Sergej N. Bulgakov
Libro: Libro in brossura
editore: Lipa
anno edizione: 2005
pagine: 176
Gli angeli sono prepotentemente tornati di moda nel contesto culturale odierno. Eppure, anche se argomento classico della teologia, oggi praticamente non trovano spazio nei libri di dogmatica. Questo libro, scritto da Bulgakov nel 1929, aiuta così ad approfondire uno dei temi di sempre della teologia cristiana. La vita è un fruscio di voci e gli angeli, esseri personali che contemplano il volto di Dio, comunicano con le creature personalmente. "Scala di Giacobbe", gli angeli sono questo nesso personale che rimanda al Dio personale. In questo modo anche la vita si personalizza e diventa un continuo dialogo tra cielo e terra.
Il Santo Graal. L'eucaristia
Sergej N. Bulgakov
Libro: Libro in brossura
editore: Lipa
anno edizione: 2005
pagine: 104
Chi ha una qualche frequentazione della teologia ortodossa troverà inusuali queste due riflessioni dedicate – da due prospettive diverse – all’eucaristia. Il primo testo qui presentato, finito di scrivere nel settembre-ottobre del 1930, vuole essere un “tentativo di esegesi dogmatica” della pericope di Gv 19,34 relativa alla ferita del fianco di Cristo da cui escono sangue ed acqua. Il titolo, “Il santo Graal”, non fa riferimento al ciclo delle leggende cavalleresche, ma prende spunto dall'episodio narrato nell'apocrifo “Vangelo di Nicodemo”, secondo il quale Giuseppe di Arimatea avrebbe raccolto il sangue di Cristo sgorgato sulla croce nel calice dell’Ultima Cena. Su questo sfondo, Bulgakov elabora un approccio alle diverse modalità della permanenza del Signore nel mondo dopo la sua ascensione. Tale permanenza ha per Bulgakov una triplice forma: la sua presenza spirituale nello Spirito Santo, quella dell’eucaristia, presenza reale di Cristo sulla terra nelle specie eucaristiche, e quella appunto dell’acqua e del sangue sgorgati dal suo costato sulla croce. Il secondo articolo, “L’eucaristia”, cerca di indagare sulle categorie più adatte per esprimere la natura della trasformazione del pane e del vino in corpo e sangue di Cristo che ha luogo nella celebrazione eucaristica.
Il mio padre spirituale. Vita e insegnamenti di Cleopa di Sihastria (1912-1998)
Ioanichie B?lan
Libro
editore: Lipa
anno edizione: 2002
pagine: 152
Al monastero di Sih?stria, nelle foreste nel nord della Romania, Cleopa pascolò le pecore per molti anni, passando i suoi giorni nella preghiera e nella contemplazione. Poi, all'età di 29 anni, fu inaspettatamente scelto come nuovo superiore del monastero. Da quel giorno si dispiega senza sosta la sua attività di padre spirituale e di riformatore monastico, che si intreccia con le vicende storiche del popolo romeno. Dotato da Dio di una forte visione ed intuizione spirituali, temprato dalle sofferenze, interlocutore dei pastori come degli intellettuali, al momento della sua morte, nel 1998, Cleopa era considerato padre spirituale di tutta la Romania. Il libro, nella maniera semplice degli apophtegmi, ne narra la vita e i detti in un modo che ci introduce alla sapienza spirituale di questo grande monaco.
La vita trasfigurata in Cristo. Prospettive di morale ortodossa
Pavel Evdokìmov
Libro
editore: Lipa
anno edizione: 2001
pagine: 256
Esiste un’identità della teologia morale ortodossa distinta dall'antropologia teologica e dalla vita spirituale? Alcuni articoli di Pavel Evdokimov e l’introduzione che li precede tratteggiano i caratteri tipici della morale orientale. Le domande più urgenti con cui il mondo moderno sfida la teologia morale contemporanea (la specificità della morale cristiana, la fondazione della norma morale, l’autorità morale, la dialettica tra autorità e libertà, il problema della virtù e della retta coscienza) provocano l’antropologia orientale ad una riflessione sull'ethos cristiano.
Ogni monaco ha un suo segreto con Dio
Roman Braga, Ioan jr. Ica
Libro
editore: Lipa
anno edizione: 1999
pagine: 144
Un monachesimo di uomini e donne forti, temprato dalle sofferenze, vicino alla vita semplice dei contadini e dei pastori, mite e umile, senza rancori con nessuno, radicato nella profondità per resistere a tutte le tempeste. E nello stesso tempo un monachesimo interlocutore degli intellettuali, che fugge la mondanità ma è amico degli uomini e partecipe delle vicende del popolo cristiano. È il ritratto che emerge da quest'intervista a padre Roman Braga (1922, vivente), la cui vita è esemplare di tutte le vicissitudini che ha dovuto attraversare il monachesimo romeno in questo secolo.
I fondamenti spirituali della vita
Vladimir Sergeevic Solov'ëv
Libro
editore: Lipa
anno edizione: 1998
pagine: 136
In quest'opera Solov'ëv è il teologo-filosofo di una modernità che trasforma in postmodernità. Con lui comincia lo sforzo di trasportare l'ascesi di trasfigurazione del monaco russo nella società, nella storia, cercando di far vedere come il cristianesimo non può più essere adorazione passiva di Dio, ma opera attiva con Dio. L'epoca moderna ha sviluppato tante potenzialità umane, ma nella loro immanenza e separatezza, così che ha elaborato tante forme particolari, ma non ha dato all'umanità il contenuto interiore della vita stessa. Ne ha evidenziato certi elementi singoli, li ha portati al massimo grado di sviluppo, per quanto questo è possibile nella loro separazione, ma li ha lasciati senza un nesso organico e quindi privi di vita, per cui tutta questa ricchezza è un capitale morto. Si esce da questa situazione cogliendo come la divinoumanità non è solo la regola di vita individuale, ma il fondamento dello sviluppo del mondo. Non più il divino che assorbe l'umano, non l'umano che assorbe il divino, ma la divinoumanità. Un'opera molto vicina ai grandi testi evangelici che si impegna a commentare. Spiega i tre atteggiamenti fondamentali che definiscono in maniera classica l'esistenza cristiana - la preghiera, l'elemosina, il digiuno - e il Prologo di Giovanni. Parla poi dello stato e della società secondo Cristo, dove il perfezionamento personale non può essere separato dal miglioramento dei rapporti sociali. Un'opera che nella sua purezza è una sintesi teologica e spirituale di perenne attualità. Si fa carico del pensiero dell'evoluzione, cercando di riconciliare la lettura teologica e quella scientifica delle origini del mondo: le forme superiori del mondo esistono prima delle forme inferiori, anche se appaiono dopo. L'evoluzione produce le condizioni necessarie per la loro manifestazione: tutta la natura aspirava all'uomo, tutta la storia al Dio-Uomo.
À la recherche de la vérité vivante. L'expériènce religieuse de Pavel A. Florensky (1882-1937)
Milan Zust
Libro
editore: Lipa
anno edizione: 2003
pagine: 400
Da una decina di anni si sta riscoprendo l’importanza dell’opera e del destino di Pavel Florenskij (1882-1937). Questo movimento si è accelerato dopo la caduta del regime comunista e tutta l’opera è ora pubblicata, ivi compresi dei preziosi scritti autobiografici. Ne consegue il valore e l’attualità del lavoro di Milan Žust. Egli ha compreso le intenzioni di Florenskij che, dice, non ha mai voluto scrivere un manuale sistematico di teologia, ma ha utilizzato degli approcci multipli sempre in relazione, “lettere” o “lezioni”, in un campo simbolico che unisce il poema, la formula matematica, la riflessione filosofica e la teologia.
La luce senza tramonto
Sergej N. Bulgakov
Libro
editore: Lipa
anno edizione: 2002
pagine: 484
Finita di scrivere nel 1916, al tempo della prima guerra mondiale, e pubblicata nel 1917 a Mosca, tra la rivoluzione di febbraio e quella d'ottobre, quest'opera è il bilancio intellettuale e spirituale di Sergej Bulgakov alla vigilia della sua ordinazione sacerdotale. Quale pensiero e quale esperienza ci fanno entrare in contatto con Dio? Come è possibile la religione? Che cos'è la religione in ordine al sentimento, alla morale, al mito, al dogma, alla filosofia in generale? Bulgakov si pone questi interrogativi passando in rassegna le esperienze intellettuali e mistiche più significative dell'umanità. Un'opera in cui è possibile riscontrare la gestazione di tutte le tematiche teologiche affrontate dal Bulgakov successivo. Presentazione di Piero Coda.
Presso le mura di Chersoneso. Per una teologia della cultura
Sergej N. Bulgakov
Libro
editore: Lipa
anno edizione: 1998
pagine: 396
Espulso dalla Russia, Bulgakov scrive questi dialoghi ambientandoli in Crimea, dove il popolo russo, nella persona di san Vladimir, ha ricevuto il battesimo nel rito bizantino. Qui analizza impietosamente i mali della Chiesa russa, individuandoli in ciò che essa ha ricevuto dai greci insieme alla fede cristiana, cioè il veleno dello spirito scismatico bizantino, conseguenza della pericolosa identificazione di locale e universale, nazionale ed ecclesiale, da cui sarebbero nati l'esclusivismo ecclesiastico, una fatale chiusura, la presunzione della Terza Roma, la separazione dalla comunione dei popoli.